Torinese la direttrice del carcere di Pavia di Amedeo Lugaro

«Chiediamo lavoro per 100 mila giovani» «Chiediamo lavoro per 100 mila giovani» Torinese la direttrice del carcere di Pavia PADOVA — -Chiediamo che nel 1986 si dia lavoro a 100 mila giovani.. Gigi Bobba, segretario nazionale della -gioventù aclista», ha concluso cosi il convegno promosso a Padova su •Solidarietà e lavoro per i giovani', rinnovando la richiesta già avanzata sabato nel corso di un' assemblea di oltre 1000 studenti e lavoratori, alla presenza dei ministri De Michelis e Granelli. Vittorio Villa, responsabile sindacale delle Acli. ha sottolineato che per costruire nuovi posti di lavoro è Indispensabile una nuova cultura del lavoro che consenta di attivare tutte le risorse disponibili. «La contrattazione — ha detto — va completamente rinnovata per offrire spasi ai giovani superando le resistenze e le tentazioni corporative degli occupati. Lo stesso "piano del lavoro" potrà dare gli effetti sperati solo se si attiveranno contratti rivedendo il collocamento e la formazione'. •Per superare l'isolamento, la sfiducia e la rassegnazione — ha ricordato Patrìzia Ortlle, responsabile del movimento «Primo lavoro» — t giovani delle Acli hanno costituito in tutta Italia dei centri con un servizio informativo per fare incontrare domanda e offerta di lavoro e per sostenere la ricerca del lavoro da parte dei giovani'. Alle stesse tematiche era stata dedicata sabato sera anche una (avola rotonda. «La mentalità della gente nei confronti del lavoro — ha rilevato Mario Colombo, segretario generale aggiunto della Clsl — sta cambiando. Oggi stiamo assistendo ad un imponente tentativo di rompere antiche solidarietà, di accarezzare vecchi e nuovi corporativismi, assecondando elementi di rivalla contro gli eccessi dell'egualitarismo e additando il valore della solidarietà come sorgente di assistenzialismo'. £' Franca Sanò, di 33 anni - La prima esperienza nell'istituto di pena a Benevento dove è sfuggita al crollo della casa per il terremoto - Fino a circa un anno fa era responsabile del reclusorio di Ivrea cere, un vecchio castello oggi abbandonato, dove i detenuti, circa un centinaio, in preda al panico avevano sfondato le porte delle celle riversandosi nel cortile. Per la Sanò è stato il battesimo del fuoco, la prova del nove che, comunque ha superato brillantemente. Un mese dopo è stata trasferita a Ivrea, ancora come vice, ma due mesi dopo ne è stata nominata direttrice. PAVIA — E' un'avvenente torinese di 33 anni la nuova responsabile del carcere di Pavia. Si chiama Franca Sanò e discende da una famiglia di medici il padre e due zìi, ma è l'aspetto femminile del casato che l'inorgoglisce: « Vengo da una famiglia dove le donne sono per tradizione forti e autonome — sottolinea — abituate a scelte sicure anche anticonformiste rispetto alla morale corrente, comunque libere da ogni possibile condizionamento.. Franca Sanò è stata chiamata a dirigere la casa circondariale di via Romagnosi da qualche settimana. Per ora alloggia all'interno dell'Istituto di pena ma sta cercando un mini-appartamento che per il momento non si trova. All'interno del carcere l'antico Convento delle Colombine situato nel cuore della città, dove parziali lavori di ristrutturazione non riescono a nascondere la fatlscenza dello stabile. Franca Sanò ha portato un po' di aria nuova. Sempre elegante e sorridente la nuova direttrice ha già contattato vari assessori corri''-ali. avviato un serrato ce. juio con gli educatori e predisposto una serie di interventi, grazie anche alla disponibilità che proviene dall'esterno. Il carcere di Pavia — precisa — ha i suoi problemi con elementi comuni più o meno a tutti gli altri Istituti di pena-. Franca Sanò, che si è laureata a Torino, discutendo con il professor Portigliatti, una tesi di antropologia criminale sull'incesto, ha iniziato la carriera a 22 anni, come segretaria giudiziaria a Palazzo di Giustizia a Torino. Vinto il concorso interno, nel 1980, ha ricevuto il primo incarico come vicedirettore all'Istituto di pena di Benevento. Il terremoto di novembre l'ha sorpresa nel suo piccolo alloggio dove le pareti stavano per crollarle addosso. Senza perdersi d'animo. Franca Sanò si è precipitata in car¬ Due marinai minacciano comandante «Dirottata» la nave SIRACUSA — Paolo Condurra, di 42 anni, di Procida, comandante della ■Drumilde», nave da carico battente bandiera panamense, ed il direttore di macchina. Paolo Salone, di 56 anni, di Trapani, hanno interrotto la navigazione e gettato l'ancora a due miglia dal porto di Augusta ed hanno chiesto l'intervento a bordo della polizia. I due ufficiali hanno riferito di essere stati minacciati con i coltelli da due marinai, Sahteh Momodou di 29 anni e Richard Estun di 32, ambedue del Ghana. I due marinai pare abbiano aggredito i due ufficiali in stato di ubriachezza (anzi, sembra che durante il viaggio fossero costantemente in stato di etilismo). II cargo ha un equipaggio di 12 uomini, dieci dei quali ganeani: era in navigazione, con un carico di tremila tonnellate di mangimi, da Barcellona (Spagna) a Bengasi. Il cargo è stato fatto entrare in porto in attesa delle decisioni della magistratura. •Nella mia famiglia — dice — ci sono sempre state donne molto indipendenti, ho sempre avuto dalla famiglia molta fiducia e molta libertà di scelta per rendermi responsabile di quello che facevo, ho sempre sentito come innato — precisa — il senso della giustizia. Mi sono sempre affiancata ai più deboli, se non avessi fatto questo lavoro, avrei fatto sicuramente la poliziotta.. Franca Sanò è rimasta a Ivrea sino all'aprile dell'84, quando è stata trasferita all'Ispettorato distrettuale di Milano. Nel novembre dello scorso anno è stata inviata in •missione, alla casa circondariale di Vigevano, dove faceva la spola una volta la settimana. Qualche settimana fa l'incarico di direttrice delle carceri di Pavia. • Quando qualcuno mi chiede di definire la mia professione — precisa — dico sempre che faccio semplicemente qualcosa in più, rispetto al mio dovere di cittadina. Agli inzi ho incontrato dei pregiudizi, anche perché in un luogo come il carcere ci sono problemi di adattamento, la mentalità insomma è diversa da quella esterna, e questi problemi li vivono tutti, chi sta dentro le celle e chi ne è addetta al controllo. Ma poi ogni cosa si supera.. Oggi le donne sono ben viste. Solo in Lombardia ci sono quattro direttrici di carcere più una all'Ispettorato e una vice a San Vittore. «// carcere va visto — sottolinea — in relazione alla società. In fondo i detenuti non chiedono la beneficenza. Se si vuole vedere realizzato il nuovo ordinamento carcerario ci deve essere l'impegno innanzitutto della società a riprendersi questi cittadini, come soggetti e non come oggetti delle sue ambizioni.. Malgrado i numerosi impegni nella vita di Franca Sanò, nuova direttrice della casa circondariale di Pavia, c'è posto anche per l'amore. Amedeo Lugaro .f