Esperimento mongolfiera per un gruppo d'alpinisti in cinque anni scaleranno le vette più alte del mondo

Il volo sui palloni (fino a quota ottomila) per mettere a punto test medici e nuove apparecchiature Il volo sui palloni (fino a quota ottomila) per mettere a punto test medici e nuove apparecchiature Esperimento mongolfiera per un gruppo d'alpinisti in cinque anni scaleranno le vette più alte del mondo Dimostrazione all'aeroporto di Levaldigi, nel Cuneese, dove è in funzione l'unica scuola italiana per piloti di aerostati - Nell'85 vinte le due cime del Gasherbrum - In primavera partenza per la catena del Karakorum dove tenteranno il K2 e il Broad Peak LEVALDIGI — Il silenzio è rotto a tratti solo dal sibilo violento del bruciatore (a gas propano) che scalda l'aria all'interno del pallone (volume medio 2200 metri cubi) e serve a salire o frenare la discesa; per il restò la mongolfiera veleggia nell'atmosfera senza un fruscio, mentre gli occupanti non avvertono nemmeno un filo d'aria. Questo perchè il pallone vola «all'interno» delle correnti aeree; quindi anche con venti relativamente impetuosi, la navigazione è quieta. Lentamente il pallone si alza dall'aeroporto di Levaldigi, alle porte di Cuneo e adagio l'orizzonte si allarga, dalle Marittime al Monviso, dal Gran Paradiso al Monte Rosa. Mille metri più in basso la pianura del Saluzzese innevata, le file di salici, le piantagioni di pioppi le sago me degli appezzamenti con disegni tracciati dalle ruote dei trattori, le cascine sparse e minuscole. Il pilota. Luigi Greco di Cuneo, spiega che a seimila metri si vedono bene, nelle giornate limpide, Nizza e la Costa Azzurra, Genova e la Corsica. Pilotare una mongolfiera non è semplice, perchè si possono solo fare due manovre: salire e scendere. U resto è affidato al vento. Bisogna co noscere alla perfezione la meteorologia, sapere che correnti stanno sotto una certa nuvola, prevedere per tempo cosa fare poiché l'inerzia del pallone è notevole e prima di cambiare direzione passano parecchi secondi che, in caso di emergenza, possono signi¬ ficare il disastro. E' anche uno sport costoso, (un pallone costa sui 30 milioni) e faticoso, perchè l'aerostato atterra dove può ed è necessario un furgone che vada a recuperarlo. Bisogna sgonfiare l'involucro, ripiegarlo, caricare tutto, magari su terreni difficili, e tornare a casa. L'occasione del volo è stata fornita ad una ventina di giornalisti, dagli alpinisti di «Quota 8000», una società (sede a Bergamo) nata con lo Servono depurato scopo di scalare tutti i 14 «ottomila» della terra, da qui fino al 1990. Due cime, il Gasherbrum I e II sono già state salite l'anno scorso. La prossima primavera toccherà al K2 e al Broad Peak in Karakorum. Tra gli alpinisti presenti alla conferenza stampa, Tullio Vidoni di Bogosesia, Zanga, Giacometti e Guerrìni. Ma quale rapporto c'è tra le mongolfiere e l'alpinismo himalayano? L'ha spiegato Agostino da Potenza, guida tori nei centri costie alpina bergamasca, ideatore insieme all'accademico genovese Gianni Calcagno dell'ambizioso progetto. -Negli anni il comportamento del fisico alle alte quote è stato studiato abbastanza, ma solo con i palloni è possibile fare test che riproducano abbastanza da vicino le condizioni dell'alta quota, visto che la cesta che ospita i passeggeri è scoperta e quindi la temperatura è quella normale a 6/8 mila metri, cioè dai 25 ai 35 ri e bisogna creare sottozero'. «Quota 8000», sarà un progetto (con un budget di otto miliardi in cinque anni), di «sport, avventura, pubblicità e spettacolo, studiò e sperimentazione». Tra l'altro, impiegando pannelli cellule forovoltaiche al silicio al campo base, per la produzione di energia elettrica, si utilizzeranno anche speciali apparecchiature ricetrasmittenti, con l'intenzione di trasmettere quotidianamente notizie della spedizione. Cosa re riserve marine che ora non è possibile. Lorenzo Repetto, chirurgo dell'ospedale di Ceva, medico ufficiale di «Quota 8000», aggiunge che cosi come la Nasa ha creato lo «Spacelab» Cab è l'abbreviazione di laboratorio), cosi gli alpinisti costituiranno un «Mountainlab». un laboratorio che studierà soprattutto il funzionamento del cuore e della circolazione del sangue. Con risultati che potranno essere impiegati nella pratica quotidiana ospedaliera, non finalizzati cioè al solo utilizzo in campo alpinistico. Il dott. Repetto ha anche messo a punto un «boccaglio d'alta quota», del peso . di pochi grammi, che dovrebbe sostituire le ingombranti bombole di ossigeno. -Abbiamo già cominciato fare test cardiaci con un registratore Holter, con elettrodi fissati al torace, e test ematici con prelievi di sangue a bordo dei palloni, ad ogni mille metri— ha detto il dott. Repetto — e facendo anche esami psicofici da tremila metri in su Levaldigi ha messo quindi disposizione la scuola (unica in Italia) e una squadriglia di palloni (cinque) con 1 piloti John Aimo e Davide Raschieri di Mondovi, Paolo Bonanno di Revello, Nello Charbonnier di Aosta, Enzo Cisaro di Milano, Pier Giorgio Bogliaccino. Da ricordare infine che nel cuneese c'è la maggior concentrazione nazionale di mongolfiere, con almeno una decina di palloni, Bonario di Revello, è anche l'unico che se l'è costruito in casa. Renato Scagliola MPO FARA'