Ancora processi per il sequestro di Sara Domini

Ancora processi per il sequestro di Sara Domini Ancora processi per il sequestro di Sara Domini A 10 anni dal rapimne davanti ai giu SAVONA — Alla vigilia del Capodanno 1976, Sara Domini, 4 anni, e la mamma, Gianfranca Geloso, erede degli omonimi industriali milanesi, furono rapite mentre rientravano, nel tardo pomeriggio, nella loro villa-castello sulle alture di Alassio. La donna, legata e imbavagliata con cerotti, riuscì a liberarsi dopo poche ore; la bimba venne rilasciata la notte del 18 gennaio del 1977 dopo il pagamento del riscatto: due miliardi di lire. Fu uno dei primi «kidnapping» e i responsabili, una banda i cui componenti, in buona parte, successivamente sono assurti a protagonisti nazionali delle cronache del crimine, furono processati e condannati dal tribunale di Alessandria (30 aprile 1977) e, successivamente dalla corte di appello di Torino. Tre donne sfuggite ai precedenti processi ora, sono chiamate a rispondere di sequestro di persona a scopo di estorsione e di altri reati davanti al tribunale di Savona, competente per il sequestro in seguito alla nuova normativa In materia. Il processo è fissato per domani. Sono Domenica Donna, 47 anni, Cuorgnè (Torino), Esmeralda Piera Francia, 41 mento tre donudici di Savona i o o n l e . i i o o a di ti aoo o re a an i, e n a anni, di Genova, via Pannunzio 19/4, e Viviana Salice. 43 anni abitante a Rapallo in via Laggiano 55/4. I loro nomi e presunte responsabilità nel sequestro della piccola Sara sono emersi durante le indagini per 11 sequestro dell'industriale genovese Giuseppe Schiaffino, figlio del titolare dello zuccherificio «Sermide», per il cui riscatto fu pagato circa un miliardo di lire. Domenico Donna, secondo l'accusa, insieme a Salvatore Mascia, Mario Rossi (l'unico latitante), e Bruno Tu rei, fece parte del commando che bloccò l'auto di Gianfranca Geloso, con la figlia a bordo, e che fuggi con la bimba in ostaggio. Esmeralda Piera Francia e Viviana Salice sono accusate di complicità nel sequestro che, nonostante i due processi, presenta ancora qualche zona d'ombra. La prima avrebbe collaborato anche al riciclaggio di parte del riscatto; la seconda avrebbe collaborato a tenere i contatti con 1 familiari della piccola Sara. n fiume di danaro proveniente dal riscatto si sparse in mezza Italia per il riciclaggio e portò gli inquirenti sulle tracce della banda: 14 persone trascinate sul banco degli imputati delle aule di giustizia di Alessandria e Torino, più le tre persone che, dopodomani, saranno alla sbarra del tribunale di Savona. Ma, forse, gli inquirenti non sono ancora giunti all'identificazione di tutti i responsabili del «kidnapping». Il processo ci farà rivivere le fasi del sequestro. Sono passate da poco le 17,20 del 30 gennaio del 1976. Gianfranca Geloso e la figlia Sara arrivano davanti al cancello della loro villa, sulla collina di Alassio, a bordo di una «Mini Cooper» e si trovano il passo sbarrato da un bandito armato e mascherato. Inutile la reazione della donna che cèrea di colpirlo con un mazzo di chiavi: tre complici scesi da una Bmw, anche loro armati di pistole, la percuotono ferocemente e le intimano il silenzio. Le Invocazioni di aiuto della bimba vengono sommerse dagli ordini secchi del capo dei banditi e dallo sgommare delle due auto (uno dei malviventi ha preso il volante della «Mini Cooper»). Poi, qualche chilometro in direzione della frazione Moglio e Gianfranca Domini viene abbandonata, legata ed imbavagliata sulla sua auto, mentre 1 banditi fuggono con la figlia in ostaggio. Quando Gianfranca Domini riesce a liberarsi e a dare l'allarme si sono già perse le tracce dei malviventi Mentre l'intera Liguria è setacciata da carabinieri e polizia, la bimba viene tenuta prigioniera in una tenda nei pressi di Finale Ligure, e, successivamente, a Zoagli Infine, Sara Domini rimane in ostaggio nella villa di Vittorio Delleplane, nei pressi di Novi Ligure, dove i banditi sono riusciti a penetrare furtivamente. E' qui che la bimba viene trovata, su telefonata degli autori del sequestro, dopo il pagamento del riscatto. Viene ricondotta ad Alassio sulle auto dei carabinieri. Quando varca il cancello di Villa Geloso, ad Alassio, sono passate da poco le 22,30 del 18 gennaio. Bruno Balbo Ieri a Cagliari Catturato Vuomo