«Abbiamo tanti computers ma ci mancano gli uomini»

Una clamorosa indagine svolta fra quattromila allievi in Piemonte I Motorizzazione civile: la burocrazia non abita più qui? Una clamorosa indagine svolta fra quattromila allievi in Piemonte I Motorizzazione civile: la burocrazia non abita più qui? «Abbiamo tanti computers ma €Ì mancano gii uomini» meno d'un tempo a trovare lavoro. Addirittura c'è chi è stato assunto per svolgere mansioni ben diverse da quelle per le quali aveva studiato. E' successo, succederà, ma pare che stia accadendo un po' troppo frequentemente. Cosi solo il 37 per cento di chi uscito dai «centri» ha trovato un posto dice di avere una posizione in un certo senso coerente con la qualifica cercata e posseduta, il 18,7 per cento dopo aver studiato per anni lavora ora come apprendista, il 15,6 per cento ha varcato 1 cancelli come operaio comune e circa il 13 per cento come addetto a servizi dequalificati. Il panorama, dunque, non è affatto esaltante. Anzi è quasi fallimentare. E la conferma sta nelle decine di percentuali che popolano da alcune settimane le scrivanie di chi si occupa dei lavoratori di domani. La crisi ha travolto anche la formazione professionale? Sembra proprio di si. «E' pur vero — scrivono i ricercatori — Il circo Medini ch che la disoccupazione giovanile è aumentata in modo considerevole anche in Piemonte ma finora non aveva mai interessato in modo cosi massiccio gli allievi dei corsi di formazione professionale. Aveva colpito i ragazzi a scolarità medio-alta, e ai livelli più bassi, ma quelli con un pezzo di carta brillante erano stati assorbiti in tempi brevissimi. Ora non più». E allora? Al di là dello stupore qual è il messaggio del maxisondaggio che verrà presto illustrato in Regione? La formazione professionale resta un passaporto utilissimo, in alcuni casi indispensabile, per entrare nel mondo del lavoro ma deve cambiare e anche in fretta. Non può continuare a proporre modelli che servono sempre di meno o «mestieri» cotti dalla recessione. Altrimenti si rischia di fallire, e, in questo caso, il crack, fatti i conti, costerebbe davvero troppi miliardi. Gian Mario Ricciardi chiede aiuto urgen H direttore di Torino: «Ci sono 98 dipendenti, che lavorano senza risparmio, ne occorrerebbero 200» - D centro revisioni di Grugliasco smaltisce trecento richieste al giorno, «più che sufficienti» - Dubbia Futilità del decreto ministeriale che «privatizza» in parte questi controlli 'Stampa Sera* ha iniziato nel giorni scorsi un piccolo viaggio nel Regno di Burocrazia facendo momentaneamente tappa nel «capoluoghi» Inps e PPTT. Ora, quale occasione migliore, per scegliere 11 terzo incontrò, del decreto emanato dal ministero del Trasporti 11 30 gennaio scorso e annunclante positive novità per. gli automobilisti alle prese con la macchina della Mete (Motorizzazione civile e trasporti In concessione)? Incontro suggerito dalla constatazione che il decreto si rivela in realtà apportatore di ben scarsi meccanismi riformatori, per 11 burocratico mondo italiano dei trasporti (tanto che le agitazioni sindacali dei dipendenti della Motorizzazione, sospese quindici giorni fa, stanno per riprendere). Ma anche, sorprendentemente, dalla verifica che, almeno a Torino, la burocrazia non sembra regnare più in questo angolo dell'amministrazione pubbli- Ai Centro della Motorizzazio La lentezza delle procedure incide ancora profondamente, secondo l'ingegner Michele Trovato che dal 15 gennaio dirige l'Ufficio provinciale Mete, soltanto sul rilascio dei duplicati delle patenti, che continua a comportare attese di otto-dieci mesi, dovute ente per poter tornare sulle piazze ne di Grugliasco si eseguono fino a 300 revisioni al giorno •Ne dubito, soprattutto perché riguarda solo quest'anno, rappresenta soltanto un'esenzione temporanea dal controllo ufficiale e impone comunque una certificazione successiva da parte nostra. Difficile che le Case accettino di effettuare le revisioni.. Anche perché non sono neppure stati stabiliti dei criteri di questa forma privata di controllo, senza contare il fatto che ovviamente la spesa per gli automobilisti non sarebbe paragonabile alle tremila lire da versare al centro revisioni della Mete. •E poi non mi sembra che a Torino sia necessario. Il centro di Grugliasco, con le sue cinque corsie contemporaneamente in funzione, smaltisce circa trecento revisioni e collaudi, anche per gli impianti Gpl, al giorno. Si deve perdere qualche ora in coda? Credo sia normale, non ci si può mica prenotare come per il medico.. Già, senza contare che anche dal dottore, com'è noto, di tempo se ne perde, eccome... però al ritmi delle Prefetture: il resto dei numerosi compiti affidati all'ufficio — trasporto merci, impianti a fune, navigazione interna, ferrovie in concessione, revisioni e collaudi, oltre la certificazione dell'abilitazione alla guida e dell'autorizzazione a circolare per i veicoli d'ogni genere — -viene svolto in tempi relativamente brevi.. Quel «relativamente» si spiega più con la carenza di personale che con gli intoppi burocratici: •Ormai saremmo in grado di rispondere tempestivamente alle richieste degli utenti. Disponiamo di archivi elettronici e di computers, ma non abbiamo abbastanza gente per farli funzionare. Una situazione paradossale, che ci costringe a far digitare all'esterno i dati, con perdita di tempo e aggravio di costi. Ma devo dire che i dipendenti, solo 98 quando ce ne vorrebbero almeno 200, lavorano tutti a pieno ritmo, facendo anche più di quello che gli accordi sindacali imporrebbero loro.. Una difesa d'ufficio per un settore troppo spesso preso di mira da raffiche di critiche? •No, assolutamente. Voglio solo riconoscere l'impegno di queste persone, che anche durante gli scioperi hanno garantito tutte le operazioni urgenti, limitandosi ad attenersi al "nastro" quotidiano stabilito dall'amministrazione: nessun foglio rosa è stato lasciato scadere, nessun collaudo necessario per il permesso di circolare è stato ritardato, ad esempio.. A proposito di collaudi e revisioni, il decreto ministeriale che autorizza le officine delle case costruttrici a provvedere ha una qualche utilità? Maurizio Spatola Maxicommessa da 4 miliardi La Tako — due stabilimenti (uno a Torino, l'altro a Robassomero) per la produzione di guarnizioni di vario genere con 150 dipendenti — si è aggiudicata una maxicommessa in Cina. Fornirà know-how e impianti di produzione per 3,7 miliardi. Il contratto è un passo in avanti verso la cooperazione internazionale e si avvale della collaborazione della Interservizi e dell'ufficio estero dellVlpi di Torino. TRIBUNALE DI TORINO Fallimento M.T.C. S.p.A. n. 240/85 G D dott. Luciano Panzani AVVISO DI VENDITA Si rende noto che il Giudice Delegato ha disposto la vendita informale aei seguenti macchinari ed attrezzature n. perizia: 7 - 8 -12 -17 - 21 - 22 - 25 - 32 - 34 - 38 - 47 - 52 - 55 - 58 - 59 60- 115 - 116 - 137 - 138 - 147 - 167 - 174 - 187 - 197 - 207 245 - 247 - 244 - 240 - 239 - 235 - 234 - 223 - 222 - 217 - 218 219 - 220 - 221 - 204 - 203 - 201 - 200 - 199 -198 - 132 + residui voci C - E. La vendita informale avverrà il giorno 7 marzo 1986 ore 10,45 nell'ufficio del Giudice Delegato presso il Tribunale di Torino Sezione Fallimentare alle seguenti condizioni: 1) offerta in busta chiusa con allegato assegno circolare pari al 10% dell'offerta a titolo di cauzione, da presentarsi in Cancellerìa fino al giorno prima dell'udienza fissata per la vendita; 2) assegnazione al miglior offerente, con trasferimento mediante fattura con Iva e pagamento contestuale entro dieci giorni; 3) facoltà del Giudice Delegato di interrompere la vendita qualora l'offerta massima sia inferiore ai valori di perizia; 4) pubblicità per una volta sulla Stampa di Torino. Ulteriori informazioni potranno essere assunte presso il curatore dott. Carlo Rava - via San Quintino 40 - Torino - Tel. 540.056. Torino, 12 febbraio 1986. Per la pubblicità su LA STAMPA e STAMPA SERA

Persone citate: Carlo Rava, Gian Mario Ricciardi, Luciano Panzani, Maurizio Spatola, Medini, Mete, Michele Trovato, Tako