Washington gli aveva chiesto

INTERNO INTERNO Washington gli aveva Mesto (Segue dalla 1' pagina) non si rassegna, e minaccia un'azione di forea, il presidente Reagan dovrebbe assumersi la responsabilità della sua rimozione. Che cosa accadrebbe se Marcos cercasse di far arrestare o uccidere Corazon Aquino? Lugar non ha lasciato dubbi: lo stesso mezzo di trasporto a disposizione di Marcos in fuga la porterebbe in salvo. Naturalmente, gli Stati Uniti non potrebbero andare oltre: non potrebbero farsi coinvolgere in una guerra civile. La Casa Bianca ha però rifiutato di confermare l'analisi dì Lugar, indicando così che il dado non è ancora stato tratto. L'ha spinta ad un'estrema cautela non solo la necessità di non esporsi ad accuse di interferenze nelle vicende interne filippine, ma anche l'incubo che nel caso di un confronto armato tra le varie fazioni, si verifichi in esse la stessa situazione dell'Iran. L'incubo della Casa Bianca è che l'alleato passi da una dittatura all'altra, o, peggio ancora, che cada nelle mani di estremisti di sinistra. A quanto trapelato dalle indiscrezioni del Dipartimento di Stato, il mediatore Habib avrebbe prospettato a Marcos proprio questo pericolo: gli avrebbe posto in rilievo che | negli Stati Uniti egli è ormai completamente privo di appoggio, e che il Congresso gli toglierebbe tutti gli aiuti, qualora si ostinasse a restare al potere. Per l'opinione pubblica americana, tenuta in sospeso dal silenzio della Casa Bianca, la giornata di ien si è trasformata in una lunga attesa alla televisione. E' stato un fatto senza precedenti nella storia: in diretta, da Manila, si è visto dipanarsi, minuto per minuto, il complicato intreccio di un golpe di cui non è dato ancora conoscere l'esito. Più volte, sui teleschermi, sono apparsi uno dopo l'altro Marcos da una parte e i generali Enrile e Ramos dall'altra. Tutti sono stati molto aperti nelle loro dichiarazioni, e tutti sono giunti alla stessa conclusione: che se non verrà raggiunto in fretta un compromesso, vi sarà il temuto spargimento di sangue. Purtroppo, nessuna delle due parti s'è detta disposta a fare concessioni all'altra. Marcos, vestito di bianco, eloquente come al solito, sicuro di sé sebbene il terreno gli scotti sotto i piedi, ha ribadito che non si arrenderà. .Solo una sparuta minoranza della Chiesa è contro di me., ha dichiarato. .Ho ancora l'appoggio del 99 per cento dei militari. Quanto al popolo, vedrete martedì, al mio insedia- mento, quali festeggiamenti vi saranno in 73 capoluoghi di provincia e in 60 altre città.. .Io sono il Presidente legalmente eletto, riconosciuto dall'unico organo che ha questo titolo in base alla Costituzione, il Parlamento, ispirato al vostro., ha ancora sostenuto Marcos. .1 rivoltosi sono asserragliati in una caserma della capitale, sema appoggio, sebbene sostengano di avere un ampio seguito.. Marcos ha concluso le sue interviste con un'accusa e con un monito ai due generali. L'accusa è che essi si preparano a creare un nuovo gruppo di potere, «e anzi hanno già costituito una Giunta di cui la signora Aquino è un semplice membro, non il presidente, proprio perché non intendono lasciare ad essa il governo.. Quanto al monito, .che Ramos ed Enrile si rendano conto che noi proteggeremo il popolo, là allontaneremo dalla caserma, e poi li attaccheremo., in altre parole Marcos sembra aspettare il momento opportuno, quando la gente sarà al lavoro, o potrà essere allontanata anche a viva forza, per sferrare un attacco decisivo. Nelle interviste alle televisioni americane, Enrile e Ramos non hanno dato l'impressione che una soluzione pacifica della crisi sia vicina. e. c.

Persone citate: Aquino, Enrile, Lugar, Mesto, Ramos

Luoghi citati: Iran, Manila, Stati Uniti, Washington