«Lasciate libere le bimbe Filipov»

Appello di Palmella a Sofia Appello di Palmella a Sofia «Lasciate libere le bimbe Filipov» Il leader radicale torna sul caso delle due sorelline trattenute in Bulgaria e tenute lontane dai loro genitori ROMA — Inizia oggi una settimena di mobllltailone a eoitegno della lotta del coniugi bulgari Svela e Micheli Flllpov, giunti et dodloetlmo giorno di eclopero della teme elio eoopo di convincere le autorità bulgare,e consentirò che le loro due figlie di 7 • 6 anni, rimette In patria, poetano raggiungerli In Italia, dove essi el eono rifugimi dall'83. Lo rende noto «Notizie Radicali-, preennunclando manlleetetlonl e Bruxellet, Parigi, NànUl, Madrid. Al Parlamento europeo sere Inoltra depositai une risoluzione d'urgenze con cui el chiede ella Comunità un Intervento formale pretto I Petti dell'Est, firmale de parlamentari di tutti I gruppi politici. Sono previsti Interventi del prendente delle de Piccoli, del segretario liberale Biondi, del tegreterlo loclaldemocratloo Nlcolezzl. A Trieste SS persone el eono già unite cabalo al coniugi Flllpov al digiuno di protetta. Lo sciopero delle fame * promotto dal Comitato per la dlfeee del diritti umani nel Paesi dell'Est. All'Iniziativa he aderito anche le professoressa Margherita Hack, scienziata di lame mondiale. Su questa angosciosa vicenda, che da parecchi mesi tiene divise la famiglia Flllpov, ospitiamo questa «Ialtera aperta» al governo bulgaro di Merco Pannello. Signori del governo bulgaro, In un Paeee di democrazia politica e di civiltà democratica, già da molti mesi voi avreste dovuto rispondere el popolo, alle sue donne e el euol uomini del vostro comportamento nel confronti della famiglia Flllpov. Ma, come sempre, quando si governa sottraendo al popolo II suo diritto-dovere di conoscere per deliberare, è II governo, prime encore del popolo, e divenir eie co-, e sordo, e muto; poiché la menzogna non è parola. lo rappresento, da deputato Italiano ed europeo, popoli cui non di rado vi è chi arreca, specie In Italia, l'offesa di censure, di ostracismi, di ferite elle identità e alle Immagini di ciascuno, e della verità. Non di redo, e lo denunciamo, combattiamo perché cosi non eie. Ma la nostra fierezza, e la nostra (orza, è che tali misfatti eono tali, Innanzitutto, per le nostre leggi; chi II compie ti pone esso etesso fuorilegge; possiamo sperare che queste eue colpe vengano punite dalla giustizie, un giorno o l'altro. O possiamo sperare, malgrado tutto, di riuscire un giorno democraticamente a cacciarlo, Impedire che continui Indegnamente e rappresentere II nostro Paese, la nostre patria, europea oltre che Italiana. lo rappresento, signori del governo bulgaro, anche un mondo, quello «occidentale», che ee non use e non può tradire l suol popoli 0 tradirli Impunemente, usa ancora, purtroppo — oggi non meno che negli Anni Trente —, tradire I diritti umani e politici di Interi altri popoli, nell'Illusione che la libertà Il diritto, le leggi fondamentali della vita e delle civiltà possano dure volmente essere negate agli altri e sopravvivere per eé. E pensano di potersi difendere solamente con le armi militari: come la Francia, con la eua «linea Maglnot», eretta contro una folle dittatura nazista e tesetela che opprimeva parti eempre più grandi dell'Intera Europa. Cosi oggi, contro l'Impero del silenzio e dell'oppressione che 1 rappresentate, questo mondo erge 11 euol missili per «domani», ma vi lascia assolutamente liberi di rafforzarvi, di dominare nell'oggi 1 vostri popoli, Incuranti della difesa del Petti e delle Certe, con valore di diritto positivo, che evete Insieme firmato, incuranti della difesa di coloro cui negate quel che non avete II diritto di negare: conoscenza, Informazione, manifestazione delle proprie Idee e del proprio pensiero, diritto di eleggere non solamente I propri governanti e l propri rappresentanti, ma anche domicilio, e In libertà. Cosi voi elete, sembra, tranquilli, come sicuri di una Impunità: Il popolo bulgaro non ee, non 6a — oggi e per esemplo — nulla del coniugi e delle bambine Flllpov, o credendo di sapere, non conosce presidente Tito Sveja Dacera Filipova, madre delle due bimbe che menzogna e Inganno. Non c'è' — per voi — nessuna «voce di Londra» a turbare I vostri sogni. Tulio questo ci era ed è chiaro. Non evevamo bisogno, noi radicali, di ecoprirlo. Quel che ci sorprende è l'assenze di qualsiasi ombra di grandezze nel vostro errore, Il fatto che da voi da mesi sembra di assistere piuttosto a una volgere vicende di sequestro di due bambine, come In una falda di cosche maliose, degradando la tragica dimensione storica ella quale pure partecipate e che contribuite a tenere In vita, tragicamente, per colpa del mio mondo, rischiando di portarla un giorno parlino alla vittoria. Profittando anche della Insensibilità o della distrazione di troppi, sembra che giochiate con cattiveria sul eentimentl di una madre, di un padre, di due bambine, di une famiglia Intera nelle sue tre generazioni, come godendo delle sofferenze, assolutamente Inutili, gratuite, Illogiche, che come Stato fi-, nlte per Infliggere loro. Da mesi abbiamo puntato sul dialogo, eulle vostre coscienze di donne e di uomini, con la non violenze, snidandoci alla vostra dignità, riconoscendo con umiltà II vostro potere. Cercando di attendere che ciascuno di voi, ministro' degli Esteri, ambasciatori, dirigenti di partito, gente di giustizia, giunga e chiedersi cosa mal penserebbe ee altri, con sé e 1 propri cari, si comportasse nello stesso modo. A questo, ancora oggi, I coniugi Rlipov, Antonio Stango, miei compagni e compagne non violenti che con loro digiunano da tempo e di nuovo, ci esortano con II loro esemplo. E voi ogni giorno promettete, e negate la promesse; ci vengono alla mente I volti, Il linguaggio che Qogol ha Immaginato e raccontato nelle sue «Anime morte»: quello di potenti, senz'anima, In desolati paesaggi e paesi, di lontane periferie della vita. Qualcuno pensa che stiate aspettando di poter far mercato, con I nostri «servizi», e I nostri potenti, In relazione a processi In corso, frutti di torbide e tragiche vicende internazionali. MI rifiuto di crederlo. Voi eepele che quasi vent'anni' te commetteste l'errore di tarmi conoscere, rlnchludendomlcl, una allucinante vostra prigione segreta, di «scomparsi» e di «sepolti vivi», nel cuore di Solia. Allora, come ora altri miei compagni, ero colpevole d'essere venuto a compiere Il mio dovere, a distribuire migliala di volantini con cui Informavamo l nostri fratelli e eorelie bulgari della verità sull'aggressione fascista contro la Cecoslovacchia e II suo popolo, Il suo partito comunista, e I euol governanti, da parte degli eserciti e del carri armati del Patto di Varsavia. E ci arrestaste quando lo volemmo (perché per oltre due giorni di volantinaggio nessuno del vostro popolo e anche della polizia di base ci denunciò) e ciò vi consenti di prenderci. Ci liberaste, allora, quando arrivarono gli ordini da Mosca e degli altri Paesi dell'impero, che evevano deciso di liberare e già liberato I nostri compagni manifestanti, come noi, nelle eltre capitali dell'esercito Invasore. Da allora, ho un debito di gratitudine verso centinaia, migliala, del vostri cittadini, del «Rlipov qualunque» che costituiscano II popolo bulgaro. Vorrei poterlo avere anche nel vostri confronti. Non Insistere nell'errore è segno di forza, non di debolezza. Attendo che, come allora, ma senza bisogno di ordini, torniate a un atto di giustizia, e anche di umanità. E opererò, spero non più solamente con i compagni e le compagne del mio partito, perché questo accada, da subito: nel Parlamento europeo e In quello Italiano, presso la Comunità europea, ma — grazie a questo libero giornale — eoprettutto Informando quanto più possibile la mia gente, le madri, I padri, le figlie e I figli, l Flllpov che tutti noi siamo e vogliamo essere: del Flllpov liberi, del quali sia riconosciuta la dignità umane, riconoscendola, e facendola riconoscere, enche al loro slmili cui viene tolta. Ma voglio credere che non sia più necessario proseguire questa lotta. Ci annunciate buona volontà: questa volta lo dimostrerete, finalmente, nelle prossime ore? Marco Pennella deputato europeo deputato Italiano fi

Persone citate: Antonio Stango, Margherita Hack, Micheli Flllpov, Piccoli, Solia, Tito Sveja