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Wojtyla con i vescovi di Manila «Pace e bando alle violenze» Wojtyla con i vescovi di Manila «Pace e bando alle violenze» CITTA' DEL VATICANO — Anche Giovanni Paolo II ha parlato ieri della difficile situazione esistente nelle Filippine, dopo lo spoglio del voti che ha visto drammaticamente contrapposti Marcos e Cory Aquino. Wojtyla non ha usato espressioni di condanna nel confronti del dittatore; si è detto semplicemente «micino» alla Chiesa delle Filippine e a tutto 11 popolo di quella nazione asiatica. Se si tiene però conto del pronunciamento contro Marcos del vescovi filippini e del loro appoggio alla candidata dell'opposizione, risulta evidente che —al di là del linguaggio 'diplomatico' — Papa Wojtyla riconosce come legittima la posizione della Chiesa di Manila. Rivolgendosi a diecimila fedeli In piazza San Pietro dopo la recita dell'.Angelus», 11 Pontefice ha detto testualmente: «/n questi giorni ho il pensiero e la preghiera costantemente rivolti alle Filippine, un grandèpopolo, in maggioranza cattolico, di cui conosco la generosità, gli slanci, il profondo attaccamento alla sua fede, la devozione alla Madonna». •In questi momenti di tensione — ha continuato Giovanni Paolo II — sono particolarmente vicino alla Chiesa che è nelle Filippine come anche a tutto il popolo. Prego ardentemente che il Signore aiuti quella cara nazione a trovare la via pacifica e giusta, senza violenza da nessuna parte, come è richiesto dal vero bene dell'intera comunità filippina». In precedenza 11 Papa aveva parlato sul significato della Quaresima, annunciando; che nel pomeriggio avrebbe cominciato gli esercizi spirituali che dureranno fino a sabato prossimo. Ringraziando quanti hanno pregato per 11 suo viaggio in India, 11 Papa aveva detto: • Confido che grazie all'assidua implorazione di tante anime buone, il pellegrinaggio compiuto in quella grande nazione, possa dare frutti di bene».