Partita in bianco tra nobili decadute

I campioni d'Italia del Verona sbagliano un rigore e l'Inter esce indenne dallo stadio Béntegodi I campioni d'Italia del Verona sbagliano un rigore e l'Inter esce indenne dallo stadio Béntegodi Partita in bianco tra nobili decaduto Bagnoli: «Un punto perso» Corso, invece, s'accontenta Verona-Inter VERONA 'all. Bagnoli): Giuliani 6,5; Fettoni 6,5, Volpati 6,5; Tricella 6, Fontolan 6, Brlegel 6,5; Sacchetti 6,5, Verza 6, (81* DI Gennaro s.v.), Bruni 6,5, (85' Galbaglnl s.v.), Vlgnola 5, Traghetta 6. INTER (all. Corso): Zenga 7; Bergoml 6, Mandorlinl 6; Baresi C, Collo vati 6, Ferri 5,5, (46' Bernazzani 5,5) ; Fanna 4,5, Cucchi 6, Altobelli 5,5, Brady 5, Rummenigge 5,5. Arbitro: Paparesta 4,5. dal nostro Inviato G VERONA — Tutto secondo le previsioni nella sostanza ma non negli intenti. Il Verona, malgrado le assenze di Elkjaer e Galderlsl (nonché di Di Gennaro, apparso in campo soltanto nel finale) ha sprecato una grossa occasione per vincere e mettersi al riparo da sorprese; l'Inter ha fatto quanto riesce a fare di questi tempi, cioè a difendersi con un certo affanno, a reagire solo saltuariamente, insomma a vivacchiare come non dovrebbe fare un coni¬ li torneo giovanile Oggi a Viareggio Inter-Sampdoria VIAREGGIO — Oggi si chiude II 38' torneo Internazionale giovanile. Inter e Sampdorla si contenderanno 11 trofeo (già vinto quattro volte dal liguri e due dal milanesi) nella finalissima che avrà inizio alle 15 allo stadio del Fini e sarà trasmessa su Tv 3 a partire daUe 14,55. La Samp, qualificata nel primo girone col Torino ha eliminato 11 Genoa nel quarti e il Mlutn In semifinale. L'Inter, qualificata col Napoli nel quarto girone, ha poi superato Roma e Fiorentina. I viola disputeranno contro il Mllan (alle 13) la finale per il terzo posto. » 0-0 IORGIO GANDOLFI plesso con le firme illustri che presenta. .i L'unica nota vivace dell'incontro è stata fornita dall'arbitro Paparesta non tanto con l'espulsione di Brlegel nel finale bensì con una serie di provvedimenti che hanno innervosito due squadre, tranquille se non proprio blande (con l'eccezione del vivace Bruni) provocando battibecchi e ritorsioni che non avevano alcuna motivazione. ' Non ammonendo quando doveva ammonire, tirando fuori 11 cartellino giallo quando non doveva farlo, Paparesta ha Indotto le due squadre a darsi battaglia su un plano per niente accettabile ma, fortunatamente, tutto questo è avvenuto nel finale altrimenti la gara non sarebbe giunta alla conclusione. L'unico a non sentire 11 fischio conclusivo, come si diceva, è stato Brlegel espulso a 2' dalla fine quando ha reagito con un applauso all'ammonizione dell'arbitro; applauso ovviamente dai contenuti polemici visto che un minuto prima 11 tedesco era stato atterrato in area, senza alcun provvedimento da parte di Paparesta, apparendo cosi nervoso da rifilare una manata In faccia a Collovatl. Anche In questa circostanza l'arbitro barese si era limitato a guardare. L'unica cosa giusta l'ha fatta ad Inizio di partita quando ha assegnato all'ir un rigore al Verona ma si trattava di un fallo cosi evidente, cioè la deviazione del pallone con una mano da parte di Cucchi a filo di traversa dopo una grossolana respinta di Zenga, che non poteva esimersi dal farlo. La. classica situazione prevista dalla casistica e sulla quale anche la moviola può sorvolare: un mani nettissimo ed Intenzionale. Meno netta è stata la trasformazione da parte di Vlgnola, l'ombra del giocatore cosi ammirato nella Juventus: un tiro fiacco a mezza altezza sulla sinistra di Zenga cosicché 11 portiere ha potuto respingerlo facendosi cosi perdonare l'errore compiuto un attimo prima quando su traversone di Sacchetti dalla sinistra è uscito come se dovesse acchiappare una farfalla invece di respingere con forza 11 pallone. Dal suo colpo di pugno pressoché Innocuo ha potuto avvantaggiarsi Bruni che da un palo di metri di distanza ha calciato la sfera in porta. A Cucchi non è rimasta altra soluzione che la deviazione di mano In angolo. Dal rigore, cioè dall'eventuale rete, potevano nascere i presupposti del successo del Verona; dall'errore di Vlgnola, perché di errore si tratta quando un giocatore si fa respingere 11 tiro dal dischetto, è nata la reazione da parte dell'Inter che peraltro non è mal andata oltre un tran tran normale. Soltanto al 41', dopo che Verona. L'arbitro PaparestZenga aveva dovuto superarsi per respingere una gran botta di Verza (18'), 1 nerazzurri hanno avuto un momento di lucidità mettendo a espelle Brlegel per proteste Cucchi nelle condizioni per segnare; il giovane interno, uno dei meno peggiori dell'Inter, piazzava bene la palla In porta ma Giuliani era bra¬ vissimo, oltre che lesto, nel respingere, senza che Rummenigge trovasse la replica giusta. Cosi nella ripresa, con un ritmo sempre allegro ma mal incisivo, l'Inter aveva un palo di spunti conclusi con una rovesciata ora da Cucchi, ora da Rummenigge, sempre sopra la traversa. Poi l'atterramento di Brlegel In area e la sua quasi Immediata espulsione. Tutto qua. Il Verona è stato abbastanza positivo considerate le assenze ed 1 problemi che si ritrova. L'Inter ha faticato e spesso deluso ma oramai è una consuetudine. La squadra di Corso non si ritrova forse perché non ha una guida valida, forse perché non ha i mezzi per ritrovarsi. Fanna è stato patetico, qualche guizzo più da guitto che da calciatore ; Brady nella ripresa è rimasto a guardare, le due punte hanno cercato di creare qualche pallone glocablle ma 1 contrasti da parte di Fontolan e Ferronl erano decisi, mal cattivi, sempre efficaci. L'Inter di questi tempi può anche accontentarsi di un pareggio a Verona, In casa del campioni d'Italia ma è una magra consolazione. A differenza del Verona, che sembra destinato ad uscire dal tunnel della crisi, l'Inter è più che mal ammalata. Fosse un malanno di stagione, ne sarebbe già uscita fuori; considerata la persistenza è Inevitabile pensare che si tratta di un qualcosa che 11 «dottor Corso» non è per niente In grado di guarire. di FRANCO RUFFO ; VERONA — Storie private che prendono Il sopravvento nel dopopartita. Ce ne sono tante, come quella di Corso, veronese ma mal del Verona; quella di Fanna, col piedi a Milano ma 11 cuore qui; e poi quella di Briegel, Bruni, Vlgnola e di tanti altri. Fanna ad esemplo, applaudito all'ingresso e poi fischiato alla fine dalla folla, come beneficiarlo degli errori dell'arbitro Paparesta, che dice: «Del mio ritorno a Verona s'è parlato troppo» e che sulla partita sostiene: «Qualche fallo di troppo: si è giocato sull'agonismo. Il Verona è sempre forte anche senza le due punte ed è buono il punto che portiamo a casa». Emozionato quanto Invece è indifferente al ritorno Corso, col suo sospiro di sollievo e le sue meraviglie. «Un buon pari — esordisce — perché se segnavano per noi sarebbe stata una svolta negativa e perché l'Inter ha giocato con .determinazione. E' quello che chiedo In questo momento». La meraviglia è per il gioco del Verona. «Voleva ottenere il risultato e cosi ha giocato — spiega — una partita nervosa e cattiva. Non so per quale motivo». Corso comunque contesta 11 rigore: «C'era una spinta su Zenga — ricorda — mentre stava parando». Poi un commento sulla corsa della Roma. «Ora alla Juve — sostiene Corso — sentiranno un po' di paura. Rimane comunque sempre la favorita, il "numero uno". Per noi, Invece, l'obiettivo è la Coppa Uefa e un punto In trasferta ci va bene». Mentre Ferri annuncia che ha subito soltanto una distorsione, Corso torna a rimproverare l'arbitro. «Ha ammonito Fanna per un intervento su Brlegel — ricorda — per la stessa entrata di Bruni su Altobelli. Non capisco le due misure». Chi non si adegua è li Verona, dove l'unico In parte soddisfatto è Bagnoli. «Ho visto — esordisce — un gran bel Verona e le assenze si sono notate solo in certe occasioni. Ma abbiamo la coscienza tranquilla anche se meritavamo di più. L'importante è aver ritrovato la squadra. Ora continueremo a vivere alla giornata. Cer¬ to un po' di amarezza perché alla viglila 11 pari mi andava bene: ora dico che è un punto perso. L'importante, comunque, è continuare». Verona cattivo? E' la prima domanda ai giocatori. Bruni fa l'innocentino: «Ho solo difeso la palla — spiega con falsa ingenuità —. Comunque eravamo un po' preoccupati perché dopo aver meritato di stravincere rischiavamo di perdere. Non potevamo starci». Molto distaccato è Tricella. «Per me — dice il capitano — abbiamo fatto una grosslsslma partita. Non nervosa ina maschia. Se lo fanno gli altri sono signori e si dice che hanno grinta. Il Verona deve solo fare accademia?». Tutti aspettano Brlegel che però non vuole parlare dell'espulsione «per non dare soldi alla Federazione», dice con un sorriso. Poi ci sta per Invitare «vediamoci la televisione. MI dispiace solo di aver perso un punto». E se ne va per non Incrociare l'arbitro al quale aveva riservato un applauso di troppo. Fine della mezza sceneggiata per tornare agli altri casi personali. Tricella vuole essere sicuro al cento per cento e deciderà martedì se rimanere. Per Brlegel ormai è fatta come per Elkjaer per 11 quale manca solo la stesura del documento... in danese. Non si parla di Galderlsl. «Comunque quest'anno — sottolinea II presidente Chiarapan — slamo diventati realisti: chi vuole resta e chi non vuole» amici come prima». E Tricella? «Speriamo che oggi non ci siano Interferenze» sussurra II presidente e guarda allo spogliatolo dell'Inter per vedere se non è in vista Pellegrini. Invece arriva Fanna abbracciato da tutti 1 compagni. Ma la storia privata vera del dopopartita è quella di Beniamino Vlgnola. Ha fallito II rigore. «Mi sentivo sicuro — ricorda con l'occhio mesto e la voce sottile — e ci tenevo a segnare per modificare la situazione, per cambiare la mia storia in questo campionato». Invece ha perso e non gli basta la comprensione di Bagnoli: «Anch'io ho sbagliato qualche rigore anche se non ero un campione». Infine la tranquillità di Di Gennaro, tornato, come ricorda, a disposizione del Verona e della Nazionale.