Schiavi della tv chi vi libererà?

«Ginger e Fred» accusa la televisione, ma anche la difesa ha buone carte e in futuro «Ginger e Fred» accusa la televisione, ma anche la difesa ha buone carte e in futuro ••• Schiavi della tv, chi vi libererà? / mostri del profeta Federico A Federico Fellinl la televisione non Incute rispetto o paura. Semplicemente gli suscita un orrore totale che non sopporta limite alcuno. Non è la prima volta che il maestro di Rlmlni attacca uno dei mass media. Ma sempre, in precedenza, allargava II discorso all'umana ineluttabilità del male e alla sconsolante debolezza dell'individuo. Per esemplo da La dolce vita il giornalismo usciva con le ossa rotte. C'è una sequenza, Indimenticabile, di Mastrolannl che mette In fila per la loto del «paparazzo» con atteggiamento ispirato i parenti dei bimbi tintamente miracolati e che li lascia a mezzo chiamato altrove dall'urgenza dell'e- ' sclusiva. Difficilmente un trattato Intero riuscirebbe a descrivere con tanta definitiva semplicità la superficialità della professione. Eppure in fondo era proprio per li suo rifugiarsi nelle pieghe peggiori d'un mestiere In sé vitale, che Marcello perdeva la sensibilità di uomo come dimostra l'ultima attonita espressione all'apparizione dell'adolescente Valeria Ciangottoni. L'episodio Le tentazioni del dottor Antonio da Boccaccto 70 rappresentava una maligna beffa contro la pubblicità attraverso II prorompere nella mente debole del magistrato Peppino De Filippo d'un cartellone con Anita Ekberg che Invita e bere latte. In sostanza però si trattava d'una polemica contro la censura, che vede II peccato dovunque e d'una ragazzona provocante fa addirittura une creatura del demonio che perde le anime della brava gente. Cosi lo spettacolo stesso — sotto forma delle proteste del nonno per la teatralizzazione del martirio d'una santa sulla graticola, adatta ai cannibali e non alle allieve delle suore — poteva sembrare II bersaglio d'una bulla sequenza di Giulietta degli spiriti, mentre II regista guardava piuttosto alla diseducazione d'una generazione sprecata. Nel confronti della televisione non si era finora avuto In Federico Fellinl che II sarcastico Inquadramento di E la nave va, lilm troppo profetico per consentirne una facile disamina. Invece Ginger e Fred, al di là della tenera storia d'amore rivissuta dalla coppia di antichi ballerini, si squilibra persino In una serie di ripetute contestazioni dell'esistenza medesima di quello che fino all'anno scorso per II regista era solo un elettrodomestico. La televisione ci svuota della nostra personalità, togliendoci ogni Illusione e procreando nel contempo mostri paurosi. La dimostrazione che ci svuole appartiene In origine al copione scritto da Fellinl con Guerra e Pinelli, dove si precisa un'interminabile serie di sosia voluti e cercati dall'emittente che programma lo spettacolo di successo intitolato Ed ecco a voi. Non esistiamo nemmeno più, è la conclusione dell'amara trovata; soltanto di modelli e di scimmiottature sarà costellato II nostro vacuo futuro. Davanti all'apparecchio televisivo perdiamo pure ogni Illusione. Nella solitudine del grande albergo Ginger, al termine di una giornata pesante segnala dall'ansia dell'incontro con II caro compagno d'un tempo e siglata da una telefonata Insoddisfacente In famiglia, cerca Istintivamente rifugio nel piccolo schermo. Ne viene fuori una tale quantità di banalità, violenze e minacce che la donna si ritrae Intimidita quasi avesse davvero commesso uno sbaglio Imperdonabile. Infine, come In Goya il sonno della ragione genera I mostri, ecco che la televisione inventa personaggi orripilanti della levatura del presentatore mellifluo e tuttavia crudele. Cinematograficamente la mostruosità è data dall'unione del fisico di Franco Fabrizi con la voce di Alberto Lionello, trovata che non parrebbe solo una battutacela. Che fare? Fellinl ha esaurito con Il ricordo di Seregno lo scherno rivolto al patron della più tronfia tra le emittenti. Si è persino spinto, per la denuncia della pubblicità televisiva, nel gigantismo dello zampone cancellando ogni sacralità dal comportamento degl'italiani mangioni. Vorrebbe consentire a Fred di mandare a quel paese con la mano serrata sull'avambraccio I teleutenti dando al gestecclo di Sordi ne / vitelloni (-Lavoratori! Lavoratori della mazza... ») un connotato finalmente positivo. Invece slamo andati troppo avanti e non è consentita nemmeno la ribellione anarchica. Via con la musica, si danza li revival. Forse bisogna prendere II bene dovunque esso si trovi, persino In. televisione. Cosi Giulietta Maslna anticipa a Marcello Mastrolannl I biglietti da 100 mila della scrittura: un miracolo per chi ne ha bisogno sul serio. Come un miracolo erano ne La strada le lacrime del bruto Zampano toccato dalle note della canzone di Gelsomlna morta senza che nemmeno lui se ne accorgesse. Pi P Piero Perone

Persone citate: Alberto Lionello, Anita Ekberg, Cosi Giulietta, Federico Fellinl, Franco Fabrizi, Goya, Peppino De Filippo, Piero Perone, Pinelli

Luoghi citati: Seregno