Tanti sponsor per la cultura ma chi controlla i progetti?

L'incontro tra Stato e privati può garantire la «pubblica utilità» | Mentre la legge sta per essere approvata dalla Camera e passare al Senato L'incontro tra Stato e privati può garantire la «pubblica utilità» | Mentre la legge sta per essere approvata dalla Camera e passare al Senato Tanti sponsor per la cultura ma chi controlla 8 progetti? Verìfica, rimpasto o crisi «pilotata» ipotesi per Craxi dopo la finanziaria E' una forma sottno norme più chi Superato lo scoglio della Finanziarla, le forze politiche si troveranno ad affrontare alcuni progetti e disegni di legge (De Michells, Galasso...) collegati al tema della valorizzazione dei beni culturali in una chiave diversa da quella tradizionale. Il bene culturale, nella sua accezione più lata, sta assumendo nelle società contemporanee, e massimamente in una società, cosi ricca di tradizioni culturali come l'Italia, valenze Inedite, spendibili sul plano dello sviluppo, anche economico. I beni culturali, infatti, non sono più solo oggetti, testi, tradizioni da conservare e da tutelare per la gioia degli specialisti e degli appassionati, ma sono anche risorse che un'oculata politica promozionale e di investimenti può trasformare in alimentatori di circuiti economici. 81 determina cosi un rapporto sempre più stretto e biunivoco tra due entità — l'economia e la cultura — che fino a non molto tempo fa venivano considerate tra loro antitetiche. In realtà, a ben vedere, questo intreccio che si viene costituendo tra economia e cultura è tutfaltro che limpido e non è privo di controversie e di problemi, come si può capire riflettendo alle polemiche e al dibattiti che si sono accesi in questi ultimi mesi intorno a tre temi centrali: le sponsorizzazioni, la pubblicità in televisione, l'effimero. Olà un paio di settimane fa ebbi modo d'intervenire su queste colonne (Stampa Sera del 13 gennaio) al riguardo del ripensamenti in corso negli assessorati alla cultura di Regioni e enti locali. Oggi mi soffermerò sulle sponsorizzazioni culturali, tema che più di altri consente di esaminare 11 rapporto tra economia e cultura nelle nuove. ..dimensioni che viene assumendo. . «p^p?» ffo t'Wo di Roma nella primavera scorsa dedicò un incontro alla normativa italiana In fatto di sponsorizzazioni (legge 512 del 2 agosto 1982 e disegno di legge 2539 del 13 febbraio 1985) e numerose relazioni cu questo argomento sono previste per il quarto congresso internazionale di economia della cultura che si terrà ad Avignone nel maggio prossimo, per iniziativa delle associazioni, americana e francese, di economia della cultura, alle quali presto si affiancherà un'associazione analoga che alcuni studiosi italiani stanno promuovendo, II grande pubblico si è abituato, seguendo la televisione o partecipando a manifestazioni sportive, all'idea che un numero sempre maggiore di imprese industriali e commerciali, di banche e d'istituti di credito finanzino direttamente, imponendo 11 proprio marchio o 11 proprio nome, gare e spettacoli di ogni genere. SI tratta di una forma sofisticata di pubblicità, in base alla quale un'Impresa associa 11 proprio nome ad attività che suscitano l'Interesse e la partecipazione della gente, nell'ipotesi che si abbia un trasferimento positivo d'immagine sull'azienda che sponsorizza. Fenomeni analoghi si stan no determinando anche in campo più strettamente e specificamente culturale o scientifico. OH Stati Uniti, con l'istituto delle fondazioni, offrono da tempo un esemplo di questo tipo d'intervento dei privati per finalità d'interesse generale o di pubblica' utilità. Fino a qualche anno fa in Italia si avevano Interventi limitati e circoscritti soprattutto al campo delle arti figurative o del restauro di singole e pregevoli opere d'arte (per esemplo l'Olivetti e i Cavalli di San Marco, la Fondazione Napoli 99 e 11 Chiostro di Santa Chiara). Oggi la pratica della sponsorizzazione si va generalizzando e offre l'opportunità di usare meglio risorse finanziarle disponibili per scopi di pubblica utilità, come sono in genere tutti gli interventi volti a restaurare o a valorizzare un bene culturale, rendendolo fruibile dal più vasto pubblico, oppure consentendo che un'opera venga prodotta, sia essa un'opera d'arte, un convegno di studio o una ricerca scientifica. La motivazione principale che spinge un'impresa economica a riversare una parte del propri utili In sponsorizzazioni culturali non 6 più ttile di pubblicità chiare per detassare i quella meramente pubblicitaria. Sponsorizzando un'iniziativa culturale di qualità, capace di suscitare apprezzamenti e consensi, si ottiene infatti un effetto di legittimazione che retroagisce su chi ha messo a disposizione le risorse finanziarle necessarie. Se questo è lo scopo principale di uno sponsor moderno e avveduto, si capisce subito che 11 problema diventa quello della scelta del tipo di attività o di iniziativa da sponsorizzare, in una situazione resa difficile dal moltipllcarsi sia delle iniziative culturali sia dei potenziali sponsors. E' cosi che si stanno formando nuovi tipi di professionalità che hanno lo scopo precisamente di fare incontrare do¬ e va guidata, incentivata - Si aspetta contributi, come accade in altri Paesi manda ed offerta di sponsorizzazioni in un punto di equilibrio reciprocamente vantaggioso. Ed è qui che emerge anche 11 profilo dell'Interesse pubblico che lo Stato deve In qualche modo garantire: da un lato consentendo detassazioni, dall'altro assicurandosi che le iniziative culturali sponsorizzate siano di pubblica utilità. La formula americana del Matching Oranti sembra la più opportuna: un'Iniziativa culturale è di pubblica utilità se riesce a ottenere una doppia e paritaria copertura finanziarla sia pubblica sia privata. In Italia si sono avuti pochi esempi in materia. Uno del più noti è 11 caso del «Proget¬ to Etruschi», promosso dalla Regione Toscana con il concorso determinante di quattro sponsors privati (Fiat, Monte del Paschi, Fondiaria, Esselunga) che hanno consentito alle Iniziative di potersi realizzare e di entrare nel circuiti della grande comunicazione. Per la prima volta in Italia si e realizzato, cosi, un Incontro tra settore pubblico e sponsors privati al di fuori e al di là di un rapporto clientelare o semplicemente mecenatesco. Ma il tema è ancora controverso ed è necessario un lavoro di chiarificazione intellettuale e di sensibilizzazione per evitare che si sprechi una nuova grande occasione di sviluppo per l'Intero Paese. Giovanni Bechellonl ROMA — La legge finanziarla ce l'ha quasi fatta. A giorni sarà approvata dalla Camera e poi passerà al Senato. Ora tocca al governo, secondo 11 tacito patto concluso tra 1 partiti della maggioranza. Patto che ha calmato temporaneamente 1 bollori di quella cinquantina di deputati che aspirano ad un posto nel governo, e che ora vogliono che si passi dalle promesse al fatti. Le ricette che offre 11 mercato politico per calmare gli scontenti, tranquillizzare Craxi e non scontentare De Mita, si chiamano «veri/Ica», •rimpasto- e «crisi pilotata-. Si tratta di scegliere una delle tre vie. La cosiddetta 'verifica" offre la possibilità al governo I partiti laici, dal pli al psdi, preferirebbero la prima soluzione - Un eventuale avvicendamento di ministri potrebbe creare difficoltà al governo, «castello costruito con cura, che dimostra di durare» - Nessuno sa quanto psi e De Mita possano accettare il logoramento in atto - Nicolazzi; «I patti vanno rispettati» attuale di rldlscutere le cose da fare, quanto meno da oggi sino a giugno, senza correre il rischio di inciampare In una crisi. Craxi ne usclrebe almeno temporaneamente rafforzato e potrebbe sperare di evitare che la resa del conti con la de arrivi dopo 1 congressi di primavera. E' questa la soluzione morbida che sembrano preferire i partiti minori della maggioranza. Place al segretario liberale Biondi, che fu 11 primo a chiederla. Piace al repubblicani (Biasini), place al segretario socialdemocratico Nicolazzi. I due maggiori interessati, Craxi e De Mita, non lasciano invece capire ancora quali sono le loro reali Intenzioni. La favorevole congiuntura Internazionale «non può essere vanificata da una verifica condotta in tempi lunghi e al solo scopo di superare la stagione del congressi-, sollecita l'on. Nicolazzi. «Ora che lo scoglio della finanziaria sta per essere superato, bisogna impegnarsi a rilanciare la coalizione di governo, registrandone la compattezza attraverso il rispetto degli impegni assunti-. E si riferisce al patto di nominare un socialdemocratico alla vlcepresldenza della Rai. 'A questo punto la verifica diviene essenziale — concorda l'on. Biondi — proprio perché è sulla base digli accordi rivisitati e rinsaldati che possono effettuarsi scelte serte che non sappiano di espediente pre-elettorale o anche pre-congressuale: Il pll non sarà disponibile ad operazioni «che prescindano da una ritrovata solidarietà nella pari dignità tra t cinque partiti e non solamente tra qualcuno di essi», aggiunge però come postilla 11 segretario liberale. La sua paura è che democristiani e socialisti si mettano d'accordo sulla testa del partiti minori per arrivare ad una soluzione che stia bene solo a loro. In particolare si capisce che sotterraneo, ma neanche tanto, serpeggia tra I laici 11 timore di scivolare verso elezioni politiche anticipate al termine di una crisi irrisolvibile. L'ha detto nel giorni scorsi il segretario repubblicano Spadolini. Lo ripete 11 vicesegretario liberale Costa, il quale avvisa che l'apparentemente innocua •verifica' può diventare anche lei preoccupante in questo periodo. Se, infatti, qualcuno ha in mente •imprevedibili disegni; febbraio è 11 mese più propizio per agire, perché offre il necessario anticipo per indire nuove elezioni entro il consueto mese di giugno. Secondo Costa bisogna subito concordare due o tre cose da fare e poi affrontare a giugno una «crisi fera». Il repubblicano Biasini chiede anche lui che gli accordi di governo vengano rinnovati, perché il tempo li ha logorati al di la delle previsioni. I socialisti Invece si tengono sul generico, senza spiegare quale soluzione preferiscono. L'on. Manca dice solo che «si avvicina il periodo del chiarimento politico, da cui dipenderà il positivo utilizzo o meno della seconda parte della legislatura'. Il chiarimento potrebbe consistere anche nel ricambio di qualche ministro tra 1 più discussi. Operazione di facciata che In gergo politico è definita 'rimpasto». Facile In apparenza, ma difficile da gestire. Quando si cominciano a toccare equilibri consolidati come non mai (questo governo è il più duraturo della Repubblica), si rischia di far crollare l'intera costruzione. La terza scelta è »la crisi pilotata». I piloti-dovrebbero essere De Mita e Craxi soprattutto. Ma è difficile immaginarli a tenere insieme lo stesso volante con movimenti sincronizzati. E, infatti, sembra la soluzione meno favorila nelle previsioni di Montecltorlo. A|hert0 Rapisarda

Luoghi citati: Avignone, Italia, Roma, Stati Uniti, Toscana