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E nessuno è contento E nessuno è contento Dopo quasi cinque anni di indagini, e al termine di una requisitoria che è durata dodici giorni, per il dottor Antonio Marini, pubblico ministero al processo Agca, i due diplomatici e il funzionario bulgari erano e restano i probabili organizzatori del complotto. Però «nella valutazione globale delle prove ci sono elementi che sembrano avvalorare il loro coinvolgimento ed elementi che invece fanno propendere per il contrario». Intendiamoci: meglio questa bilanciatissima conclusione che non la ricerca di un colpevole a ogni costo, magari concatenando una serie di indizi per poi presentarli come prove. Ma questo doveroso riconoscimento alla correttezza professionale del pm non ci vieta di sentirci piuttosto delusi. Una così lunga istruttoria, seguita poi dalla richiesta del rilascio, non gioverà all'immagine dell'Italia nei Paesi dell'Est europeo, che pure sono assai meno garantisti del nostro. L'assoluzione per insufficienza di prove ormai non si riscontra più nei sistemi giudiziari di quasi tutti i Paesi dell'Occidente. Anche in ftar lia si pensa all'abolizione di questa formula scorretta nei confronti dell'imputato e che si può prestare alle peggiori interpretazioni. Questa volta, per esempio, la formula dubitativa avrebbe effetti devastanti. Non può accontentare chi giura sulle «sporche calunnie» della propaganda occidentale e chi ha sempre creduto nella pista bulgara sarà portato a ritenere che i magistrati, all'ultimo momento, non abbiano avuto il coraggio di condannare all'ergastolo un colpevole che ha grossi protettori dietro le sue spalle. Ancora più delusi coloro che, come noi, non sono mai stati né innocentisti né colpevousu e che si aspettavano proprio da questo dibattito una esauriente e completa ricostruzione dei fatti. Invece si sentono dire dal pm: ci vorrebbe un nuovo processo, un supplemento di indagini, l'interrogatorio di nuovi testimoni... Vorremmo crederci. Ma purtroppo, da piazza Fontana in poi, non tutte le nuove istruttorie sono servite a chiarire le idee. Gianfranco Piazzesi