Prima i poliziotti, poi l'asta di Lionello Venturi

Prima i poliziotti, poi Pasta Pubblico alla Promotrice dopo la clamorosa denuncia dell'Associazione antiquari Prima i poliziotti, poi Pasta All'esposto in pretura, «molte opere sono false», ribattono i responsabili della casa triestina «Elite»: «Ci sono autenticazioni di Lionello Venturi e Accorsi: occorre altro?» - Dopo un minuzioso controllo della questura, si sono cominciati a battere i primi quadri - Questa sera toccherà ai pezzi «contestati» Banali lascia correre ' lo sguardo sui mobili antichi e le tele secentesche che arredano 11 salone più vasto della Promotrice, scuote la testa seccato, mormora: «£' tutta roba d'arte buona questa, quei signori che ci calunniano di spacciare cose false o sono pazzi o in malafede: Banali, al secolo Franco Capaccioli, (il soprannome lo deve alla straordinaria rassomiglianza con il campione della bicicletta) è il primo banditore dell'asta di pitture moderne e d'antiquariato organizzata al Valentino dalla casa triestina •Elite» e accusata dal presidente degli antiquari piemontesi, Franco CasartelU, con un esposto alla magistratura «molti oggetti che saranno messi all'incanto sono falsi smaccati». L'esposto ha avuto l'effetto di una bomba su Banali, su Marisa Falchetta, amministratrice della •Elite» e su suo marito Sabato Coppola. Ha scosso non poco il mondo degli esperti d'arte torinesi, acceso ancor più l'interesse del pubblico. Con la folla, ieri sera, un'ora e mezzo prima dell'inizio della vendita all'incanto, è arrivata anche la polizia. Tre agenti hanno controllato le licenze della • Elite-, esaminato 1 certificati che accompagnano ciascuno dei 1500 pezzi messi all'incanto. Momenti di suspense, spasimare degli organizzatori: l'asta potrà cominciare o sarà bloccata in via cautelativa? Il minuzioso controllo della po¬ lizia ha trovato tutto in regola, alle 21, davanti ad una gran folla. Banali ha potuto cominciare a battere i quadri moderni. Stasera sarà la volta del quadri e del mobili contestati da Franco CasartelU. Veri o falsi? Opere artistiche che valgono decine di milioni l'una, o copie. •Però — dice tra sospiri d'amarezza Marisa Falchetta — ormai il danno è fatto. Quel signor CasartelU e la sua congrega di colleghi e critici hanno compiuto un boicottaggio che piii disonesto non si può. L'amministratrice della Elite» mostra una monta' llllllllllll Illimilllllllllllllllillll gha di certificati di garanzia, E' stato insinuato che il dipinto del Guerrino, il 'cui prezzo di partenza d'asta sui 25 milioni, sia una scadente copia. Però, è garantito come autentico da questo Allunga un expertise autografato da Lionello Venturi, datato «Anno diciottesimo dell'era fascista-. Minore amarezza e maggiore collera sulle labbra del marito. Sabato Coppola. Apre l'antlna di un mobile «sospettato», indica un tondinò di certa che il tempo ha ingiallito: il bollo di casa Accorsi, il più grande antiquario di Torino. Aggiunge sibillino Cerco l'expertise sulla laurea di chi ci accusa». Coppola e moglie (si sono subito rivolti allo studio degli avvocati Geo e Olivero dal Fiume) affermano: «Sia chiaro che le opere all'asta non sono nostre, ci sono state affidate in conto vendita». Osserva Marisa Falchetta: «Da anni faccio questo lavoro, non l'avessi mai fatto. M'avevano detto che il mondo, dei mercanti d'arte è tremendo, che il più. sano ha la rogna. Non avrei mai pensato che la guerra commerciale sarebbe arrivata a simili colpi mancini'- Claudio Giacchino

Persone citate: Accorsi, Claudio Giacchino, Franco Casartelu, Lionello Venturi, Marisa Falchetta, Olivero, Pasta

Luoghi citati: Fiume, Torino