A Palermo la difesa si scatena Sono molti i delitti già giudicati

A Palermo la difesa si scatena Sono molti 1 delitti già giudicati Sollevate eccezioni sulla incompetenza territoriale dei giudici A Palermo la difesa si scatena Sono molti 1 delitti già giudicati DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Gli avvocati della difesa continuano a dare battaglia all'istruttoria del maxi-processo alla mafia e nell'aula bunker dell'Ucciardone propongono una nuova serie di eccezioni preliminari. L'hanno fatto ieri, faranno altrettanto oggi. Sconfitti la scorsa settimana, quando la corte d'assise ha convalidato la legittimità del processo respingendo in blocco le istanze di nullità, 1 difensori adesso ripartono all'attacco. Stavolta prospettano altre argomentazioni, presupposti differenti. L'impressione è che il collegio difensivo non avrà tanto agevolmente partita vinta, anche se è ovviamente impossibile precedere il giudizio della corte. Quanto durerà questo braccio di ferro? Quante udienze ancora saranno occupate dai conflitti sollevati dal difensori? Nessuno può stabilirlo, ma si pensa che la prossima settimana potrebbe incominciare il vero e proprio dibattimento con la relazione generale che sarà svolta dal giudice a latere Pietro Grasso e quindi con l'interrogatorio degli imputati. Si Incomincerà con i pentiti e 1 dissociati, oppure si andrà avanti per ordine alfabetico? Ecco un altro interrogativo che passa di bocca in bocca nell'aula dove ancora il presidente Alfonso Giordano non ha stabilito il calendario delle prossime udienze. Intanto sono stati nominati sette periti (sei donne e un uomo) che registreranno gli interrogatori e le testimonianze per evitare le lungaggini di certe trascrizioni a verbale. L'avvocato Enzo Fragalà del collegio difensivo di un folto gruppo d'imputati catanesl ha chiesto che dal processo siano immediatamente eliminati alcuni esposti anonimi .che non possono entrare in quest'aula — ha sottolineato il legale —. Un anonimo su Buscetta è riportato a pagina 900 del Quinto volume — ma del resto decine di anonimi nella sentenza Istruttoria sono riportati integralmente. Lo stesso vale per le fonti confidenziali citati dagli agenti statunitensi della Dea e dell'Fbi che debbono essere espulse dal processo a meno che gli stessi agenti non vengano qui a darci maggiori ragguagli. Tutto il rapporto dei 163 sul quale si basa il maxi-processo è d'altronde ispirato a fonti confidenziali». n grosso della battaglia Ieri si è svolto sul fronte della presunta Incompetenza territoriale dei giudici di Palermo a decidere la sorte di imputati che per gli stessi reati (associazione per delinquere semplice e di tipo mafioso e traffico di stupefacenti) hanno processi in corso in numerose città come New York, Roma, Milano, Torino, Firenze, Reggio Calabria, Catania. Alcuni sono già stati condannati — obiettano i difensori — per gli stessi capi d'imputazione contestati loro adesso a Palermo. L'avvocato Amedeo D'Arie che difende Salvatore Ercolano cognato del boss catanese Benedetto «Nltto» Santapaola latitante da anni ed accusato tra gli altri del delitto Dalla Chiesa, è stato tra i primi a porre la questione della presunta incompetenza territoriale della corte d'assise di Palermo. Salvatore Ercolano è un autotrasportatore sospettato di aver portato al Nord molta droga. Fu arrestato a Torino nell'ambito del blitz che alla fine del 1984 portò all'emissione di un centinaio di ordini di cattura e tra l'altro al clamoroso arresto di un magistrato e di un ufficiale del carabinieri. .Quando si contesta un reato di carattere permanente come l'associazione per delin¬ quere — ha rilevato il penalista — la competenza a giudicare è del giudice del luogo dov'è cominciata la consumaeione del reato. Noi diciamo che la presunta attività di Ercolano è nata e si sarebbe sviluppata nel territorio catanese e che egli dev'essere perciò giudicato a Catania. Per altro i giudici di Torino hanno già ravvisato la loro incompetenza territoriale rimettendo gli atti su Ercolano alla magistratura catanese». Accusato da tre pentiti (uno è il «Nano», Sebastiano Dattilo) Ercolano non è stato chiamato in causa da nessuno del tre per 1 fatti di Palermo. .Non uno dei delitti at tribuiti a Palermo a Santapaola — ha aggiunto l'avvocato D'Arie — è stato per altro mai contestato ad Ercolano». Antonio Ravidà