Antiquari torinesi accusano «Quell'asta è piena di falsi» di Claudio Giacchino
Antiquari torinesi meman® «Quell'asta è piena di falsi» Polemica senza esclusione di colpi su una mostra alla Promotrice Antiquari torinesi meman® «Quell'asta è piena di falsi» Esposto dell'ardi. Casartelli contro la casa triestina «Elite» che replica: «Volgare boicottaggio» S'inizia questa sera al Valentino, nel luminosi saloni della Promotrice, un'asta di quadri moderni e antichi, di mobili del Settecento e Ottocento, di arazzi, tappeti, giade, argenterie. La organizza una neonata casa d'aste di Trieste, la «Elite». Ancora prima di cominciare, quella che doveva essere una grande vendita di antiquariato (in cinque sere consecutive saranno battuti circa 1500 pezzi) è diventata un urugano di polemiche, accuse e contraccuse feroci. L'uragano è stato scatenato dall'architetto Franco Casartelli, presidente dell'associazione piemontese antiquari di via Massena 20. Casartelli, tramite gli avvocati Laccarci e Aliprandi, ha presentato un esposto al pretore Ouarna. Tre pagine al vetriolo. • Onde troncare eventuali scorrettezze nell'ambito del commercio dell'arte antica, a tutela del pubblico, e per difendere la nostra onorabilità, affermiamo che molti oggetti, in base ad un attento esame di esperti, non corrispondono, per autenticità e attribuzione, a quanto è dichiarato nel catalogo'. Dopo tale esordio, l'esposto prosegue elencando molti presunti casi di falsificazione. «L'olio su tela attribuito ad Antonio Van Dyck in realtà è una pittura il cui valore, a fronte di una richiesta verbale di 80 milioni, è da noi stimato in circo 7-8 milioni'. Secondo gli esperti degli antiquari piemontesi, 11 dipinto su olio 'Santa Maria Maddalena» dichiarato del Guercino e il cui prezzo di partenza d'asta è stato fissato in 25 milioni, è «una scadente copia antica del valore di circa 3-4 milioni-. Cosi «ti 'Paesaggio sul lago' attribuito 2 n i I a e a d i a Zais, valutato nel catalogo 20 milioni, è un quadro alla maniera di Zais, pagabile al massimo 4 milioni». L'esposto conclude: «La tela di Santa Cecilia, che gli organizzatori dell'asta assicurano essere di Francesco del Cairo, non è autentica. Un falso, come già segnalato alla Sovrintendeza delle Arti, pure il 'Paesaggio con personaggi' firmato D'Andrade Carcare». Gli organizzatori triestini ribattono con altrettanta du rezza. Dice l'amministratrice della «Elite» Marisa Falchetta: «Di falso qua ci sono solo le dichiarazioni degli antiquari di Torino che senz'altro quereleremo. Il loro è un volgare giochetto, vogliono boicottarci perché vedono in noi concorrenti pericolosi. Tutti gli oggetti che verranno battuti da Giovanni Matta, il miglior esperto d'arte antica del Piemonte, hanno regolare certificato d'autenticità» Dice il marito deH'ammlnistratrice, Sabato Coppola L'anno scorso abbiamo ottenuto la licenza per gestire una casa d'aste. Per averla bi sogna essere puliti, superare cioè un'inchiesta della polizia che ben pochi dei signori che ci calunniano riuscirebbero a passare indenni». Nei saloni della Promofrice s'aggirano molti visitatori, Sabato Coppola non si preoccupa di tenere la voce bassa, sbraita: 'Non truffiamo nessuno. Come mai l'esposto arriva proprio adesso, quando quasi una settimana che esponiamo? Forse qualcuno si è spaventato del nostro successo perché domenica qui sono venute quasi duemila persone?». Domandiamo: perché da Trieste siete venuti a fare un'asta a Torino? Quanto vi è costato allestirla? Risponde Marisa Falchetta: 'Facciamo aste in tutta Italia, presto andremo a Milano, è nella logica degli affari spostarsi. Per organizzare una manifestazione come questa abbiamo speso 50 milioni. Sarebbe pazzesco che per colpa di malelingue avessimo spesi per niente». Claudio Giacchino ccnDas Una folla di visitatori alla Promotrice «della discordia»
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