Marcos, estro e tirannide

Marcos, estro e tirannide Marcos, estro e tirannide La .Marcos story» comincia e termina con un assassinio politico. Il primo fu consumato nel buio della foresta vergine, lontano da sguardi indiscreti, il secondo all'aeroporto di Manila sotto l'occhio implacabile delle telecamere. Due episodi che racchiudono i quarantanni più turbolenti delle Filippine, condizionati dalla comparsa sulla scena di Manila del personaggio Ferdinand, un duro privo di scrupoli, cinico, avaro di sorrisi, e del suo esatto contrario, la. partner Imelda, ex reginetta di bellezza, una First Lady da Hollywood tutta latte e miele. Coppia da copione insomma, che dietro la facciata di apparente irreprensibilità mascherava con successo la corruzione di regime e le frodi consumate dall'entourage del palazzo presidenziale di Malacanang. All'inizio della no vela non era tuttavia così, ci fu anzi la leggenda del Robin Hood delle Filippine, del giovane paladino dei poveri che combatteva contro le ingiustizie dei signorotti rurali. Appena diciannovenne, il futuro capo dello Stato viene incolpato di aver ucciso un avversario politico del padre nella giungla a Sud della capitale. Un colpo da campione il suo: sparò con ta carabina ài hòlte,'centrando ii.persaalio da óltre pento metri e nelle Filippine non c'era tiratore più abile di lui. Assolto, entrò nella clandestinità per mettersi alla testa dei desperados di Maharlika, una banda di patrioti impegnati in azioni di sabotaggio dietro le linee degli invasori nipponici. I biografi ufficiali confezioneranno un curriculum di glorioso eroe della resistenza. Troppo zelo, sostengono invece i documenti scovati di recente negli archivi della U.S. Army: «Le ferite decantate risultano false», le onorificenze sono state conquistate «grazie ad ignobili pressioni», pure da rivedere l'autenticità del contributo allo sbarco americano «limitato al presidio di un magazzino di scarsa importanza militare». A guerra conclusa, Marcos comunque sa che è meglio battere altre strade, passa alla politica, diventa leader del Senato e nel 1965, a soli 48 anni, si candida per vincere di volata la corsa alla presidenza della Repubblica. Vuole contrapporre alla gestione incolore del predecessore Diosdado Macapagal un'impronta personale, nel pieno rispetto delle regole democratiche, snidare il malcostume.,dilagante dei funzionari statali disposti a vendersi per. una manciata di pesos. L'esordio appare folgorante, su Marcos piovono le benedizioni della Chiesa cattolica e l'appoggio incondizionato di Washington, nel 1969 giunge puntuale la riconferma presidenziale, nessuno riesce ad immaginare la prossima mutazione da dottor Jekill in mister Hyde. Che esplode improvvisa in risposta alle proteste della sinistra contro la presenza delle basi americane, ai sanguinosi scontri fra separatisti musulmani e cristiani nellisola di Mindanao, e alla spina nel fianco costi¬ tuita dall'insurrezione dei ribelli comunisti della .Nuova armata del popolo». Nel settembre 1972 Marcos indossa il pugno di ferro: proclama la legge marziale (in atto fino al gennaio 1981) che gli consentirà, tramite un referendum addomesticato, di aggirare la Costituzione che vietava il terzo mandato presidenziale. Maturano intanto le condizioni per il secondo delitto, passato ormai alla storia. Il 21 agosto 1983 Benigno Aquino, principale avversario di Marcos, cade sotto le revolverate di un sicario mentre scende dall'aereo al suo rientro dall'esilio negli Stati Uniti: E' la Watergate in chiave filippina: del delitto viene accusato come ispiratore il generale Fabian Ver, braccio destro del Presidente, ed emergono le prove dei capitali fatti fuggire dalla famiglia Marcos all'estero, investimenti per centinaia di milioni di dollari negli Stati Uniti ed in Svizzera. Ieri l'ultimo atto della saga, la fuga ignominiosa, lui minato da un virus misterioso che lo fa tremare da capo a piedi, lei che smetterà di cantare al comizi sfoggiando gli sfarzosi terno dalle ampie maniche ad ala di farfalla. Piero de Garzarolli

Persone citate: Benigno Aquino, Fabian Ver, Hyde, Piero De Garzarolli, Robin Hood

Luoghi citati: Filippine, Hollywood, Manila, Stati Uniti, Svizzera, Washington