Marcos fugge, Cory presidente

Marcos fugge/ tory presidente Finiti quasi senza spargimento di sangue 20 anni di dittatura e il braccio di ferro del dopo elezioni Marcos fugge/ tory presidente Per alcune ore il Paese ha avuto due presidenti - Poi la fuga dell'ex capo dello Stato in elicottero alla base americana di Clark: si ignora dove andrà - Due brevi battaglie, IT morti - La folla assalta il palazzo presidenziale - Prime nomine: Laurei vicepresidente e capo del governo, Enrile ministro della Difesa, Ramos capo di Stato Maggiore DAL NOSTRO INVIATO MANILA — Ièri sera, alle 9, Marcos se n'è andato via In elicottero con tutta la sua famiglia, dodici ore dopo aver prestato giuramento come presidente della Repubblica delle Filippine e dopo aver dichiarato, ancora una volta e non si capisce a beneficio di chi: « Muoio, ma non mi arrendo: Invece non si trattava di arrendersi ma semplicemente di andarsene: se se ne fosse andato due giorni fa, quando ormai aveva perduto tutto, dodici persone uccise a Manila sarebbero ancora vive. Ieri infatti vi sono stati otto morti nel quartiere centrale di Makatl, davanti al commissariato di polizia dove alle 10,20 c'è stato uno scontro tra poliziotti e uomini in abiti civili, forse mercenari dell'esercito privato di un qualche signorotto. Sangue sulla strada, automobili cri' veliate di proiettili. Poi all'u na e mezzo, la battaglia davanti a Canale 4 e all'anten na di Canale 9, le stazioni televisive del regime che l'opposizione aveva occupato. Slamo arrivati alla sede di Canale 4 poco prima' che cominciassero a sparare: quattro soldati fedeli a Marcos erano saliti sull'antenna del Canale 9, due erano già stati snidati, cioè buttati giù a fucilate. Sessanta ranger erano riusciti a forzare l'Ingresso dell'edificio che ospita Canale 4. Verso l'una sono arrivati soldati di Ramos, fascia gialla sul braccio, applauditi dalla gente, due o tremila persone che erano 11 per difendere la televisione del potere popolare. E' apparso un elicottero, salutato da grida di «vivai». Ma dall'elicottero hanno sparato, nessuno se lo aspettava. Dall'edificio di Canale 4 hanno risposto a raffiche di mitraglia. Ohi sono i «nostri»? Tutti a terra, nei fossati melmosi, a cercare riparo dietro le macchine, appiattiti lungo i muri delle case, di corsa dentro un bar con una scolorita Insegna: «Da Imelda. Sempre al vostro servizio». Venti minuti di fuoco incrociato, otto attacchi, ma non si è sparso il panico tra 1 filippini In un negozio di alimenta- ri si erano rifugiati uomini e donne in preghiera, recitavano l'Ave Maria. Quattro ore dopo, alle 6 del pomeriggio, davanti all'ingresso principale di Malacanang, il palazzo di Marcos, giovani sacerdoti In tonaca bianca, In testa 11 cappello di paglia dei contadini, lo zaino in spalla, intonavano anche loro V'Ave Maria» a voce spiegata, come se fosse stata la Marsigliese. C'era folla davanti al palazzo, In attesa di' sciplinata e appassionata del miracolo: tre file di cavalli di Frisia, ma i ragazzini avevano tolto 1 fili spinati, ne avevano fatto ghirlande o corone di spine. Chi vuole corone di spine? Si regalano, non si vendono estrema generosità rìvoluzionaria in questo Paese di miseria dove soltanto un mese fa per campare ci si sarebbe venduta anche la mamma. Quattro suore erano in prima fila, nello spazio lasciato vuoto tra gli sbarramenti e la gente. «Siamo incaricate di svolgere le trattative con i soldati di Marcos» ci hanno detto. I giovani proletari del Bayan, l'organizzazione che raggruppa vari movimenti della sinistra, erano in prima fila con le loro bandiere rosse e nere. Ma sulla linea del fuoco c'erano preti e monache, in apostolato d'ordine. Per fortuna non si è sparato, il Palazzo è caduto come una pera matura. Alle otto e mezzo c'era una marea Incalcolabile di gente, venti, trentamila persone, forse piti, l'aria era di festa ma c'era molta tensione, ancora incertezza, una precisa volontà di non ricorrere alla violenza ma tanta paura delle provocazioni o di azioni di elementi irresponsabili, oppure di infiltrati. Poco prima si era saputo che Enrile, ex ministro della Difesa di Marcos, sabato messosi a capo della secessione del militari, alle 10 di ieri mattina nominato ministro della Difesa da Cory Aquino, aveva già o stava per intavo¬ lare trattative con Marcos. Alle nove meno un quarto di sera la folla radunatasi davanti al Palazzo aveva già guadagnato terreno, i soldati si erano ritirati di un cinquecento metri. Poi all'improwi Renata Plsu (Continua a pagina 4 in prima colonna) Manila. Corazón Aquino giura Dell'assumere la carica di presidente delle Filippine; le sono accanto le figlie Pjnky, a sinistra, Baby, al centro, e la suocera Aurora Aquino. (Altri servizi alle pag. 4 e 5)

Persone citate: Aurora Aquino, Cory Aquino, Enrile, Finiti, Frisia, Ramos

Luoghi citati: Filippine, Manila