Bette Davis a Parigi un premio e il trionfo

Bette Davis a Parigi un premio e il trionfo Festa per la sua carriera nella notte dei Cesar Bette Davis a Parigi un premio e il trionfo PARIGI — Per Bette Davis, a Parigi, un omaggio sema precedenti. Trenta film proiettati nella Clnémathèque, il tempio del grande cinema francese, e un «Cesar., il premio che ogni anno una giuria tipo Oscar assegna ad attori e registi e che, soltanto in rare occasioni, è finito nelle mani di un artista straniero. Ma Bette Davis — 85 film in cinquantacinque anni di attività — meritava l'eccezione. L'attrice è arrivata a Parigi da quattro giorni ed ha subito conquistato i francesi. La sua presenza alla Cinémathèque, per la serata inaugurale di un ciclo che durerà fino al 17 marzo, ha richiamato tremila persone. E la grande star di Hollywood, considerata una delle donne più 'dure, dello schermo, si è commossa: è salita sul palco, ha salutato il pubblico, ha ringraziato il regista Costa Gavras, direttore della Cinémathèque. che ha scelto personalmente tutti i film della rassegna. Ma. a 78 anni, Bette Davis ha anche parlato di programmi f«E' ancora presto per mettermi nel museo del cinema»; ed ha rivelato che vorrebbe girare almeno altri due film. «Se mi proporranno delle storie e. soprattutto, dei personaggi Interessanti. Per esempio — ha detto — ho sempre sognato di interpretare Mary Lincoln, la moglie del più grande presidente che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, oppure Helena Rubinstein, una donna che ho sempre ammirato per la sua vita personale e per la sua carriera». Intanto i parigini fanno la fila per rivedere «Le sorelle», «Piccole volpi», «Eva contro Eva», «Che fine ha fatto Baby Jane?» e tante altre sue interpretazioni, tutti ^classici' del cinema americano. Nel programma della retrospettiva organizzata dalla Cinémathèque (che celebra i cinquanta anni di attività) c'è anche un film italiano: «Lo scopone scientifico», di Luigi Comencini, che Bette Davis girò nel 1972 al fianco di Alberto Sordi. Ma il mondo del cinema francese ha voluto riservare a Bette Davis un secondo riconoscimento: un «Cesar» speciale, in omaggio a tutta la sua carriera di attrice. E nella cerimonia (sabato notte) nella grande sala del Pa- lazzo dei Congressi, è entrata una ventata hollywoodiana. A consegnare il premio è stata Olivia de Havilland, altra star americana che vive da anni a Parigi. Come alla Cinémathèque, applausi e qualche lacrima. Ma Bette Davis (che indossava un abito rosso) è apparsa più a suo agio tra i fotografi della soiree con la statuetta del «Cesar» nelle mani che nel «museo» del cinema francese (dove si era presentata con un tailleur nero). Prima di lei, sul palcoscenico erano sfilati gli altri vincitori dei «Cesar». La regista Coline Serreau che ha diretto «Trols hommes et un couffln», proclamato miglior film francese dell'anno; Christophe Lambert (miglior attore per -Subway»,!/ Sandrine Bonnaire (migliore attrice per «Sans toit ni \o\.) e la giovanissima Charlotte Gainsbourg — figlia del cantante Serge Gainsbourg e dell'attrice Jane Birkin — dichiarata «migliore speranza» per il film «L'effrontée». Il premio per il miglior film straniero (l'unico dedicato per regolamento ai non francesi) è andato a «La rosa purpurea del Cairo» di Woody Alien. e. s.

Luoghi citati: Hollywood, Parigi, Stati Uniti