Le arti piangono? Si cerchino uno sponsor

Le arti piangono? Si cerchino uno sponsor Incontro col ministro Richard Luce sul problema dei finanziamenti in Inghilterra Le arti piangono? Si cerchino uno sponsor Dice: «Sono troppo importanti perché la loro sopravvivenza dipenda solo dallo Stato. Se le ditte mancano, ci sono i privati» LONDRA — Richard Luce, il nuovo ministro per le Arti, è un uomo alto e grigio, le mani e le gambe lunghissime, il vestito grigio ferro ed ha persino gli occhi, la voce e la personalità grigia proprio come piacciono a Mrs. Thatcher: quei suoi ministri o danno le dimissioni o pensano in modo grigio. Nell'ufficio del ministro viene servito il tè e Richard Luce si autopresenta: «7o sono venuto in settembre dal Foreign Office, per cui ho esperienza degli scambi culturali e capisco la loro grande importanza.. Viene or ora, dice, da Berlino dove ha aperto la mostra di Francis Bacon ed è stato a Washington per la grande mostra dei tesori inglesi. «C'è un continuo e sempre maggiore interesse per le arti e qui abbiamo grandi istituzioni come il teatro Nazionale, la compagnia inglese dell'Opera, il Covent Garden, la compagnia shakespeariana delle quali andiamo fieri. Ma il governo giudica che le arti sono troppo importanti perché dipendano totalmente da esso: promuoviamo quindi la spon¬ sorizzazione da parte della industria e da parte di privati.. Ma gli sponsorizzatoti, dico, sono pochi, anzi pochissimi, e sono presi d'assalto. 'Emergono invece persone inattese. L'anno scorso una vecchia signora ha dato un milione di sterline a Covent Garden. Un'altra che viveva in Dorset ha lasciato una grossa somma nel suo testamento per le arti: Come si sa 11 governo That- cher non è amico delle arti: 1 tagli sono stati gravi o, meglio, la sovvenzione statale ha ignorato l'Inflazione ed è rimasta la stessa 11 che, In termini reali, significa che è stata tagliata. Il fatto che sia venuta a mancare la municipalità di Londra (bestia nera di Mrs. Thatcher) significa che sparisce anche la sovvenzione della municipalità labcrista. «Afa Quest'anno il mio ministero dà 330 milioni di sterline per supplire alle sov¬ venzioni del governo locale.. Le arti, continua il ministro, sono sovvenzionate dal governo (l'Arts Council decide in che modo i soldi devono essere distribuiti) con 330 milioni; oltre a questi soldi ci sono altri 400 milioni circa dai governi locali. Dall'industria arrivano 20 milioni, dal botteghino oltre un miliardo. Ma gli sponsorizza tori ignorano l'arte «difficile», le cose sperimentali, quelle cose insomma che costruiscono le arti di domani. C'è una strategia del governo per aiutare questa parte che ha dato tanta vita alla cultura inglese? •£' l'Arts Council che decide: il ministro è fuori. Ma certo che guardiamo al meno popolare, a quello che lo sarà con le prossime generazioni.. Grigiamente imbevuto di filosofia monetarista che ripete ad intervalli (dicendo anche spesso che c'è sempre maggior interesse nelle arti, come se il merito fosse suo), il ministro Luce non riconosce la decadenza del teatro Inglese, il ritrovato ruolo culturale di Parigi, la stanchezza di quella cultura che fino a qualche anno fa teneva banco in Inghilterra. Il cinema è vagamente aiutato, la televisione, dice, è eccellentemente diversificata con due reti private e due sovvenzionate (Bbc-1 Bbc-2). •Questo governo continuerà ad aiutare il teatro, il cinema, la musica. Come governo e come partito diamo la nostra parola. Negli ultimi sette anni abbiamo aumentato le sovvenzioni del 10 per cento.. Gaia Servatilo

Persone citate: Francis Bacon, Garden, Richard Luce, Thatcher

Luoghi citati: Berlino, Covent Garden, Inghilterra, Londra, Parigi, Washington