Un'altra rivoluzione per il «Potemkin»: parla di Gianni Rondolino

Un'altra rivoluzione per il «Potemkin»: parla Un'altra rivoluzione per il «Potemkin»: parla BERLINO — L'altra notte, all'uscita del cinema Delphi, se ne discuteva a lungo. Si può sonorizzare La corazzata Potemkin? Sì può aggiungere alle immagini uniche e irripetibili di Eis'enstein una musica, dei suoni, dei rumori, delle voci? Si sa che lo stesso Eisenstein aveva allora autorizzato la partitura di Edmund Meisel, in seguito ritrovata e aggiunta a una edizione sonora del film. Si sa anche che, dopo la seconda guerra mondiale, una edizione sonora con musica dì Kriukov, un po' retorica ma non disprezzabile, ha circolato a lungo in Russia e altrove. Si sa infine che nel 1976 Sergej/ Jutkevic ha curato una nuova edizione integrale del film aggiungendovi musiche di Sciostakovic, con buoni risultati. E tuttavia il problema rimaneva aperto, la questione continuava a presentare degli aspetti contraddittori. Ora, presentata in anteprima mondiale al Festival di Berlino, ecco una nuova, suggestiva, eccellente proposta. La sonorizzazione elettronica del Potemkin eseguita dal Berliner dame, cioè dai due piovani compositori Eric Allaman di Los Angeles e Reinhard Scheuregger di Berlino. Una partitura che non soltanto mantiene inalterata la carica contenutisticamente e formalmente rivoluzionaria del film, ma in certa misura ne ac centua il carattere innovatore. Allaman e Scheuregger hanno rifiutato il luogo comune del leit-motiv musicale. Si sono basati sui quattro elementi portanti del film, il mare, il vento, i motori e, naturalmente, il popolo: i marinai, la folla. La loro musica che è fatta di rumori, di suoni, di sibili, di voci è una sorta di flusso continuo di sensazioni sonore che esaltano il pathos delle immagini, soprattutto il montaggio di Eisenstein. E come partecipare a un rito rivoluzionario, ce lebrato in egual misura dal film e dalla musica. E' probabile che Eisenstein non si sarebbe dispiaciuto di questa nuova sonorizzazione. Grazie anche al Berliner Game, il suo Potemkin torna a risplendere in quella dimensione ritmico-musicale, che è uno degli aspetti fondamentali della costruzione drammaturgica del film. Gianni Rondolino Una celebre inquadratura del film «La corazzata Potemkin»

Persone citate: Berliner Game, Edmund Meisel, Reinhard Scheuregger, Sciostakovic

Luoghi citati: Berlino, Los Angeles, Russia