Aggredito da tre giovani

Aggredito da tre giovani Uscita dal coma la ragazza trovata in riva al Po Aggredito da tre giovani Lo ha denunciato lei stessa: «In via delle Rosine... quella sera... erano in tre» - Ma non riesce a ricordare altro; i medici spiegano: «Si tratta di amnesia retrograda» - Era uscita di casa per andare a cena da un'amica, poi l'incontro e l'incubo - Ha rischiato di morire Uscita dal coma, due giorni dopo essere stata ritrovata semiassiderata in riva al Po, Paola Frusone, la ragazza di 20 anni venuta a Torino da Alatri (Fresinone) per studiare alla facoltà di Economia e Commercio, ha chiarito il mistero su quanto le è accaduto: non è stata vittima di un malore, ma di una brutale aggressione. • Tre giovani... in via delle Rosine... quella sera* ha ripetuto la ragazza alla dottoressa Meini e al brigadiere Macrì del commissariato di Borgo Po. Ricorda soltanto quell'incontro. E poi? «Poi non so più nulla*. I medici spiegano: -Amnesia retrograda*. Un incontro e uno choc terribile, abbandonata sulla riva al Po, dove ha rischiato di morire congelata. In un angolo della sua mente sono nascoste immagini e sensazioni dolorose di quel venerdì sera, ma il ricordo non riesce ad affiorare. La polizia cerca tre giovani, non rilascia commenti, ma sembra ottimista: gli aggressori potrebbero es sere rintracciati già oggi. Le condizioni di Paola sono migliorate. Dal reparto di terapia intensiva è stata trasferita in quello di medicina generale. E' stanca, ma ha acconsentito al lungo, difficile colloquio con gli inquirenti, Ora chiede soltanto d'essere • lasciata tranquilla*. E per lei lo chiedono anche i medici: •Non dev'essere tormenta ta, deve rasserenarsi, ha bisogno di ritrovarsi negli affetti, nella quiete dei suoi rappor¬ ti*. Accanto alla ragazza sta costantemente il fratello Roberto, affranto. Paola Frusone, in quest'ultimo periodo, aveva studiato con notevole impegno per un esame che avrebbe dovuto sostenere proprio venerdì mattina. Poi, in facoltà, nell'aula con i compagni, ha creduto che le domande fossero troppo difficili e la tensione l'ha convinta a rinunciare alla prova. La sera è uscita alle 19 dalla casa del fratello, in via Alfieri 20. « Vado a cena da un'amica*. E s'è diretta verso piazza Vittorio Veneto. Poi, in via delle Rosine, i • tre giovani*, l'incubo che ancora non riesce ad affiorare nella sua mente. Forse l'hanno aggredita, malmenata, trascinata da qualche parte. Paola ha ematomi sul capo e sul corpo, ma non presenta altri segni di violenza: l'hanno colpita, poi devono essere stati costretti alla fuga, disturbati da qualcosa. E' stata abbandonata priva di sensi in riva al Po, sul terriccio accanto alla diga, all'altezza del 16 di corso Casale. Sarebbe morta se un passante, alle 10 del sabato mattina, non l'avesse vista e non avesse chiamato la polizia. Quando l'ambulanza l'ha portata al Mauriziano, era in coma: assideramento. I medici si sono dedicati a lei con grande sollecitudine. La sera Paola già si stava riprendendo. Nel letto del reparto di medicina, dove si trova adesso, chiede soltanto di riposare: «Per favore, non voglio più parlare con nessuno*. * La polizia sta indagando su una violenza carnale compiuta da sconosciuti su una ragazza ricoverata all'Amedeo di Savoia, A denunciare 11 fatto è stata la stessa vittima, Daniela G„ 27 anni, di Plossasco, che ieri si è presentata al pronto soccorso del Maria Vittoria per farsi medicare. Secondo la sua testimonianza, raccolta dall'agente di servizio dell'ospedale, sabato scorso Daniela sarebbe stata attirata all'esterno dell'Amedeo di Savoia da 'Sconosciuti* che l'avrebbero poi aggredita e violentata. Daniela G. una volta medicata, è stata immediatamente dimessa dal Maria Vittoria, ma una volta rientrata all'Amedeo di Savoia ha firmato le dimissioni volontarie e se n'è andata. efudrteStensdaaleLpptdvnsprd1mPsd

Persone citate: Amedeo Di Savoia, Macrì, Meini

Luoghi citati: Alatri, Borgo Po, Fresinone, Torino