Riforma pensioni al bivio

Riforma pensioni al bivio Entro il 10 marzo sì in commissione o ritorno alla Camera Riforma pensioni al bivio Sindacati e associazioni commercianti e artigiani premono per una soluzione rapida - Riavvicinamento tra i partiti, ma rimane il dissenso sulle gestioni speciali, sul tetto e sul cumulo ROMA — Il groviglio della riforma pensionistica, dopo due anni di contrasti e lungaggini, dovrà in breve essere dipanato o troncato in qualche modo, per effetto di una scadenza del regolamento parlamentare. Entro il 10 marzo, o la commissione speciale pensioni ne sarà venuta a capo, e potrà procedere «in sede legislativa», rapidamente, o il disegno di legge dovrà tornare nell'aula della Camera, dove le divergenze facilmente potrebbero bloccare tutto. Di fronte a spaccature non colmabili, crescerebbero le pressioni perché la riforma sia divisa in due o più parti. Ieri Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto ai deputati che il termine del 10 marzo venga 'rigorosamente rispettato*. Commercianti e artigiani, che dalla riforma avrebbero benefici immediati, premono perché i tempi siano brevi. Si apre cosi un'altra settimana che qualcuno definisce •decisiva» per la riforma delle pensioni, ma che potrebbe benissimo concludersi, come altre simili in passato, senza decisione alcuna. Nei giorni scorsi un riavvicinamento importante c'è stato tra i partiti, ma soltanto su uno degli argomenti principali, la ristrutturazione dell'Inps. Sulle pensioni dei lavoratori autonomi un'intesa c'è da tempo. Ma sulle questioni cruciali delle diverse gestioni pensionistiche dei lavoratori dipendenti, del tetto e del cumulo, il dissenso rimane. Stamattina al ministero del Lavoro converranno gli esperti dei partiti della coalizione di governo; non si sa ancora se presiederà il ministro De Michelis o il sottose gretario Andrea Borruso. II problema è lo stesso da mesi: le proposte del governo, elaborate dal socialista De Mi¬ ¬ chelis, non piacciono ad altri partiti della coalizione, soprattutto il psdi, il pli e parte della de. E' probabile che il partito socialista non si presenti alla riunione, visto che già condivide la proposta del ministro. A Montecitorio stasera 11 comitato ristretto della commissione speciale pensioni dovrebbe coordinare gli ultimi emendamenti sulla ristrutturazione dell'Inps in modo che giovedì la commissione al completo possa votare. Qui è compatta la maggioranza e per larga parte anche i comunisti sono favorevoli. Due aspetti solo sono ancora in sospeso per la parte Inps: numero e autonomia finanziaria delle singole gestioni all'interno dell'istituto; semplificazione del contenzioso. Per il contenzioso, da due o tre gradi di giudizio si passerebbe a uno; ma c'è la possibilità che venga mantenuto un livello nazionale per ì lavoratori autonomi, mentre per i dipendenti tutto si concluderebbe davanti a commissioni regionali. 'No, il trattamento deve essere uguale per tutti — polemizza Adriana Lodi, responsabile per il pei del problema pensioni — altrimenti si potrebbe sospettare che la de voglia allentare il rigore delle nuove norme sulle pensioni di invalidità, rendendo più facile la via ai ricorsi*. Anche il psi preferisce commissioni regionali per tutte le categorie. L'accordo è invece ampio sulle misure per rinnovare l'Inps e renderlo più efficiente: autonomia, pur sempre nell'ambito del parastato, •delegificazione», semplificazione delle procedure burocratiche, separazione fra assistenza e previdenza come chiesto ancora pochi giorni fa dal presidente dell'ente, Giacinto Militello. s. 1. Il ministro De Michelis

Persone citate: Andrea Borruso, De Michelis, Giacinto Militello

Luoghi citati: Roma