Quando il voto è imboscata di Alberto Rapisarda

Quando 81 voto è imboscata Torna il dibattito sulle scelte dei parlamentari: segrete o palesi? Quando 81 voto è imboscata Nilde Jotti non vuole che si privino deputati e senatori di una parte della loro libertà, ma alcuni ritengono il voto segreto una autorizzazione ad agire per lobbies e franchi tiratori - A Montecitorio la giunta del regolamento vuole ridurre il ricorso all'anonimato per le leggi di spesa • Tutti d'accordo, ma la proposta non viene discussa ROMA — Abolire il voto segreto per deputati e senatori «mio! dire togliere una parte della libertà ai parlamentari» ha affermato la presidente della Camera Nilde Jotti con tono di rimprovero, rivolgendosi indirettamente a Craxi. Ed è scoppiata subito l'ennesima polemica su un problema di cui si discute, invano, da anni. I socialisti replicano sostenendo che la Jotti ha torto. Per i democristiani l'abolizione del voto segreto per le leggi che comportano spese deve diventare 'tema qualificante della verifica'. I liberali avvisano che -vi sono casi in cui il voto segreto si impone». E i repubblicani invitano tutti a smetterla con le polemiche altrimenti 'finirà sempre male». Dal gran parlare si capisce che. in fondo, tutti son d'accordo sulla necessità di limitare il voto segreto per le leggi che comportano oneri per 10 Sato. Il voto palese servirebbe a controllare le proposte demagogiche, obbligando i parlamentari ad assumersi apertamente la responsabilità delle proprie posizioni. Indagando a Montecitorio si scopre che esiste, fin dal 29 novembre, una proposta unanime di un comitato ristretto della giunta per il regolamento per ridimensionare il voto segreto. Ma, fatto strano, nessuno ne sa alcunché ufficialmente. 'Noi, di ciò che un ristretto vertice dei gruppi parlamentari di serie A sta discutendo non sappiamo letteralmente nulla — protesta 11 radicale Spadaccia —. Non dico noi deputati radicali. Dico noi deputati di tutti i gruppi». Il misterioso progetto che potrebbe chiudere definitivamente la battaglia sul voto segreto lo illustra il deputato della sinistra indipendente. Franco Bassanlni, che ne è uno dei tre artefici assieme al democristiano Segni e al repubblicano Battaglia. 'Proponiamo che il primo articolo di ogni legge stabilisca l'onere complessivo previsto e la relativa copertura finamiaria. Questo articolo uno con i relativi emendamenti dovrebbero essere votati a scrutinio palese. Per gli articoli successivi si procederebbe col sistema attuale. L'abolizione secca del voto segreto per le leggi di spesa, invece, finirebbe per abolirlo sempre, perché in pratica quasi tutte le leggi costano qualcosa». Bassanlni ha inviato una lettera alla Jotti per chiederle di mettere subito all'ordine del giorno della giunta del regolamento questa proposta. •Se passa li, è poi difficile che non venga approvata in aula» sostiene. 'Il fatto è che da due mesi non si riunisce la giunta per il regolamento» osserva il capogruppo repubblicano Battaglia, secondo 11 quale oggi sono i comunisti che sembrano frenare, mentre in precedenza furono i socialisti. Si parla della difficoltà che avrebbe il pei a fare subito una scelta sul voto segreto prima del suo congresso. Il problema resterà aperto ancora per tutta la primavera, stando alla previsioni che circolano a Montecitorio. Nel frattempo la regolamentazione del voto segreto, continuerà ad essere pretesto per scambi polemici. Sull'«Avanti! » di oggi l'on. Balzamo risponde alla presidente Jotti a nome di Craxi. «/I problema del voto segreto esiste e non può essere ulteriormente eluso». E siccome la Jotti aveva detto che la Costituzione italiana affida un ruolo centrale al Parlamento e non al governo, Balzamo risponde che «ciò non significa non tenere conto del diretto rapporto che deve esistere fra Parlamento e governo, se si vuole che il regime democratico funzioni. Non si deve pensare ad imbalsamare la Costituzione». «Non vi possono essere legittimazioni per il diritto di imboscata» incalza il socialista Manca. La direzione democristiana dovrebbe riunirsi verso la fine della settimana per concordare le proposte per la «verifica» di governo e tra queste dovrebbero esserci quelle sulla regolamentazione del voto segreto. »Il vero problema del pentapartito è dt realizzare procedure decisionali diverse, abolendo anzitutto il voto segreto per le leggi di spesa e garantendo un rapporto equilibrato tra governo e Parlamento» sostiene l'on. Cabras, stretto collaboratore del segretario De Mita. I presidenti di Camera e Senato, Jotti e Fanfani, si sono intanto incontrati per discutere degli ostacoli che ha incontrato l'approvazione della legge finanziaria e, presumibilmente, per parlare anche della regolamentazione del voto segreto. Alberto Rapisarda

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