Bronzo per Montelatici

Bronzo per Montelataci ATLETICA Terzo nel getto del peso agli europei indoor Bronzo per Montelataci Merlo e Mei conquistano la finale nei 3000, il velocista Ullo escluso in fotofinish MADRID — All'ultimo lancio, con rabbia. Marco Montelatici conquista una medaglia di bronzo europea, la prima di una carriera sempre condotta su livelli elevatissimi, ma mal allietata da «scalate» a podli importanti. Il trentatreenne fiorentino, sesto dopo due lanci e quarto (con 19,86) a poche battute dal termine, butta dentro l'ultimo tentati)^ rabbia e determinazione. E il peso vola sino a 20,11, due centimetri meglio del sovietico Bojars che lo precedeva sino a quel momento. L'oro, il primo della 17* rassegna continentale al coperto, va allo scultoreo svizzero Werner Gunthor, il cui 21,51 costituisce la prima perla di un'edizione dal connotati tecnici molto brillanti. Un livello confermato dalla gara di lungo che vede il sue cesso della tedesca Heike Drechsler che vola due volte a 7.18 e chiude con 7.16 dopo aver fatto gridare al mondiale per un nullo probabilmente superiore ai 7.40. La medaglia d'argento va ad Helga Radtke, pure lei della Germania Democratica, con 6,94 mentre la sovietica Kokonova con 6,90 si aggiudica il bronzo. La giovane Sandra Becatti è diciannovesima con 6,29, due centimetri più del salto che due anni fa a Goteborg permise a Stefania Lazzaroni di salire sul terzo scalino del podio. Le cose stanno davvero cambiando. Il giallo attorno all'esclusione di Antonio Ullo dalla finale dei 60 è stato il tema centrale del pomeriggio. Dopo la semifinale lo sprinter azzurro era segnalato al terzo posto, in 6"66. Ma nel pomerig gio la giuria d'appello dopo aver esaminato da entrambi i lati 11 fotofinish decide di ribaltare le cose. Ullo, al quale viene attribuito 6"65, retrocede al quarto posto a favore del gigantesco negro di Francia Bruno Marie-Rose. Nessuna grande sorpresa per quanto riguarda i titoli. Mogenburg salta 2,34 alla terza prova e costringe alla resa l'altro tedesco Carlo Thrànhardt un po' troppo ardito ad entrare in gara a 2,31. Negli ostacoli schiacciante superiorità della tedesca Est Cornelia Oschkenat che agguanta titolo e migliore prestazione mondiale di stagione con 7"79. Su toni elevatissimi il lungo. Il ventunenne sovietico Robert Emmian ottiene quattro straordinari salti validi: 8.21, 8.29, 8.20 e 8,32. L'ultimo è ad un pollice dal suo recente record europeo. L'argento se lo aggiudica l'ungherese Szalma con 8,24 e il bronzo il veterano ceko Leìtner. 8,17. Oltre gli otto metri anche lo spagnolo Corgos, 8,12, e il sovietico Lajevski, 8.05. Finale dei 60 e vittoria di Ronald Desruelles. Il belga riscatta con questo successo tante delusioni del passato. Il tempo finale 6"61 è però nettamente superiore al bel 6"57 siglato in semifinale. Della pattuglia azzurra si è salvato il solo Lambruschinì, approdato alla finale del 1500. Eliminati De Pasquale (200), Patrignani (1500), Rossella Tarolo (200) ed Erica Rossi (400). Oggi fa conclusione e gli azzurri sperano soprattutto in Agnese Possamai, Stefano Mei e Walter Merlo, un trio che potrebbe far parlare italiano le due gare sui 3000. c. p.

Luoghi citati: Germania, Madrid