Domani pendolari a piedi
Domani pendolari a piedi Gli autoferrotranvieri in sciopero per il contratto Domani pendolari a piedi Per 24 ore si fermano tram, autobus, servìzi interurbani, autolinee e ferrovie in concessione (diecimila i lavoratori interessati alla vertenza) - Gravi problemi per chi si serve ogni giorno dei trasporti pubblici, soprattutto per gli studenti - Impossibili servizi d'emergenza Banchi vuoti, uffici e fabbriche con personale dimezzato: domani scioperano gli autoferrotranvieri e si prevedono conseguenze particolarmente pesanti L'agitazione, di 24 ore, comincia a mezzanotte: proclamata a Roma dai sindacati confederali Cgil, Cisl e UH per sollecitare il contratto di lavoro, in provincia coinvolge i 7 mila dipendenti del Tt (Consorzio trasporti torinesi) e 1 3 mila delle autolinee e delle altre aziende di trasporto. Vista la motivazione dello sciopero (il contratto è scaduto a fine '84,1 sindacati chiedono aumenti salariali e riduzione di orario), complice l'aggancio al fine-settimana, c'è da aspettarsi un'adesione compatta: si fermeranno tram, autobus, servizi interurbani, autolinee e ferrovie in concessione come Canavesana e Torino-Ceres. Problemi per i pendolari (anche chi arriva in treno si trova appiedato in stazione), gli studenti che si servono ogni giorno dei mezzi di trasporto pubblico: un milione di viaggi andata e ritorno ogni giorno soltanto sulle linee del Tt che fanno capo a Torino; altri 6-700 mila sulla rete più periferica. In sostanza, quasi un milione di persone che dovranno arrangiarsi: con l'auto, in comitiva, con l'autostop, oppure a piedi (1 più fortunati). Le possibilità che circoli qualche mezzo pubblico sembrano poche. Poche speranze anche per i mezzi dell'esercito che in passato avevano sostituito tram e bus in occasioni simili: fino a ieri sera la prefettura non aveva ancora chiesto l'intervento dei militari. Le previsioni sono dunque tutt'altro che ottimistiche: traffico raddoppiato, ingorghi, parcheggi impossibili, superlavoro per 1 vigili urbani. Scelte difficili in famiglia: andare al lavoro o accompagnare i figli a scuola? Comunque si decida, un posto è destinato a restare vuoto. Ma il dilemma non riguarda un giorno solo: i sindacati hanno già annunciato nuove agitazioni a breve scadenza. Lo sciopero si ripeterà il 6 e 1*11 marzo -salvo nuovi inasprimenti, da decidere mercoledì. E quest'ultima settima¬ na di febbraio rischia di farsi ricordare per le grandi difficoltà nel settore dei trasporti, visto che mercoledì e giovedì chiuderanno le pompe di benzina, giovedì e venerdì si fermerà una parte dei tecnici di volo mentre da venerdì un'agitazione del ferrovieri romani rischia di scompigliare tutti i collegamenti ferroviari tra Nord'e Sud.
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