Nella gabbia della burocrazia
Nella gabbia della burocrazia Nella gabbia della burocrazia Segnalo quello che, a mio avviso, costituisce un grave attentato alla costituzionalità della legge e alla legittimità dei procedimenti di esazione delle tasse, perpetrato in questi giorni dall'Aci di Roma. Con legge recente 11 bollo delle auto è stato trasformato da tassa di circolazione in tassa sulla proprietà. E' già dubbia la costituzionalità di questa legge che snatura una tassa la cui esistenza è giustificata dall'utenza delle strade e degli spazi pubblici. L'Aci, esattore della tassa, ha spedito a tutti i proprietari di auto il libretto fiscale per i versamenti ma, trattandosi di servizio male organizzato e peggio gestito, molti automobilisti non hanno ricevuto il libretto, o lo hanno ricevuto sbagliato e inutilizzabile; tutti questi hanno continuato per forza a servirsi dei bollettini che, come è noto, gli Uffici Postali tengono a disposizione. Ora, l'Aci di Roma, supponendo molto gratuitamente di poter contare sui propri tabulati meccanografici, tramite gli Uffici del Registro, invia agli automobilisti per i quali non è in grado di rintracciare il riscontro di pagamento .degli anni arretrati una ingiunzione per la tassa annuale più il raddoppio ex art. 5 comma 49 del D.L. del 30-12-82 n. 953 più interessi e spese varie. Andrea Passeggeri, La Spezia U 20 marzo 1979 l'Ufficio del Registro Demanio di Roma mi inviava un avviso di pagamento per un'evasione totale relativa all'una tantum per un'auto che avevo da tempo venduto. Non mi fu possibile, pertanto, esibire 11 tagliando comprovante l'avvenuto pagamento. Rimediai facendo ricerche nei meandri dell'ufficio postale presso 11 quale avevo fatto il versamento. Ebbi fortuna. Rintracciai il bollettino ed ottenni dallo stesso ufficio postale un documento nel quale si dichiarava non solo che avevo pagato ma che la somma relativa era stata versata all'Automobile Club. Feci copia di tutto che In viai con lettera esplicativa al l'Ufficio del Registro di Roma. Il plico fu regolarmente recapitato. Pur non aven¬ do ottenuto risposta pensai di aver sistemato la faccenda. Tre anni e mezzo dopo ini vidi arrivare una lettera ciclostilata, firmata dal Direttore di prima Classe, sempre dell'Ufficio del Registro, con la quale mi si invitava a richiedere il condono per la pendenza tributaria relativa all'-una tantum». Nella speranza di chiarire definitivamente il fatto, replicai ancora, a stretto giro di posta e sempre per raccomandata, spiegando che non intendevo chiedere il condono per una somma già pagata. Giorni fa mi è stato recapitato un avviso nel quale mi si comunica la somma da pagare e mi si informa che, nel caso intenda ricorrere, dovrei inoltrare istanza in carta da bollo all'Intendenza di Finanza di Roma. Mi sono rivolto allora all'Intendenza di Finanza, sempre con lettera raccomandata e su carta da bollo, facendo presente la mia vicenda con tutti i dettagli, pezze d'appoggio, fotocopie dei documenti e del carteggio. Gen. Raffaele Mangiacapra Bracciano
Persone citate: Andrea Passeggeri, Raffaele Mangiacapra
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