Dalla Regione 3,5 miliardi per gli anziani

Dalla Regione 3,5 miliardi per gli anziani Dalla Regione 3,5 miliardi per gli anziani Servono alla costruzione di case protette per non autosuflicienti - I giovani medici propongono un'assistenza a domicilio per rispondere a una domanda che si fa sempre più urgente e drammatica Come si può organizzare l'assistenza agli anziani non più autosufficienti? E' uno tra i più gravi problemi del Piemonte, che unisce la sanità all'assistenza. La richiesta di «case protette» e di «comunità alloggio», a seconda del grado di autonomia dell'anziano, è altissima: per un posto disponibile ci sono decine di richieste. Giovedì il Consiglio regionale ha approvato una legge proposta dall'assessore Mario Carletto con 3 miliardi e mezzo di contributi: metà ai Comuni «per la trasformazione, riconversione o nuove costruzioni compresi gli arredi di presìdi socio-assistenziali a carattere residenziale» e metà con lo stesso fine a «istituti di assistenza non aventi fini di lucro». In Piemonte, si apprende dalla relazione alla legge, fatta da Elettra Cernetti, socialista, ex assessore all'assistenza, ci sono 32 mila posti per autosufficienti e appena qualche centinaio per non autosufficienti: per questo motivo i 3 miliardi e mezzo di finanziamento verranno erogati, in conto interessi e con un tetto massimo di 300 milioni, per le case destinate a coloro che hanno bisogno di assistenza continua e specializzata. Nei prossimi anni il finanziamento verrà stabilito direttamente dalla legge di bilancio. Ma i problemi degli anziani sono molti e gravi. La carenza di un'assistenza domiciliare medico-infermieristica, ad esempio, si fa sentire con tutto il suo peso specie in città. L'Usi ha già avviato un primo esperimento con infermieri che lavorano sul territorio tutti i giorni domenica compresa, dalle 8 alle 20. Ma si tratta di un'assistenza speciale, per malati gravi dimessi dall'ospedale. Questi infermieri hanno la garanzia, per ogni evenienza, del supporto medico dell'ospedale dal quale è avvenuta la dimissione. In tutto, gli assistiti sono 16. I giovani medici del Cumi hanno lanciato ieri una proposta: costituire un gruppo di sanitari soltanto per questo tipo di assistenza domiciliare rivolta ad anziani affetti da forme emato-oncologiche. Il progetto •risponde a una reale esigenza della popolazione, copre uno spazio di attività mediche e sanitaìie di competenza del Servizio sanitario nazionale dove attualmente operano le strutture private, non prevede l'ampliamento degli orgaici dei medici dipendenti». Presentano anche i conti: cento me¬ dici che lavorino 15 ore la settimana rappresentano per l'Usi un costo annuo di 700 milioni.

Persone citate: Elettra Cernetti, Mario Carletto

Luoghi citati: Piemonte