Uccisi dalla stufa davanti alla tv

Uccisi dalla stufa davanti alla tv Tragedia in un piccolo alloggio ammobiliato ai piedi del castello di Rivoli Uccisi dalla stufa davanti alla tv Ventidue anni entrambi, si erano sposati lo scorso luglio - L'allarme dato dalla titolare del bar in cui l'uomo lavorava - Sono stati trovati in cucina, mentre il televisore era ancora acceso Uccisi dall'ossido di carbonio della stufa, mentre guardavano la televisione nelle due stanze appena affittate. Avevano 22 anni, s'erano sposati alla fine del luglio scorso, due mesi fa s'erano trasferiti nel piccolo appartamento di via Viotti 2, ai piedi del castello di Rivoli: camera da letto, cucina, niente termosifoni. 250 mila il mese. Uccisi da una disgrazia. Dopo l'autopsia, le famiglie potranno seppellire le salme di questi due ragazzi, Mauro Andreetta. amico di tutti dietro il bancone del bar Bianco, in corso Francia 1, all'angolo con piazza Martiri della Libertà, dov'è la stazione dei pullman; Graziella Neirotti, dipendente della Samperio di corso IV Novembre, viso dolce e modi cortesi. Li hanno trovati alle 9 del mattino. Erano le 8,30 quando qualcuno s'è stupito di trovar chiuso un bar che ogni giorno alza le saracinesche alle 7,30. Telefonano alla proprietaria, Ada Moine. Lei scende subito, è preoccupata («Afauro era sempre puntuale, attaccato al lavoro. Se un imprevisto gli auesse impedito d'arrivare avrebbe avvertito»). Telefona alla Samperio per chiedere a Graziella notizie di Mauro. Ma in ditta non hanno visto neppure lei. «E' successo qualcosa». Con 'altro barman, Antonio Andretto, e un cliente, Ada Moine corre in via Viotti. Una portina sulla strada, poi un cortiletto con un orto nascosto dalla neve. Due alloggi al pian terreno, due al primo. Salgono la buia scala in pietra. Il campanello. Nessuno risponde, solo confusi suoni del televisore acceso. Chiamano i carabinieri e forzano la porta. E loro sono 11, nella cucina: lui, jeans e maglione, è sul divano, come ii unii mimi in min i il un appisolato; lei, pantaloni di tuta da ginnastica, maglietta gialla, è sul pavimento. Sembra la fotografia d'una tranquilla serata in casa: lo schermo illuminato della tivù, la tavola sparecchiata, i piatti nel lavandino, il ferro da stiro con la spina inserita, qualche indumento sul tavolo. Il dott. Castaldi, il medico chiamato dai carabinieri, fa risalire la morte alle 22 di giovedì sera: forse, in quella sera tanto normale, qualcosa ha ostruito il tubo della stufa e l'ossido di carbonio ha inva¬ ni iiiiiMiiMiiiiMiiiiilMi il ninnili so la piccola stanza. Li ha storditi, ha tolto respiro è forze. «Almeno non se ne sono accorti», dicono al bar. Nel centro di Rivoli molti conoscevano Mauro. Si raduna gente al Bianco di corso Francia. Ada Moine telefona alla madre di Graziella: «S'è sentita male, forse è meglio se lei viene subito». Poi, ecco genitori e fratelli di lui. Pochi minuti e tutti sanno la verità. Mentre 1 necrofori portan via le. salme, nel bar si parla di Mauro e Graziella, del matrimonio («i4 fine luglio, in municipio»), della fatica di trovar casa («Erano andati a Buttigliera, una stanza sola, poi due mesi fa hanno trovato questa soluzione: un buco sema termosifoni per 250 mila lire»), del loro carattere («Buoni con tutti»). E del futuro che aspettavano: «Avevano risparmiato molto. So gnavano d'aprire un bar». 'ir Giovanni Orlando, 25 anni, strada Val Ferro 15, Casalborgone, è stato ricoverato all'ospedale di Chivasso con prognosi riservata in seguito a. un incidente sulla statale 26, in località Boschetto di Chivasso. il I vicini non l'hanno più visto: insospettiti, hanno chiamato la polizia. Cosi alle 15 di ieri vigili del fuoco e il i unni nulli iiiiiiiiiiiiiiii agenti del Primo distretto di via Verdi, dopo aver forzato la porta dell'alloggiò in via Accademia Albertina 27, hanno trovato il corpo, ormai senza vita, di Mario Prato, 86 anni, stroncato da malore. * Luigi Sottana, 23 anni, un autotrasportatore di Roveredo in provincia di Pordenone, è stato arrestato dai carabinieri di Poirino poco dopo aver denunciato di essere stato rapinato di un milione in contanti da due giovani armati e mascherati. I militari non hanno infatti creduto alla sua contraddittoria versione dei fatti ed hanno compiuto una perquisizione sull'autotreno, trovando il denaro «rapinato». * Nuova rapina a un ufficio postale della zona Ovest di Torino. Questa volta a pagarne lo scotto è stato quello di Val della Torre. Alle 8 due banditi mascherati con passamontagna e armati di fucili a canne mozze hanno fatto irruzione alle spalle delle due impiegate che stavano entrando. Hanno obbligato il direttore Filomeno Vito, 43 anni, ad aprire la cassaforte. Gettati in un sacchetto di plastica 16 milioni in contanti e 12 in assegni circolari da 100 e 200 mila lire, sono fuggiti. iiiiiiiiiiiiiiiiiini il uni immillil

Luoghi citati: Casalborgone, Chivasso, Poirino, Pordenone, Rivoli, Torino, Val Della Torre