Spesso sono un rebus per il cliente le etichette sui prodotti alimentari

Spesso sono un rebus per il cliente le etichette sui prodotti alimentari Il decreto è valido, ma è auspicabile qualche miglioramento Spesso sono un rebus per il cliente le etichette sui prodotti alimentari Che i consumatori non sappiano leggere le etichette sugli alimenti confezionati dall'industria non è osservazione dettata da malizia. Che gli imprenditori possano avere qualche dubbio sulle norme, qualche difficoltà d'interpretazione ed anche qualche proposta migliorativa è la logica conclusione del convegno organizzato ieri dall'Unione Industriale di Torino, presenti oltre 300 associati: '•Etichettatura dei prodotti alimentari: l'applicazione in Italia della normativa comunitaria a tre anni dall'entrata in vigore». E' confortante riscontrare che nessuno contesta la validità di questo decreto legge, mentre per altri (basta pensare all'equo canone) le polemiche sono infuocate. Sono anzi le stesse aziende e gli esperti a sottolineare che «é fra i più rigorosi in campo internazionale». Il presidente dell'Associazione piemontese industriali dell'alimentazione dolciaria, Bruna Peyrano, mette in risalto «l'interesse delle industrie a una corretta informazione su composizio ne e caratteristiche del prodotto a garanzia e tutela del consumatore come a tutela del proprio marchio per una produzione di livello elevato dal punto di vista di qualità e igiene». Ma qualche incertezza •momenti di grande confusione» non mancano. Nascono, secondo il dott. Giuseppe De Giovanni del ministero del l'Industria, dal contrasto tra l'esigenza delle ditte di realizzare etichette che non si prestino a contestazioni bu rocratiche e le interpretazio ni «talora arbitrarie» di alcu ni organi della pubblica am mlnistrazione ai quali è de mandato il compito di vigilanza. Qui sta un nodo tutto all'italiana: per la sorveglianza sull'applicazione di una legge dello Stato sono intervenute le Regioni, ognuna a suo modo. Se il Piemonte ha creato un ufficio per il contenzioso presso l'assessorato Bilancio e Finanze, la Lombardia ha preferito demandare il controllo alle Usi e la Liguria affidare 11 tutto ai sindaci. Risultato? Un'industria presente su tutto il territorio nazionale con i suoi prodotti rischia di dover seguire procedure diverse, in caso di contestazioni, con notevole aumento dei costi. La normativa è finalizzata soprattutto ad informare correttamente il consumatore? Ma allora la chiarezza è fondamentale e l'onestà del commerciante è corollario inscindibile. Sottolinea il dott. Carlo Correrà, magistrato di Salerno: «L'esporre in vendita un alimento con il "termine minimo di conservazione" superato può comportare gli estremi di reato di frode in commercio». E questo anche se dopo la data di scadenza gli alimenti sono ancora buoni e non nocivi alla salute. Anche l'espressione «do consumarsi preferibilmente entro...» si presta ad ambiguità, perché «il produttore dà una scadenza solo approssimativa alla sua garanzia sulla "buona salute" dell'alimento con'ezionato» suggerendo al consumatore che «il superamento di quel termine non deve allarmarlo». Importante è che nessuno giochi sull'inganno. Ci sono già state sentenze di condanna per ristoratori che sul menù avevano scritto «pesce», lasciando intendere •fresco», quando invece il prodotto era scongelato. 'Ma quando nell'elaborazione di un alimento, tra gli ingre¬ dienti, ne entra anche uno surgelato, è difficile che questo trattamento precedente abbia qualche influenza sul prodotto finito — osserva l'avv. Gianclaudio Andreis — mentre la legge impone di indicare ancìie il modo di fabbricazione e di ottenimento del prodotto stesso. Non ritengo che se in un'insalata di mare è presente, ormai cotto, anche un pesce surgelato questo particolare debba essere precisato». Una polemica tra industria e consumatori comunque è risolta: per il tonno all'olio non è richiesta l'indicazione del peso netto sgocciolato, •perché anche l'olio ha un valore nutritivo». Perciò possiamo pagare, con tranquillità, il •peso netto del contenuto» (l'olio al prezzo del tonno) senza sapere esattamente quanto incida, nella confezione, l'uno o l'altro. Per fortuna, questo non vale per i pomodori pelati e altri cibi in li quido di governo. Simonetta Conti

Persone citate: Bruna Peyrano, Carlo Correrà, Gianclaudio Andreis, Giuseppe De Giovanni, Simonetta Conti

Luoghi citati: Italia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Salerno, Torino