Ferruzzi controlla Béghin-Say di Ugo Bertone

Ferruzzi controlla Béghin-Say Vittoria del gruppo di Ravenna in una battaglia durata anni Ferruzzi controlla Béghin-Say L'annuncio dato da Raul Cardini, chiamato «mister sugar» - Calcestruzzi presto in Borsa MILANO — A Bruxelles, ove ieri ha sostenuto con foga la scelta della «benzina verde», per cui si è detto pronto a mobilitare nei prossimi anni investimenti per piti di un miliardo di dollari in Italia e Francia, lo chiamano ormai «mister sugar». E Raul Cardini, mente finanziaria del gruppo Ferruzzi. può a buon diritto vantarsi dell'appellativo di signore europeo dello zucchero dato che controlla un buon 15% della produzione europea. Nella serata di mercoledì, infatti, Cardini ha potuto annunciare a Parigi la vittoria in una dura battaglia ingaggiata alla fine degli Anni Settanta pei 11 controllo della Béghin-Say, il colosso (giro d'affari di duemila miliardi nell'85) saccarifero e cartaceo (suo è il marchio Lotus) francese: la European Sugar France (100% controllo Eridania) ha completato l'acquisizione del 5% circa di azioni della compagnia francese indirettamente controllati dall'inglese Tate and Lyle. L'Eridania, anche in virtù delle azioni detenute attraverso l'Aisa, dispone del 45% della Béghin-Say e, grazie al meccanismo del titoli a voto multiplo, può vantare la maggioranza assoluta della società francese. Già ne.11'80 la compagnia transalpina era finita nell'orbita Ferruzzi ma le opposizioni politiche (si era in piena epoca giscardiana) avevano costretto 1 Ferruzzi a fare una piccola marcia indietro evitando, almeno formalmente, l'acquisto della maggioranza assoluta. Ora. 11 sogno di uno sbarco in piena regola nell'impero agricolo dell'Europa comunitaria è riuscito proprio pochi giorni dopo il via libera del Clpi al progetto Isi (Ribs, bieticoltori e la Safi in cui 1 Ferruzzi hanno la maggioranza mentre Techint e Sadam dispongono di quote di minoranza) per rilevare gli impianti industriali dell'ex gruppo Montesl nel Centro-Nord. Intanto, mentre In Borsa la Silos Genova (a cui verrà affidata l'operazione benzina verde in Italia) viene trattata a livelli vicini al massimi, Cardini sta per illustrare (l'appuntamento è tra pochi giorni) alla Consob il progetto per il classamento (capofila il Banco di Roma con la collaborazione Euromobìliare) di una quota della Calcestruzzi che può vantare un giro d'affari consolidato superiore ai duecento miliardi (114 impianti di produzione e 25 cave in Italia e terreni di proprietà per oltre dieci milioni di metri quadri) che ne fanno la prima società italiana del settore con una quota vicina al 10%. E non sono solo questi i progetti (l'acquisto di una delle principali banche d'affari brasiliane, la BrasUinvest, è di dicembre) che bollono negli uffici di Ravenna. Gardini. comunque, ama agire più che parlare e lo dimostra il suo approccio a Vene zia ove (complice la moglie Idina, una delle figlie del fondatore del gruppo, Serafino Ferruzzi) si va collocando la sede di rappresentanza della famiglia. All'inizio di dicembre Raul Gardini ha acquistato (quattrini di famiglia senza co involgimento delle società quotate) una vetreria di Murano, la Venini, tanto per unire l'utile a un divertimento consolidato negli anni. All'inizio della settimana, invece, è riuscito a battere la concorrenza dell'Aga Khan vincendo la gara per l'acquisto di Cà Da¬ rio sul Canal Grande, costruito nel 1487 dal commerciante Giovanni Dario e destinato, cinque secoli dopo, a dar lustro a una nobile stirpe di commercianti dell'Italia del Duemila. Ugo Bertone

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