Modificare il condono edilizio? Adesso tutti fanno retromarcia di Eugenio Palmieri

Modificare il condono edilizio? Adesso tutti fanno retromarcia Dopo le proteste e le promesse, i partiti esitano a prendere iniziative Modificare il condono edilizio? Adesso tutti fanno retromarcia ROMA — 'Non possiamo avere un abusivismo del NorS e un abusivismo del Sud. Certo, qualche miglioramento tecnico può essere fatto, ma non possiamo rimettere in discussione il condono edilizio». Virginio Rognoni, capogruppo dei deputati democristiani, abbozza una risposta, mentre sorseggia un caffè alla buvette di Montecitorio. Fa capire che la protesta del sindaci non potrà smuovere il Parlamento più di tanto: 'Non si possono raddrizzare le gambe ai cani e l'ho detto con grande franchezza nell'incontro con i sindaci». Dopo le promesse vaghe fatte nel momento più «caldo» della protesta, 1 partiti si stanno rendendo conto che si tratta di una materia da prendere con le molle. Nessuno nella maggioranza avanza proposte di modifica e maga ri si aspetta la mossa dell'altro. Tutti concordano su un punto: il condono si sta rivelando un vero e proprio fallimento. 'Credo che alla fine nelle casse dello Stato arriveranno appena 500-1000 miliardi, mentre si prevedeva all'inizio di rastrellarne 8000» dice il responsabile economi co del pli, Facchetti. Le ultime cifre rese note dal ministero dell'Interno -~—~confermano che l'abusivismo edUi<{£g|3g$in fenomencft!11Sfe proporzioni enormi; che moltissimi italiani — si parla di un milione di irregolarità più o meno vistose — hanno approfittato della discussione della legge in Parlamento, dall'ottobre 1983 al marzo 1985, per fare 1 propri comodi. Un'evasione di massa. «Se accettassimo le richieste dei sindaci — aggiunge Facchetti —, che chiedono tra l'altro la sanatoria anche per questo periodo, dovremmo dire addio aito Stato di diritto: mentre il Parlamento discuteva come sanare l'abusivismo c'era chi provvedeva furbescamente per proprio conto». Nel periodo ricordato i vigili di 1054 Comuni (su un totale di 7400) hanno elevato più di centomila verbali. In testa alla graduatoria 1 Comuni del Lazio con 21.113 contravvenzioni, poi quelli della Campania, della Sicilia, della Puglia, della Calabria. Non risultano contravvenzioni in Val d'Aosta, mentre in Piemonte sono state duemila, per lo più piccolo abusivismo, al contrario, ad esempio, della Sicilia. Nelle file del pei si è per il momento ricomposta la polemica affiorata tra «ambien talisti., che non hanno condiviso la marcia dei sindaci, e rigcscdclm movimentisti», che si sono riconosciuti e hanno appoggiato la protesta. Spiega Lucio Libertini, responsabile del settore casa: ■/ sindaci non chiedono di non pagare, ma di pagare secondo giustizia. E chiedono soprattutto che la legge venga modificata. Non mi sembra un atteggiamento eversivo». Perplessità, ripensamenti, critiche, ma anche la convinzione diffusa di evitare guai peggiori. La protesta dei sindaci quale significato ha avuto per i partiti? Risponde il capogruppo dei deputati socialisti, Rino Formica: «JVessuna legge è perfetta. E' difficile legiferare per tutti quando si toccano interessi tanto vasti, e quindi alcuni miglioramenti possono essere discussi. Del resto una manifestazione cosi estesa non nasce se è a tutela di interessi inconfessabili». Si tratta, comunque, riconoscono un po' tutti, di un terreno ambiguo e scivoloso, perché in mezzo a richieste legittime si Inseriscono le manovre mafiose e camorristiche, la difesa delle quattro mura con la difesa del palazzo, di interi quartieri I pareri che si raccolgono in Parlamento vanno per lo più nella stessa direzione: qualche miglioramento «tecnico per rendere magari meno farraginose le procedure, ma niente di più. L'ossatura del condono edilizio deve restare Afferma il ministro per l'ecologia, Valerio Zanone: -L'ipotesi che il governo possa accogliere la richiesta di far slittare ancora i termini del condono e assecondare la pretesa di cancellare i principi e le garanzie dello Stato di diritto, mi sembra del tutto inaccettabile». Anche il presidente della Commissione Lavori Pubblici, il democristiano Botta, è del parere che rimettere le mani sulla legge creerebbe una confusione enorme «e di confusione in Italia ce n'è già tanta». Eugenio Palmieri

Persone citate: Botta, Facchetti, Lucio Libertini, Rino Formica, Valerio Zanone, Virginio Rognoni

Luoghi citati: Calabria, Campania, Italia, Lazio, Piemonte, Puglia, Roma, Sicilia, Val D'aosta