«L'emergenza non è finita » di Ruggero Conteduca

I L'emergenza non è finita » Il vertice antiterrorismo al Viminale dopo l'omicidio Conti I L'emergenza non è finita » «Non ci sono due o tre cervelli br ma un gruppo che si è ricompattato», ha detto Scalfaro - «n terrorismo è in una fase subacuta e tendenzialmente cronica» - «Preoccupazione per le sue connessioni internazionali e per gli intrecci con la criminalità organizzata» - Probabili misure per evitare scarcerazioni di detenuti sotto processo ROMA — L'emergenza non è finita: questa la conclusione del vertice antiterrorismo presieduto ieri al Viminale dal ministro dell'Interno, Scalfaro, e sulla quale si sono dichiarati tutti d'accordo, responsabili delle forze dell'ordine, dei servizi segreti, magistrati. Dietro il documento fatto trovare dalle Br dopo l'assassinio dell'ex sindaco di Firenze, Landò Conti, «non ci sono — ha detto il ministro ai giornalisti — due o tre cervelli, ma un gruppo che si è ricompattato. C'è — ha aggiun- to — uno visione che tocca settori militari e di politica estera. Ci troviamo, insomma, dinanzi ad una strategia abbastanza chiara che ha una sua logica. Criminosa, sema dubbio, ma logica: Il vertice, al quale hanno preso parte il capo della polizia, Porpora, il comandante dei carabinieri, gen, Jucci, il comandante della Guardia di Finanza, gen. Lodi, l'alto commissario per la lotta alla mafia, Boccia, prefetti e magistrati di Roma, Firenze e Bologna, i direttori del Sisde e del Sismi, Parisi e ammiraglio Martini, è stato aperto dalle relazioni di questi ultimi. Era stato lo stesso Scalfaro a sollecitare ai servizi una serie di risposte, una specie di diagnosi degli avvenimenti delittuosi degli ultimi tempi anche per capire se ci si trova di fronte a residui della criminalità politica o ad una ripresa di altro tipo». Preoccupa, per esempio, la gravita del documento br, «una gravità — ha detto Scalfaro — che supera lo stesso delitto». Il terrorismo br, secondo gli esperti, dopo la fase «antica e sanguinaria» degli anni Settanta e quella di «recessione» degli anni seguenti, sarebbe entrato, oggi, in una terza fase «subacuta e tendenzialmente cronica». Una fase cioè di continuità, caratterizzata da un crescendo specie negli ultimi anni. Preoccupano inoltre, ha aggiunto il ministro, «le prospettive future cui fa cenno il volantino brigatista, le connessioni internazionali che vi traspaiono, i richiami di collaborazione con altri gruppi estremisti europei e medio- rientali, nelle due radici pale- stinese e iraniana, gli ormai dimostrati intrecci con la cri- minalita organizzata e con il traffico di droga in particola- re». Secondo fonti dl lnfor- mazione del servizl. infatti, il t error ismo internazionale avrebbe oggl due fonti dl guadagno precise: 11 traffico dl droga, appunto, e quello delle armi. Un giro di denaro enorme, nemmeno da para gonare alle primitive forme di finanzlamento realizzate attraverso i sequestri dl per sona e rapine, Molto dibattuto, durante il vert ice, anche 11 tenia legato alle continue scarcerazioni per decorrenza dei termini dl custodia cautelare. ■ Non vi è nessun sospetto — ha sottolineato Scalfaro— che terroristi appena tornati in libertà abbiano in gualche modo partecipato ai più recenti attentati. Il problema, tuttavia, è importante e delicato e, specie da parte dei magistrati, sono stati chiesti durante il vertice, interventi legislativi e correttivi alle norme», «io — ha aggiunto — sono dell'opinione che non è pensabile chiedere al Parlamento, a giorni alterni, provvedimenti diversi. Ma non è escluso che si possano trovare soluzioni tecniche: si sta pensando, ad esempio, di sospendere i termini nel corso della fase dibattimentale, per superare le difficoltà dei maxi-processi e le indisposizioni improvvise (come sta accadendo a Palermo, ndr)>. Con attenzione, infine, sono stati valutati 1 possibili raccordi fra terroristi in attività e terroristi in carcere o rifugiati all'estero, in Francia in particolare. «/I settore carcerario — ha assicurato il ministro — è largamente sotto controllo». Qualche preoccupazione, invece, destano i rapporti fra fuorusciti e gruppi di fuoco operanti in Italia. 'Ad ogni modo — ha concluso Scalfaro con un accento di fiducia — (2 lavoro di collaborazione tra magistrati e servizi procede perfettamente. Insieme si dovrà dar vita alla fase preventiva, attivando tutte le forze dello Stato e ricercando quella solidarietà dell'opinione pubblica che fu decisiva negli anni più bui del terrorismo». Ruggero Conteduca

Persone citate: Boccia, Jucci, Parisi, Scalfaro

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Francia, Italia, Palermo, Roma