Settimo, appalti regolari Smontate tutte le accuse

Settimo, appalti regolari Smontate tutte le accuse Una lettera anonima all'origine delTinchiesta Settimo, appalti regolari Smontate tutte le accuse Delle 29 persone sotto inchiesta, 23 sono state completamente scagionate - Un supplemento d'istruttoria per le altre Si è sgonfiato lo «scandalo, degli appalti sospetti di Settimo che nell'estate dell'84 aveva coinvolto due sindaci, due assessori, un funzionario del Comune, oltre a progettisti e impresari. In tutto 29 persone, contro le quali il magistrato aveva emesso altrettante comunicazioni per •frode in pubbliche forniture: un reato che prevede pene da uno a 5 anni. A distanza di oltre un anno e mezzo il giudice istruttore, Vaudano, ha concluso la sua istruttoria con una sentenza che scagiona completamente 26 del 29 imputati, mentre per altri 3 ordina lo stralcio degli atti per una successiva indagine. L'inchiesta aveva preso avvio da una denuncia anonima pervenuta alla procura (forse di un ex consigliere comunale, a quanto si dice in municipio), nella quale si invitava 11 magistrato a indagare sugli appalti per la costruzione della scuola media di via Milano. Successivamente l'Istruttoria si ampliava anche ad altre opere pubbliche (scuola media di via Piave, cavalcavia di corso Piemonte, campo sportivo di via Torino, collettore principale delle fognature, tre lotti di loculi al cimitero) che erano state realizzate dal '71 in avanti. Le perizie dei tecnici sono state lunghe e complesse «ma hanno permesso di evidenziare — scrive il giudice Vaudano nella sua sentenza — che nessun elemento di responsabilità (penalmente rilevante) poteva essere riscontrato* per i lavori di costruzione e appalto delle opere pubbliche, ad eccezione del centro sportivo -per il quale sono state accertate significative irregolarità*. Sono stati cosi prosciolti in istruttoria gli ex sindaci Antonio De Francisco e Tommaso Cravero, l'ex vicesindaco Assuera Arrotini, l'attuale vicesindaco Giovanni Ossola, il capo ripsrtizione del Comune, Franco Prlnzivalli. e tutti i progettisti e impresari. L'indagine continua invece a carico dell'ingegner Pier Lorenzo Alvigini, progettista del centro sportivo (che comprende la piscina lasciata a metà per mancanza di fondi) dell'Impresario Bartolomeo Panerò e dell'allora assessore ai Lavori Pubblici, Ermanno Boni tetto. Non è ancora conclusa, invece, l'istruttòria per 11 cosiddetto - «palazzo ' comunale d'oro* per il quale sono stati inquisiti il sindaco di allora Tommaso Cravero, il vice Giovanni Ossola e l'impresario Carmelo Romeo. Sono accusati di interesse privato in atti d'ufficio. I lavori del nuovo municipio furono appaltati per 900 milioni ma il costo sali a quasi 4 miliardi e 11 capogruppo liberale, Marino Montarolo. presentò due anni fa un esposto alla magistratura. * Duecentomila lire di ammenda sono state inflitte dal pretore di Chivasso Rinaudo a tre sindaci di Comu¬ ni della collina chivassese, per aver gestito scarichi di rifiuti solidi urbani che non rispondevano alle norme stabilite dalla Regione. Si tratta di Roberto Tosi, sindaco di Brusasco nella passata legislatura, l'attuale, Umberto Rigazzl, e il collega di Cavagnolo, Remigio Lazzaro. Da un sopralluogo effettuato dagli ispettori provinciali nel luglio scorso, era emerso che la discarica di Brusasco era priva di cancello d'ingresso, del canale perimetrale per la raccolta delle acque piovane e del pozzi di spurgo; 1 rifiuti non venivano ricoperti giornalmente ed erano ammassati vicino all'ingresso. Stessa situazione per quella di Cavagnolo, dove inoltre la recinzione era Infe riore all'altezza stabilita.

Luoghi citati: Brusasco, Cavagnolo, Chivasso