Enrietti ammette: «il centro studi mi fu regalato dall'impresario» di Claudio Cerasuolo

Marietti ammette: «li centro studi mi fu regalato dall'impresario» Sei ore di interrogatorio dell'ex presidente della Regione Marietti ammette: «li centro studi mi fu regalato dall'impresario» Ma insiste: «Non era per favorire l'affitto del palazzo di piazza Castello» -• tri settimana il giudice potrebbe concedergli gif arrestirdòmiciliari i il •Ammétto che l'ingegner Grassi riti offri in regalo il centro studi e mi promise finanziamenti per la campagna elettorale. Ribadisco però che lo stabile di piazza Castello 71 interessava alla Regione e fu affittato ad un prezzo magari un po' caro ma proporzionato alla posizione di prestigio dell'edificio*. Ezio Enrletti, ex presidente della giunta regionale, alla fine di ùn interrogatorio durato oltre sei ore, interrotto lunedi sera e- ripreso Ieri mattina, ha fatto questa dichiarazione al giudice Sorbello che indaga sull'affitto pagato dalla Regione per lo stabile di piazza Castello 221 milioni l'anno nell'82. Un contratto che la nuova amministrazione regionale ha disdetto, intentando causa ai proprietari, l'ingegner Enzo Scannerinl e il commercialista Leonida Valzer, coimputati dell'uomo politico nell'Inchiesta ed entrambi detenuti. Alle 12,30 Enrietti, accusato di corruzione, esce dalla stanza del giudice, al terzo plano dell'ufficio istruzione, in via Tasso. Le manette che gli stringono 1 polsi sono nascoste dal loden verde. Saluta il difensore Dal Plaz; i carabinieri della scorta lo riportano al repartlno detenuti delle Molinette. E' proba- bile che in settimana il giudice conceda gli arresti domiciliari a lui, a Scannerinl e Valzer. L'inchiesta è ormai praticamente conclusa. Che cosa sostiene l'accusa e come si difendono 1 vari Imputati? Secondo Sorbello e il sostituto procuratore Caminltl, l'affitto pagato dalla Regione per l'edificio di piazza Castello 71 era troppo caro: la delibera fu approvata dall'Intera giunta ma soltanto perché «pilotata» da Enrietti, sulla base di perizie gonfiate. Il perito di parte, Belllntani, nominato dall'ingegner Grassi, aveva dichiarato a Sorbello: «Forse nella stima per la congruità del l'affitto mi sono tenuto un po' abbondante. Grassi e proprietari mi avevano detto che doveva essere affittato alla Regione». Le ammissioni più compro mettenti per Enrietti le hanno fatte Orassi e Alessandro Randone. consulente finan ziario, amico d'infanzia e compagno di partito di Enrietti (è stato segretario del psi a San Mauro). Orassi ha raccontato: .Tramite una ni .ilisJeu* mia società, la "Sara", e la "Staff di Randone, che figurava dà prestanome, pagai la ristrutturazione di un locale nel grattacielo di piazza Castello 113 che interessava ad Enrietti. Promisi che gli avrei anche pagato l'affitto, 22 milioni l'anno, come contributo alla sua campagna elettorale. Io, Scannerini e Valzer tenevamo molto all'affare. Dissi anche a loro di ricompensare Enrietti per il suo interessamento-. Randone ha confessato di aver fatto da prestanome all'ex presidente della giunta regionale: «Ci conosciamo da una vita, pensi che abbiamo giocato nella squadra dei giovani del Torino; mi ha chiesto un piacere, non potevo negarglielo». Valzer e Scannerinl invece si protestano estranei a qualsiasi maneggio o manovra corruttiva per alzare il prezzo dell'affitto. Enrietti ammette di aver ricevuto in regalo il centro studi da Orassi «per riconoscensa personale, non per lo stabile che interessava alla Regione». Claudio Cerasuolo E/io Enrietti

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