Aumentano i suicidi e un'equipe medica ha deciso di insegnare come prevenirli di Marina Cassi

Aumentano i suicidi e un'equipe medica ha decisa di insegnare come prevenirli I corsi cominceranno a fine mese in via Alberto Nota 7 e saranno aperti a tutti Aumentano i suicidi e un'equipe medica ha decisa di insegnare come prevenirli Un'iniziativa coraggiosa e controcorrente diretta dal prof. Partono, in collaborazione con i prof. Botto, Rovera e Una delle tecniche usate: la psicoespressione per imparare ad affrontare l'esistenza in modo diverso Campra r Elegante, austera, perfetta nella geometria urbana, industrializzata e progredita Torino nasconde nelle pieghe delle statistiche un dato inquietante: è la città record dei suicidi in rapporto al numero degli abitanti. Lo scorso anno 64 torinesi (oltre 200 considerando l'area metropolitana) hanno posto fine alla loro esistenza e altri tremila hanno tentato di morire. La realtà è probabilmente ancora più tragica; molti suicidi sono camuffati da incidenti e questo vale ancora di più per i tentativifalliti. Quanti incidenti d'auto dovuti ufficialmente a malore erano in realtà motivati dal desiderio di morire? Quanti errori nell'assunzione di farmaci erano in realtà consapevoli decisioni di morte? E' giusto quindi che proprio nella nostra città sia nato nel '70 Esprimersi, ente per la prevenzione e rivoluzione psico-medico-culturale del suicidio, e che quest'anno si avvil il primo corso nazionale di formazione e qualificazione per la prevenzione del suicidio. Il corso, diretto dal prof. Pattono (primario di rianimazione dell'Università di Torino) in collaborazione con 11 prof. Botto e i professori Rovera e Campra, è aperto a tutti, si inizierà alla fine del mese in via A. Nota 7 (tel. 52.13.165), durerà due anni in un susseguirsi di lezioni e attività pratiche. Il prof. Giuseppe A. Campra, fondatore di Esprimersi, non considera 11 suicidio né come una malattia mentale, né esclusivamente come ultima, drammatica scelta di persone depresse o abbattute, «fi suicida — spiega — è una persona che riflette sulle differenze tra le "regole" di una società moderna e le "sregole" che sono dentro ognuno at noi. Per "sregole" intendo tutto quello che esiste in ogni persona e non viene espressa liberamente: immaginazione, istinto, intuito. Risulta quindi evidente che chiunque può suicidarsi*. Aggiunge: «La società permette oggi cose che un tempo erano considerate "sregole", però la vita non -sarà mai regolata, perché l'immaginazione di ognuno ricerca continue nuove "sregole"*. Quali indicazioni propongono Esprimersi e il corso di prevenzione? Risponde il prof. Campra: •Utilizzando la psicoespressione ognuno può imparare a spostare le proprie energie verso altri interessi rispetto a quelli che ha abitualmente, può trovare il suo modo di esprimersi, può essere protagonista, può affrontare in un modo diverso l'esistenza*. Imparare a vivere non è certamente facile, ma Campra e i suoi collaboratori ritengono sia almeno possibile imparare a non arrivare al suicidio e a fronteggiare le situazioni nuove ( traumatiche (o ritenute tali). I «Afl chiedo spesso — dice Campra — perché nelle scuole non si insegnino umorismo e ambiguità. Negli esseri umani c'è bisogno di ironia « anche di ambiguità per vivere; cosi come c'è bisogno di coltivare "regole" di vita, c'è in parallelo bisogno di coltivare le proprie diversità e di esprimerle senza timori e repressioni*. __ . _ , Marina Cassi

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