Toselli un fondatore

Toseìli un fondatore ( TEATRO PIEMONTESE DEI GIORNI NOSTRI (1)) Toseìli un fondatore Che fine ha fatto il teatro piemontese? La domanda è legittima, quasi doverosa nella ricorrenza del centenario della morte di Giovanni Toseìli, cuneese scomparso a Genova nel 1886 che del teatro piemontese fu «fondatore» ed entusiasta animatore. 1859: proprio alla tenace volontà del Toselli si deve la creazione In scena, al Teatro d'Angennes (oggi Moulin Rouge e Cinema Orfeo, entrambi chiusi) la •Cichin-a 'ri Mancale'» che, mancando un repertorio dialettale, è la parodia tradotta in piemontese della «Francesca da Rimini, del Pellico (al rifacimento del testo lavorano Federico Garelli e Tommaso Villa). La clamorosa partecipazione di pubblico decreta la nascita del teatro piemontese. Nemmeno un mese dopo il Garelli ha già pronti 1 testi della commedia allegorica originale «Guera o pas?. che in tre atti manda in scena Tota Celestina Lombardi (l'Italia) vessata da Madama Scardassa la governante fl'Austria) e dai di lei aiutanti Monsu' Turmenta e Don Lacrima (11 Papa) e salvata in matrimonio dal cavaller Leali (re Vittorio). . 'Guera o Pas?; testo pieno di fervori risorgimentali (la seconda guerra d'indipendenza era alle porte e il Piemonte teso alla realizzazione dell'unità italiana) riscuote un successo commovente ed entusiastico, e la commedia tiene il cartellone per quasi due mesi, in tempi in cui le repliche reggevano si e no per qualche giorno. 1976-77, dieci anni fa: i teatri Alfieri, Cari gn ano ed Erba, rispettivamente con Macario, Campanini e Gipo Farassino realizzano 1 più alti incassi; gli attori vivono un momento di grande successo, anche nazionale; gli autori scrivono a getto continuo ed i registi lavorano a 'tempo pieno. 1986, oggi. Che ne è del teatro piemontese? Le sale hanno chiuso una dopo l'altra, fra quelle ristrutturate e regolarizzate a termini di legge non ce n'è nemmeno una destinata a rappresentazioni in dialetto. Gli attori sopravvivono svolgendo attività collaterali al teatro; la produzione degli autori di testi è completamente ferma. Il perché di questa che non si sa se definire morte, agonia o malattia appositamente non curata del teatro piemontese lo chiederemo prossimamente ai responsabili, protagonisti e amministratori pubblici. f. d. p. Il cuneese Giovanni Toselli

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