Animi accesi e intolleranza tra striscioni e cartelli all'Università

Uria e slogan contro De Michelis Animi accesi e intolleranza tra striscioni e cartelli all'Università Uria e slogan contro De Michelis Il ministro del Lavoro è stato vivacemente contestato da disoccupati e studenti nel corso del dibattito a Palazzo Nuovo sul «piano decennale dell'occupazione» L'incontro tra il ministro del Lavoro De Michelis e gli studenti del dipartimento-di Scienze sociali a Palazzo Nuovo è terminato tra ritmati slogan che invitavano 11 ministro a dimettersi. Più che un dibattito, le due ore e mezzo della riunione sono diventate un'occasione per contestare l'uomo di governo e la politica indicata per risolvere il problema della massiccia disoccupazione. Era questo U tema, infatti, proposto dai docenti universitari per coagulare l'interesse degli studenti. Difficile stabilire quanti, tra le centinaia che ieri hanno affollato l'aula 34 di Palazzo Nuovo, fossero universitari. Massiccia e vociante la presenza del gruppi di disoccupati organizzati e no. Che l'atmosfera si preanunclasse «calda, lo si e capito subito. Numerosi gU striscioni e 1 cartelli affissi in aula, sintomatici 1 dati che qualcuno aveva scritto alia lavagna. Eccoli. Iscritti al collocamento di Torino: 76.650; giovani tra i 14 e 128 anni: 26.200; tra i 30 e 55: 18 mila; casalinghe 9500, a reddito zero 4500. Realtà che De Michelis ha detto di conoscere bene e che ha corredato con altre cifre: 16 milioni di disoccupati in Europa, soprattutto dònne e giovani >_ «TI peggio deve ancora venire — ha aggiunto U ministro continuando nell'impietosa analisi—se ci limitiamo a contemplare rassegnati il fenomeno». L'affermazione ha scatenato le prime reazioni tra U pubblico. Urla, slogan, applausi di scherno. Da questo momento 11 ministro è diventato un novello San Sebastiano, bersaglio di frecce avvelenate e del crudi sfoghi personali e collettivi. «Non ho lavoro e ho 4 figli da mantenere» gridava un uomo coi capelli bianchi, 'Siamo stanchi di promesse» ribadiva un altro. E avanti con le urla e gli slogan. Aveva 11 suo bel daffare De Michelis per illustrare 1 contenuti dei due volumi, 300 pagine, preparati dal suo ministero sulla politica per l'occupazione nel prossimo decennio. Cercava di spiegare che «non esistono soluzioni semplici», che 'Copiare gli Usa o il Giappone non serve», che -il mercato del lavoro non è governato soltanto da leggi, ma da rapporti sociali», che -e necessario rimuovere il .collocamento numerico», che «alcuni progetti sono pronti e partiranno subito dopo l'approvazione della legge finanziaria». Secondo copione, il tono degli interventi. Rabbia e malessere, frustrazioni e disagi a lungo repressi, si sono riversati in discorsicomizi sopportati filosoficamente dal ministro che s'è lamentato soltanto per «la mancanza di proposte concrete*. Un docente, lì prof. Michele Salvati, dopo aver preso atto della contestazione al ministro, ha cercato si svelenire l'ambiente dicendo che «anni fa in quest'aula sarebbero volati pomodori*. Qualcuno fra il pubblico ha gridato: «Non abbiamo i soldi per comprarli». Guido J. Paglia UMStaecpdttDivlzscqI D ministro De Michelis più volte interrotto dai contestatori

Persone citate: De Michelis, Michele Salvati

Luoghi citati: Europa, Giappone, Torino, Usa