Ritrattano a Napoli 3 camorristi pentiti

Ritrattano a Napoli 3 camorristi pentiti Al processo contro il clan Vollaro Ritrattano a Napoli 3 camorristi pentiti NAPOLI — Una serie di ritrattazioni e la richiesta di «uscire dal circuito carcerario dei pentiti' per 'rientrare nei penitenziari normali* hanno caratterizzato l'udienza di ieri del processo contro il clan di Luigi Vollaro soprannominato «'o Califfo», imputato, con altre 56 persone, di associazione per delinquere di stampo mafioso. Il dibattimento si svolge, per misura di sicurezza, in un'aula della corte di Appello a San Domenico Maggiore, davanti ai giudici della undicesima sezione penale. Ieri sono stati ascoltati come testimoni alcuni «pentiti». Michelangelo D'Agostino — reo confesso di alcuni omicidi —, al quale la camorra uccise per vendetta il padre Isidoro, è stato ancora una volta il protagonista dell'udienza, come ormai accade nei dibattimenti ai quali è chiamato a testimoniare. Ai giudici, D'Agostino ha dichiarato di non conoscere il contenuto dei verbali d'interrogatorio da lui firmati. -Ho firmato senza leggere cosa ci fosse scritto — ha detto — perché tre giudici mi avevano promesso la libertà*. Ha quindi chiesto di uscire al «circuito dei pentiti» e di poter rientrare nei normali penitenziari. Anche Pasquale D'Amico, soprannominato «'o Cartunaro», uno degli accusatori del cantautóre Franco Califano, ha ritrattato quanto dichiarato in Istruttoria. •Non ricordo — ha detto al giudici — ho firmato i verbali senza averli letti'. Ha poi dichiarato che, nonostante le promesse ricevute di una maggiore sorveglianza sui suoi familiari, uno del figli è regolarmente partito per il servizio militare. Anche Michele Tassini ha detto ai giudici di non ricordare quanto aveva dichiarato

Persone citate: D'agostino, Franco Califano, Luigi Vollaro, Michelangelo D'agostino, Michele Tassini, Pasquale D'amico, Vollaro

Luoghi citati: Napoli, San Domenico Maggiore