Rimini tra mito e affari di Pierangelo Sapegno

Rimini tra mito e affari I vescovi: «Città sazia e disperata». Il pei: «Metropoli buona» Rimini tra mito e affari : Il «Wall Street Journal» la considera «la più americana d'Europa» - «Siamo moderni», commenta il segretario comunista - O: «Conta solo il divertimento» - Replica: «Noi offriamo di tutto: e il turismo, dice l'Onu, sarà la principale attività del mondo» -1 dati di una realtà complessa: redditi alti, record di lavoro nero, droga, suicidi DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — La Rimini di Pellini, quella di Amarcord, non esiste quasi piti. 'Anche d'inverno, è tutta Una striscia di luci appese sul mare, una gran confusione di bagliori che si inseguono per chilometri. Questa è la metropoli delle vacanze, l'immagine più appariscente del miti del consumismo, di quell'Emilia -sazia e disperata» richiamata dai vescovi nella loro nota pastorale, di una regione che avrebbe perso i valori della vita per cercare gli idoli e i feticci sbagliati Rimini oggi è diventata la citta più americana d'Europa, ma anche più kitsch, come ha scritto in prima pagina il Wall Street Journal un lungo articolo, persino un po' divertito, che comunque il segretario del pei, Sergio Cambino, ha esibito con fierezza al console americano di Firenze in visita di cortesia — e di curiosità — nella sede del partito. Cambino ha commentato, quasi strizzando l'occhio con complicità: 'Siamo soltanto moderni, tutto qui*. : E proprio sul mali della modernità — di questa modernità — ha puntato il dito ammonitore la Chiesa emiliana, in un documento •edificato con molto impegno e attraverso numerose consultazioni reciproche; spiega - monsignor Locateli!, vescovo di Rimini: «Esso vuole essere la continuazione del discorso e dell'impegno ecclesiale di Loreto e di un altro nostro discorso dell'anno passato». •Il fatto è che questi ultimi decenni hanno scristianizzato il tessuto sociale, si è tolta ogni motivazione esistenziale di carattere religioso', sottolinea Emilia Smurru, responsabile di Comunione e Liberazione e del Meeting dell'amicizia di Rimini 'Oli enti locali considerano {"uomo come somma di valori sociali che devono essere risolti dalia struttura pubblio , Così si toglie all'uomo il significato di quei valori, lo si spersonalizza, si cerca di rendere inutili le motivazioni religiose, I casi sono due: o questa esigenza riemerge drammaticamente, magari con il suicidio, o si appaga con i falsi idoli, i feticci, la rincorsa al divertimento, al successo». Rimini ha scelto istituzionalmente di appagarla. ■ Questa è la nostra offerta turistica, e il turismo, dice uno studio dell'Onu, diventerà la principale attività del mondo, più ancora dell'informatica: qui puoi fare tutto e puoi fare niente», sostiene Cambino. •Diciamo che sono riproposti i gusti di vita tìpici di una società particolare, quella della metropoli. .Rimini però è la metropoli buona, offre tutte le occasioni di una grande citta, ma non le contraddizioni». Forse sarà cosi ma l'impressione è diversa. Qui c'è tutto e di tutto, 1 miti del divertimento, il sogno di diventare la Las Vegas dell'Adriatico, ma anche la presenza severa e fortissima di CI, e il contrasto fra il diavolo e l'acqua santa è più evidente che altrove. Qui i dirigenti pel parlano come managers molto poco politici c'è una struttura sociale singolare, divisa a metà fra lavoratori dipendenti e indipendenti Qui c'è un reddito prò capite fra 1 più alti dell'Emilia (8.079.000 nell'82), e questa è anche, titola la rivista nazionale dell'Inps, -Sistema previdenza», la capitale del lavoro nero. Solo che, a differenza di Napoli, 11 sommerso in questo caso non vuol dire sopravvivenza, ma ricchezza, sostengono all'Associazione industriali. Poi c'è il fenomeno diffuso della droga (secondo in Emilia solo a Bologna) e del suicidio («una vera maledizione», afferma Smurru, •e non sono mai gesti ma scelte di vita, il suicidio messo a tema, voluto, studiato e aspettato»). Allora la metropoli buona forse resta un'Illusione. E non a caso Pier Vittorio Tondelli ha scritto un libro su Rimini e dice d'averlo fatto perché Rimini in fondo è come l'Italia, disordinata e incredibile, proletaria e mondana, fascinosa e delirante, con il suo popolo di nottambuli e 11 suo popolo delle vacanze, il luogo dell'immaginario e del mito, un posto in cui può succedere di tutto: •E' l'unica città in cui si può dare un'immagine concentrata dell'Italia». Cosi la Rlminl dalla testa a stelle e strisce e dal cuore comunista tratteggiata dal Wall Street Journal è un po' anche lo specchio di una certa Italia. E in questo senso l'ammonimento dei vescovi emiliani esce dai confini della regione. In fondo, si chiede Tonino Guerra, lo sceneggiatore di Fellini, «i sogni dell'anima, che senso hanno oggi? Si spegne tutto, si spengono le credenze belle o brutte. Il mondo va avanti, distrugge tutto, il consumismo fa a pezzi anche Dio, gli offre le scarpe, un'auto Questa è la Rimini di oggi, sotto le luci fluorescenti, lontana dal passato: ''Però io se penso all'estate sento qualcosa di funereo in questo desiderio di stare insieme a urlare, a divertirsi. Come la paura di una catastrofe che tiene uniti nei bagliori, fra questi stridi, che durano una notte, tutte le notti». Pierangelo Sapegno

Persone citate: Fellini, Pellini, Pier Vittorio Tondelli, Sergio Cambino, Tonino Guerra