La strana guerra della vedova Broz di Aldo Rizzo

La strana guerra della vedova Broz Forse dissensi politici dietro il contenzioso fra Jovanka e le autorità jugoslave sull'eredità La strana guerra della vedova Broz C'è un senso politico nel »caso Jovanka', esploso in una Jugoslavia piena di graiH problemi, o addirittura arrivata alla stretta, da sempre temuta, del 'dopo Tifo»? Cioè questa storia di case e gioielli e persino strumenti di vita quotidiana, che i successori del Maresciallo avrebbero sottratto alla vedova, secondo le denunce di lei, è una storia tutta privata, da corridoi di pretura, oppure fa parte di uno scontro di gruppi e correnti, sullo sfondo del pericolante potere unitario della Repubblica plurinazionale? Ora molti ricordano il dissidio tra Jovanka e Tito, manifestatosi negli ultimi anni di vita del Maresciallo, la sua supposta amicizia col 'partito russo», la sua ambizione, chissà, di ereditare il potere del marito e non solo le sue residente. Ma intanto va detto che la tertenza 'privata», che ora è arrivata sui giornali anche italiani, era da mesi su quelli iugoslavi. E, forse interessa¬ tamente, non si può dire, essi ne davano una versione del tutto diversa. Jovanka Budisaljevic sposata Broz (il cognome di Tito) andava chiedendo non una stanza, o addirittura un letto, ma le ville che erano state le residenze ufficiali del Presidente a vita, a partire da quella di Dedtnje ora trasformata in museo e in cui c'è la tomba di Tito, e persino la Rolls Rogce portata in regalo dalla regina Elisabetta, in una vtsita di Stato. Le avevano dato, comunque, una Mercedes, e le avewno detto di scegliere tra sei residenze. Poiché pare che nessuna le andasse bene, gliene è stata costruita una settima, attaccata alla villamuseo di Dedinje: vi potrà entrare il primo marzo, con tre persone di servizio a spese dello Stato. E quanto alla pensione, giudicata .dalla vedova miserevole, sembra che sia pari allo stipendio di uno degli otto membri della Presidenza collegiale. ■ Può darsi che il quadro effettivo non sia cosi roseo, e soprattutto che non lo fosse prima delle sue disperate proteste. Sta di fatto che, due mesi fa, il ministro della Giustizia, Krajna, riteneva di poter denunciare a sua volta «lo smisurato appeti¬ to» delia vedova Broz e la sua pretesa «di divenire proprietaria di beni che appartengono allo Stato». E' stata rivelata anche una letteratestamento di Tito, che legittimava il ritorno allo Stato di quanto gli era servito in vita, salvo averi e regali strettamente personali. Ed è stato fatto notare che i due figli del Maresciallo, nati da due matrimoni precedenti, si sono completamente dissociati da ogni gara per l'eredità. Jovanka ruppe con Tito, anche se non completamente, nel 1977, in occasione del viaggio presidenziale a Mosca e a Pechino. Ci furono contrasti sul programma, lei rimase a casa e non andò ad accoglierlo al ritorno. Tito decise di andare a vivere da .un'altra parte. Parlò pubblicamente del suoi screzi coniugali, incontrando un gruppo di senatori americani: «MI metteva 11 nervoso addosso. Non capita anche a voi con le vostre mogli?». Secondo lo storico Vladimir Dedljer, biografo di Tito, c'era, diciamo, un feeling fra Jovanka e i russi. In senso psicologico, se non proprio politico. Lei era molto legata al suo passato di partigiana e i russi le tributavano molti riconoscimenti (ma la Jugo¬ slavia si era liberata e organizzata fondamentalmente da sola, e su questo era nato il • titoismo», come modello autonomo, sconfessato dall'Urss). Naturalmente, è poco per dire che lei fosse del 'Partito russo». Piuttosto era invadente, tentava di controllare e 'Smistare' i favori politici del marito, e se ne lamentò il 'Vice- di Tito, Kafdel). Più che la «spia», magari marginale, di uno scontro politico, il 'Caso Jovanka' sembra in realtà emblematico della volontà del governo di Belgrado (che proprio ora si sta riorganizzando sotto la guida del 'duro- Mikulic) di dimostrare che c tempo di austerità e non di privilegi. Mentre t fasti, anche privati, della presidenza Tito, appartengono a un passato irripetibile, ora è il momento di salvare il salvabile del 'modello jugoslavo», scosso da una crisi socioeconomica senza precedenti. Aldo Rizzo Belgrado. I .a vedova di Tito in una foto di un mese fa dinanzi alla tomba del marito (Tclcfolo Associated Press)

Persone citate: Broz, Elisabetta, Rolls, Vladimir Dedljer

Luoghi citati: Belgrado, Dedinje, Jugoslavia, Mosca, Pechino, Urss