Gli esosi guardiani d'auto

Gli esosi guardiani d'auto S'allarga a macchia d'olio il fenomeno dei parcheggiatori abusivi Gli esosi guardiani d'auto Sono un centinaio, ma durante saloni e grandi appuntamenti sportivi toccano punte di 400 - Dal centro (Porta Nuova, piazza Castello, piazza Solferino) si spostano in periferìa - Tariffa media, mille lire - Minacce a chi non paga e graffi sulle portiere -1 carabinieri hanno moltiplicato i controlli: possibili le denunce per estorsione •Buongiorno dottò, so' mille lire*. Il romanesco è d'obbligo anche se il parchegglatore abusivo è calabrese o romagnolo, siciliano o marchigiano. «abbiamo adottato una specie di codice, la gente capisce subito che siamo guardamacchine*, spiega Sebastiano F., 38 anni, napoletano, attivo a Porta Busa. I guardamacchine a Torino sarebbero stabilmente un centinaio, con punte sino a 400 (secondo l'Acl) in occasioni di particolari manifestazioni. Il fenomeno, in questi ultimi anni, si è esteso': abusivi hanno cominciato a tenere d'occhio zone insolite. Dal centro (porta Nuova, piazza Castello, piazza Arbarello e piazza Solferino) si sono gradatamente estesi alle piazzette limitrofe (Paleocapa, Lagrange e Carenano), al grandi corsi (Re Umberto e Galileo Ferraris), alle zone davanti agli ospedali. L'effetto macchia d'olio non ha però una spiegazione nell'aumento del parcheggiatori abusivi. E' invece la conseguenza di dua fattori: l'estensione delle aree in concessione Acl (da metà dicembre l'Automobile club gestisce piazza Valdo Fusi, 1 tratti iniziali di corso Re Umberto e corso Galileo Ferraris, 11 terrapieno di piazza Arbarello) e la maggior attenzione delle forze dell'ordine verso il fenomeno. Carabinieri e polizia hanno cominciato a tenere d'occhio 1 guardamacchine soprattutto dopo alcune segnalazioni di danni patiti da automobilisti che non avevano voluto' pagare anticipatamente: righe sulla carrozzeria, autoradio sparite, gomme a terra. Anche se non è stato possibile Identificare gli autori dei danneggiamenti (quasi sempre mancava una regolare denuncia), l'intervento è servito per censire il fenomeno. Le scorse settimane, 1 carabinieri della San Carlo hanno identificato una quindicina di abusivi, applicando loro quelle sanzioni che la legge consente. L'articolo che meglio si presta è 11 669 del Codi¬ ce Penale: colpisce l'esercizio abusivo di mestieri girovaghi. Prevedeva inizialmente una pena sino a 4 mesi di arresto che, dopo le modifiche al sistema penale deli'81, è stata trasformata in una sanzione amministrativa con multa da 200 mila lire a 2 milioni, conciliabile entro 60 giorni con 400 mila lire. Oltre a ciò, i carabinieri hanno applicato (e questa è una novità) misure di sicurezza e prevenzione, soprattutto verso 1 pregiudicati (condizione che riguarda circa 11 25% del parcheggiatori abusivi): la diffida (che è una sorta di avvertimento) o il foglio di via, per 1 non residenti. In caso di danneggiamenti o anche solo di minacce, i carabinieri ritengono che possano configurarsi anche reati più gravi, fra cui l'estorsione. E' comunque Indispensabile una denuncia particolareggiata e sollecita. La concessione delle varie zone non sembra legata, nella nostra città, alla malavita organizzata come accade in molte città, quasi tutte del centro-sud. A Torino valgono soprattutto 1 diritti acquisiti da determinati gruppi' fami-: •' Ilari: in alcune zone (sopra»-"; tutto Porta Nuova) è stataaddirittura stabilita una rotazione con turni di 7-8 ore. Numerose le proposte per regolamentare l'attività del guardamacchine: un comitato caldeggia la costi lui tu zione di un albo (con determinate regole d'ammissione) mentre la Lega dei disoccupati ha . chiesto di riservare questa attività a persone senza lavoro. Sono comunque proposte irrealizzabili perché, allo sta- < to attuale, 11 parchegglatore abusivo resta un fuorilegge. Guardamacchlna è anche femminile: una decina di donne a Roma, un palo a Napoli, nessuna più a Sud. C'è anche una abusiva torinese, Tonella, 30 anni. Svolge la sua «attività» a Porta Nuova, lato via Nlna, dalle 18 alle 23. Giubbotto Imbottito, Jeans e pila In mano, considera il suo lavoro «alla stregua di tanti altri.. Spiega subito di non essere una novellina («sono nel ramo da tre anni.) e di essere stata accolta nell'ambiente («senza pregiudizi me neppure senza favoritismi.). Questo le ha consentito di lasciare l'Australia, dov'era emigrata 13 anni fa. Sposata, con una bambina di 17 mesi (quando mamma non c'è, la piccola è affidata alla baby sllter), Tonella afferma che II segreto del suo lavoro sta «nell'isplrarc fiducia alla gente». Buona parte delle macchine «sono di clienti abituali, a cui capita anche di fare prezzi speciali». Il pericolo principale sono 1 ladri d'auto: «Bisogna stare molto attenti, soprattutto alle macchine con le chiavi nel ' cruscotto. A me è successo di patire un furto una volta sola In tre anni, ma qualche collega è stato meno fortunato». Più i facile guardarsi dal drogati che puntano alle autoradio; «quelli li riconosciamo da lontano, spesso basta un'occhiata I per Indurli ad andarsene». Ci sono stagioni buone, altre difficili. «Il periodo migliore ' è quello del saloni. D'Inverno, qui a Porta Nuova, va benissimo anche la domenica per via delle gente che va a sciare». E' un' «occupazione» che comunque rende: «In media Inta- l schlamo fra 60 e 70 mila lire II giorno». Al mese sono circa 2 milioni. Esentasse. Tonella, 30 «lavora» tutte le sere a Porta Nuova

Persone citate: Busa, Codi, Galileo Ferraris, Sebastiano F., Tonella

Luoghi citati: Australia, Napoli, Paleocapa, Roma, Torino