Firenze stretta intorno a Conti La vedova: A che serve ormai?

Firenze stretta intorno a Conti La vedova: A ihe serve ormai? Craxi e Spadolini ai funerali dell'ex sindaco ucciso dalle Br Firenze stretta intorno a Conti La vedova: A ihe serve ormai? Il segretario del pri cita La Malfa: «Con gli assassini non bisogna trattare» - Vertice con Scalfaro in prefettura: «Non esclusa una collaborazione tra forze criminali di radici diverse» DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE—n silenzio cala improvviso nel Salone del Cinquecento, come non mai colmo di folla, quando appare la bara di Landò Conti, portata a spalla da amici e compagni di partito. In una mattina di sole incredibilmente limpida e triste si rivedono scene lontane nel tempo. Firenze accorre in Palazzo Vecchio ed è soprattutto la Firenze laica quella che viene a piangere l'ex sindaco repubblicano assassinato dalle Brigate rosse. OH squilli delle chiarine saluta il feretro: sono le 11 e 20 e non soltanto l'Italia ufficiale si stringe, muta, intomo all'ultima vittima del terrorismo. Per alcuni minuti Bettino Craxi, presidente del Consiglio, rimane in mezzo alla folla, incapace di arrivare sul palco; poi raggiungerà Ghisa Landl. che stringe a sé 11 figlio Stefano, 10 anni. «A che cosa serve- tutto ciò, ormai?: chiede sottovoce la vedova mentre Craxi le tiene la mano. Ci sono Giovanni Spadolini, ministro della Difesa, e Antonio Maccanico che rappresenta 11 presidente Cossiga, compagni di partito, uomini politici, Carla Voltolina, moglie di Sandro Pertini. E ci sono le rappresentanze delle scuole fiorentine e i gonfaloni listati a lutto delle città colpite dal terrorismo. E sono tanti: Torino, Bologna, Roma, e Marzabotto, quasi a ricordare come il terrorismo abbia un volto solo e mostruoso. Subito dopo nel piazzale degli Uffizi è Spadolini a commemorare il «vecchio amico». Craxi è già ripartito per Roma. Dice il ministro: 'Onoriamo Landò Conti, martire della libertà e della democrazia repubblicana nella lotta contro il terrorismo con gli stessi sentimenti con cui, nove anni fa, ci riunimmo in un'altra città, a TYwino, per rendere omaggio a un intellettuale di formazione azionista e di cultura republicana, una delle prime vittime delle Brigate rosse: Carlo Casale-, gnO'. Spadolini sottolinea, citando quanto detto da Ugo La Malfa 11 16 marzo 1978 «nella crisi morale e politica aperta dal rapimento di Aldo Moro» come con gli assassini non si deve trattare 'neanche se questo fosse il prezzo della propria vita». In mattinata si era riunita la direzione nazionale del partito repubblicano. In un documento la direzione del pri ribadisce « la piena fiducia nell'opera dei magistrati inquirenti, impegnati a perseguire gli esecutori materiali del feroce agguato, e sottolinea la gravità della ritornante minaccia terroristica». Sono state le Brigate rosse, dunque, ad ammazzare e a questo punto gli inquirenti dubbi non ne hanno più. Cosi si cercano i vecchi militanti, quelli rimasti in clandestinità che hanno sempre evitato gli arresti e gli altri, usciti dal carcere e scomparsi. Non c'è, per ora, molto ottimismo fra gli inquirenti. «Non ho niente da dire: taglia corto il dottor Mario Fasano, capo della Digos fiorentina. Si è tenuta una riunione fino a notte tarda,' in prefettura, fra Oscar Luigi Scalfaro, ministro degli Interni, e.i magistrati di Firenze. .Abbiamo tracciato un quadro della situazione: dice Carlo Bellino, procuratore aggiunto, e lascia capire come non sia un quadro confortante. Il ministro aveva sottolineato come non si possa escludere -ohe forze criminali di radici diverse operino in collaborazione. E'un tema al quale nessuno di noi può rinunciare se si vuole mantenere su tutti i fronti un intelligente e approfondito allerta». Si cerca una Fiat rossa indicata come l'auto degli assassini e, dice 11 sostituto procuratore Adolfo Izzo, 'le segnalazioni sono anche troppe e qualcuno ha indicato pure qualche auto dei pompieri'. Ma la macchina buona è introvabile. Perquisizioni e interrogatori: i risultati sono stati definiti dal sostituto procuratore Gabriele Chelazzi 'Scarsamente significativi: n giudice osserva come la strategia attuale del terroristi 'appare non equivoca dalla lettura del documento sequestrato a Napoli a Barbara Balzarmi. Nel volantino si conferma il primato Internazionalista della lotta armata: Cosi non rimane che ricominciare il percorso compiuto dal vecchi brigatisti, qui in Toscana, e sperare di scoprire qualche particolare Illuminante. Barbara Balzeranl e Mario Moretti, nel giugno '78, appena concluso 11 sequestro Moro, lavorarono duramente per rafforzare la struttura del comitato rivoluzionario toscano. I due brigatisti abitavano un appartamento In via Unione Sovietica, non lontano dal casello «Firenze Sud» dell'Autostrada del Sole. Tre anni più tardi la terrorista tornava in zona per controllare il «polo» spezzino. Avrebbe avuto, in quel giorni, uno scontro con Giovanni Senzanl che tentava di attirare nella sua banda gli uomini del comitato rivoluzionario. Tutto ciò lo ha raccontato Giovanni Ciucci, carceriere del generale americano James Lee Dozier, rapidamente pentitosi dopo l'arresto. Ma da tempo, si dice, nessuno si è più pentito. Vincenzo Tessandorì Cili Bi Firenze. 1 funerali dell'ex sindaco Laudo Conti. Da sinistra il presidente del Consiglio Bettino Craxi, il ministro della Difesa Spadolini, il più piccolo dei figli di Conti, Stefano, di 12 anni, la moglie Ghisa, la madre e altri parenti nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio (Ansa)