Via al processo San Paolo-Eni per il «venerdì nero» della lira
Via al processo San Paolo-Eni per il «venerdì nero» della lira Si è tenuta ieri la prima udienza per i fatti del 19 luglio Via al processo San Paolo-Eni per il «venerdì nero» della lira L'Ente petrolifero chiede alla banca un risarcimento danni per 36,5 miliardi ROMA — Prima udienza, dinanzi al presidente della prima sezione civile del tribunale, della vertenza che oppone l'Eni all'Istituto Bancario San Paolo di Torino per una questione finanziaria che si riferisce al cosiddetto •venerdì nero» (11 19 luglio dello scorso anno): quel giorno l'acquisto di 125 milioni di dollari fatto dalla banca per conto dell'ente di Stato provocò la chiusura del mercato dei cambi e portò la divisa americana alla quota di 2200 lire. L'Eni, con una citazione presentata tramite 1 professori Pietro Guerra, Fabrizio Lemme e Rosario Nicolò, ha trascinato in giudizio il San Paolo, In persona del suoi legali rappresentanti, accusandolo di «scorretta gestione di un mandato». In sostanza, secondo l'Eni che doveva saldare un debito contratto con la Mellon Bank di New York, l'istituto bancario torinese avrebbe dovuto acquistare l'Ingente somma di dollari attendendo un mo mento più favorevole del mercato valutario. Perciò l'Ente Nazionale Idrocarburi chiede ora un risarcimento danni di 36 miliardi e 453 mi lioni di lire. Nell'udienza, svoltasi dinanzi al dottor Filippo Verde e dedicata alla costituzione delle parti, i rappresentanti del San Paolo si sono inseriti nel giudizio con l'assistenza degli avvocati Franzo Grande Stevens, Natalino Irti e Michele Tamponi, 1 quali hanno respinto la richiesta dell'Eni. La prossima udienza si svolgerà 11 28 maggio prossimo. Citando in giudizio 11 San Paolo, l'Eni oltre a sostenere che la banca, di fronte al vertiginoso aumento del dollaro, non avrebbe dovuto acquistare la valuta americana, ma rinviare l'operazione, ag¬ giungeva che il rimborso alla Mellon Bank doveva avvenire 1124 luglio del 1985 I rappresentanti della banca hanno sostenuto che le istruzioni ricevute dall'Eni, attraverso un regolare mandato, prevedevano che l'acquisto del dollari potesse avvenire senza alcun limite di costo. Di conseguenza hanno sostenuto la perfetta regolarità dell'operazione e l'assurdità della pretesa di risarcimento avanzata dall'Ente Nazionale Idrocarburi. (Ansa)
Persone citate: Fabrizio Lemme, Filippo Verde, Franzo Grande Stevens, Mellon Bank, Michele Tamponi, Natalino Irti, Pietro Guerra, Rosario Nicolò
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