Gli azionisti della Westland dicono sì a Sikorsky e Fiat di Paolo Patruno

Gli azionisti della Westland dicono sì a Slkorsky e Fiat Il tandem italo-americano invita le case europee a collaborare Gli azionisti della Westland dicono sì a Slkorsky e Fiat DAL NOSTRO CORRISPONDENTE . LONDRA — La saga della Westland si è finalmente conclusa, dopo mesi di aspro scontro, con la massiccia approvazione dell'Ingresso della Fiat e dell'americana Slkorsky come soci di minoranza nell'industria elicotteristica Inglese in difficolta. A favore della proposta del tandem italo-americano ha votato ieri 11 67,8 per cento dell'azionariato e il 32,2 si è opposto. Quando 11 presidente del consiglio di amministrazione della Westland, sir John Cuckney, ha annunciato nel pomeriggio questo risultato nel grande salone delle Connaught Rooms, dove dal mattino si svolgeva l'assemblea straordinaria degli azionisti, è scoppiato un applauso. Per la ratifica della proposta Fiat-Sikorsky sarebbe stata sufficiente la maggioranza semplice. Il verdetto è stato quindi ancora più lusinghiero per 11 gruppo italiano e per il «gigante» elicotteristico americano, che collabora già da trent'annl con la Westland. L'opzione Italoamericana ha riscosso quindi anche 11 favore della maggioranza del piccoli azionisti, oltre che degli stessi lavoratori della Casa Inglese che, preoccupati per il futuro della loro azienda, sono confluiti a Londra Inalberando cartelli di sostegno alla soluzione che garantisce, secondo le parole eli sir Cuckney, -migliori prospettive produttive, occasioni numerose di ricadute tecnologiche e un accresciuto sviluppo commerciale-. Il presidente del Gruppo Fiat, Giovanni Agnelli, e l'amministratore delegato Cesare Romiti erano ieri a Londra, dove hanno incontrato 1 responsabili della Westland. Romiti ha quindi commentato cosi la conclusione della vicenda Westland: -La scelta fatta dagli azionisti della Westland da una parte rappresenta il miglior modo per tutelare la società inglese; dall'altra è per noi fonte dt grande soddisfattone poiché è il palese rtconosetmento delle capacita tecnologiche e industriali della Fiat e delta Sikorsky. -Come abbiamo già dichiarato — ha proseguito Cesare Romiti — il nostro impegno A PAGINA 14 nella Westland, mentre fornisce garanzie di sviluppo e di importanti ricadute tecnologiche per la società inglese, non vuole assolutamente significare una contrappostelone con le altre società elicotteristiche europee. Anei, ribadiamo la nostra disponibilità a diverse forme dt collaboratone e auspichiamo di poter lavorare insieme, in particolare con il Gruppo Agusta-. Anche dopo l'ingresso di Fiat e Slkorsky nella Westland e la sconfitta dell'offerta alternativa avanzata dal •consorzio» europeo (comprendente, oltre all'Agusta, la francese Aérospatlaie, la tedesca Messerchmltt B.B. e le inglesi Aerospace e Oek) la porta resta quindi aperta per la prosecuzione del programmi di collaborazione già stabiliti. Su questo tasto, ièri pomeriggio, ha insistito anche il vicepresidente della società americana, Paul BUI. E questo duplice impegno dovrebbe rassicurare in particolare l'Agusta, che ha alcuni progetti di cooperazlone con la Westland per gli Anni Novanta. Dopo le ondate di polemica suscitate anche in Italia e la gravissima crisi che ha colpito 11 governo inglese con le dimissioni del ministri della Difesa, Heseltlne, e dell'Industria, Brlttan, questo con¬ troverso «caso» dt salvataggio industriale dipinto a torto come una contrapposizione tecnologica e commerciale tra America ed Europa (sempre sottacendo la presenza della Fiat) é quindi ritornato alle sue dimensioni primitive. Paolo Patruno

Persone citate: Cesare Romiti, Giovanni Agnelli, Paul Bui

Luoghi citati: America, Europa, Italia, Londra