«Ho fatto il contrabbandiere per non licenziare gli operai» di Claudio Cerasuolo

«Ho fatto il contrabbandiere per non licenziare gli operai» Singolare giustificazione di uno degli imputati al processo petroli «Ho fatto il contrabbandiere per non licenziare gli operai» Carlo Boatti, 74 anni, padrone all'antica, proprietario di numerose aziende, ha definito la sua «una scelta sentimentale» -1 rapporti coirMusselti c MariffMjjfttola - Interrogato anche il figlio Daniele Due generazioni a confronto nell'udienza di Ieri al processo per lo scandalo del petroli, Cario Boatti, 74 anni ben portati, abito grigio Inappuntabile, conserva nel portamento 1 segni del potere. Negli Anni 70 era uno del maggiori Industriali del settore, proprietàrio della Boatti Petroli di Milano, della Ilsea di Lecco e della raffineria Sanquirico di Genova. Il fi glio Daniele, 40 anni, non gli assomiglia: più basso e senza il carisma del padre, con 11 quale non è mai andato d'accordo. Il primo ha spiegato al giudici: 'Lavoro nel settore petroli dal '35 e ho sempre fatto l'industriale, non il contrabbandiere. Nel 74, con la crisi energetica, il prezzo di vendita non era più remunerativo rispetto al costo del greggio. Le multinazionali, la Bp, la Shell, la Chevron e la Oulf, lasciavano l'Italia nonostante avessero investito grossi capitali nelle raffinerie. Le mie aziende erano sane: mi dispiaceva chiudere i battenti e mandare a spasso i dipendenti. Cosi decisi di entrare nel mondo del contrabbando. Fu una scelta sentimentale, non razionale». Pres. Aragona: «Mi consento di dirle che lei ha dipinto un quadro che definirei quasi cinematografico. Come è possibile che voi petrolieri lavoraste in perdita? Perché non avete chiesto al Governo un adeguamento del prezzi?» Boatti padre: » L'Unione petrolifera lo chiese, ma le autorità rispondevano "provvederemo" e non facevano niente. Bruno Musselli mi propose di lavorare con la Petronafta di Mario Nottola. Io spiegai la cosa ai miei collaboratori più stretti e loro si interessarono del particolari». Una versione diversa e meno compromettente di quella resa in istruttoria, quando aveva ammesso 11 contrabbando con altre aziende di Musselll, la Slplar, la Blpca di Brulno e la Cariate. 11111111111 iiiniltiiii i ilitiiiii>HiillliiiiiDaniele Boatti: 'Accettati la carica di presidente nel consiglio d'amministrazióne della Sanquirico per due motivi: volevo cercare di recuperare il rapporto con mio padre e mi serviva come biglietto di presentazione per avere grossi fidi bancari. .Velia raffineria mi occupavo dell'acquisto del greggio, ma ero all'oscuro del contrabbando. Lavoravo in altre aziende che non avevano a che fare con i petroli». Giudice a latere Giordano: -Nel 70, una di queste aziende, la Eco/in, ha acquistato per 4 miliardi la Sanquirico, ormai già implicato nello scandalo». Boatti figlio: «Ottenni un mutuo di 3 miliardi dalle banche, poi il giudice sequestrò i serbatoi». Giordano: -Perché investire tutti quel soldi in un'impresa destinata a chiudere?, Boatti figlio: «Ma io non sapevo che gli impianti sarebbero stati sequestrati E' stato anche interrogato Mario Mottola, che ha con lessato 1 traffici di contrab bando tra la sua azienda, la Petronafta, la Boatti e le società di MusselU. Claudio Cerasuolo I

Luoghi citati: Genova, Italia, Lecco, Milano