La vedova di Confi in Comune «Pesche, perché proprio lui?»

La vedova di Confi in Comune «Pesche, penhé proprio luì?» Il Consiglio ha ricordato la figura dell'ex sindaco assassinato La vedova di Confi in Comune «Pesche, penhé proprio luì?» FIRENZE — Quando Ohi-* sa Conti, la moglie di Landò Conti, l'ex sindaco di Firenze assassinato lunedi pomeriggio da un commando di brigatisti, ha fatto il suo Ingresso nel salone dei Dugento di Palazzo Vecchio, la folla di consiglieri, politici locali ma anche tanti cittadini, è ammutolita. Con la signora Ghisa, avvolta In un lungo scialle nero e con glt occhiali scuri che nascondevano le lacrime, c'erano la madre di Conti, la professoressa Lisa, e uno del quattro figli, Lapo. «Mi sembra incredibile, perché proprio MI», ha mormorato Ohlsa Conti con la voce rotta dal pianto mentre stringeva mani e riceveva abbracci. E poi con forza d'animo, rivolta a chi le chiedeva se non se la sentiva di partecipare alla cerimonia e voleva tornare a casa, ha risposto: «No, vedete quanta gente voleva bene a Landò, quanti amici ci sono oggi qui, sono i suoi amici, vo glio salutarli tutti e ringra «tarli per la loro solidarietà». E' stato un attimo struggente. Chiusa nel suo dignitosissimo dolore, la madre di Conti a cui durante la cerimonia spesso si è appoggiato 11 nipote Lapo singhiozzando. I famigliari di Landò Conti,' accompagnati dal sindaco Massimo Bogianckino, sono stati fatti sedere al centro del salone e, dopo che tutti 1 presenti hanno osservato un minuto di silenzio in memoria dell'ex sindaco scomparso, è cominciata la seduta straordinaria del Consiglio comunale. Quando Bogianckino ha attaccato con 11 suo discorso molti occhi di colleglli di partito e avversari politici di Conti, tutti comunque suoi amici, si sono arrossati e la massima assemblea cittadina è stata percorsa da un palpabile brivido di commozione. •Oggi nel nostro Paese possiamo ben affermare che si può pensare quel che si vuole e dire quel che si pensa — ha detto Bogianckino — ed è per questo che la legittimazione di un'opposizione violenta non appartiene alla nostra storia. Noi non accettiamo una contestazione armata al nostro sistema. Oggi essa è solamente trucida». •Teniamo alti i valori della vita — ha continuato il sindaco — quando essa si spenge in un uomo di buona volontà non ci domandiamo per chi suona la cc.mpana: essa suo¬ na anche per noi. Forse si pensa di intimidirci, ma noi siamo uniti e diciamo no. Poi si è alzato 11 capogruppo repubblicano Antonio Marotti, collega di partito e amico di Landò Conti, Ha ricordato lo spirito di tolleranza e Il rispetto per le convinzioni altrui che ha sempre caratterizzato l'attività politica di Conti. «Era un talco senza manicheismi-, ha detto. E dopo aver affermato che l'assassinio rappresenta un attacco crudele contro 11 partito repubblicano che si è sempre battuto contro il terrorismo interno e internazionale, ha aggiunto: «Da parte nostra nessuna resa alla paura. Concordiamo con quanto scriveva Carlo Casalegno, un'altra vittima delle Br: "Questi terroristi possono solo uccidere, per il resto sono già sconfitti a onta di ogni omicidio che hanno commesso o potranno commettere". Credo che que sta sarebbe stata la risposta di Landò e mi permetto, a suo nome, di indirizzarla alla città». Prima di togliere la seduta 11 sindaco Bogianckino ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino fino allo svolgimento del funerali di Conti che si terranno domani alle 11,80. La segreteria nazionale di dp ha intanto risposto alle polemiche subito innestate a Firenze su un manifesto contro Conti fatto affiggere un anno fa. Democrazia proletaria ha condannato «nel modo più esplicito e fermo l'atto terroristico che ha provocato l'assassinio» e ha ricordato che «/u proprio il partito a sollevare un anno fa una precisa questione morale con un appello in cui si chiedeva a Landò Conti di dimettersi dal consiglio di amministrazione della Sma (gruppo Efim), fabbrica bellica che produce radar tra l'altro forniti al Sud Africa, o di dimettersi da sindaco di Firenze». • L'iniziativa politica prosegue la nota — fu con dotta alla luce del sole. Alcu ni irresponsabili sono già al lavoro per fabbricare un nesso tra quella denuncia e l'assassinio terroristico; è la stessa infamia e assurdità tentata Quando si cercò di addebitare la responsabilità morale dell'assassinio del prof. Tarartela al pei che aveva promosso il referendum sulla scala mobile». Francesco Mattelnl

Persone citate: Antonio Marotti, Bogianckino, Carlo Casalegno, Ghisa, Massimo Bogianckino

Luoghi citati: Firenze, Sud Africa