Le Br: «Colpiremo ancora »

Le Br: «Colpiremo ancora » Le Br: «Colpiremo ancora » Una telefonata a Milano sottolinea la scelta della data: l'inizio del processo di Palermo alla mafia - I magistrati tendono a ritenere autentica la rivendicazione e ammettono: «Non ci aspettavamo un attentato» - Spadolini a Firenze: «L'obiettivo politico sono io» DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Brigate rosse? Molto probabile. Mafia? E' possibile. Criminalità comune? Forse. OH inquirenti non sono certi della matrice dell'omicidio di Landò Conti, già sindaco repubblicano di Firenze assassinato l'altro pomeriggio a colpi di mitra in una tranquilla strada ai piedi della collina. Sospettano le bierre e gli assassini fanno 11 possibile per accreditare la tesi: prima la copia della «risoluzione strategica» numero 20 lasciata sul luogo dell'agguato, ma il documento è datato marzo '85; poi, ieri alle 16,15, un uomo ha telefonato all'agenzia di stampa Ansa, di Milano, per confermare che sono state proprio le Brigate rosse ad ammazzare qui a Firenze, per la prima volta. Con un linguaggio definito «veterotupamaro» lo sconosciuto ha detto tra l'altro: *Qul Brigate', rosse. Jl processo che è iniziato a Palermo serve solo a distogliere il popolo dai problemi reali*. Il portavoce degli assassini ha tentato poi di dare una spiegazione politica all'agguato: «Se un processo bisogna fare, questo è al governo e al sistema politico capitalistico americano (e a tutti i loro servi) che dal dopoguerra si è Instaurato in Italia. Noi rivendichiamo l'eliminazione del servo americano Landò Conti». Quindi la minaccia di una' «campagna» di sangue nella quale 1 •"guerriglieri rivoluzlonari" di ispirazione marxista-leninista si assumono la, responsabilità storica, politi-' ca e militare delle azioni che avverranno in seguito». Oli Inquirenti dicono che il mes-' saggio viene considerato «ragionevolmente attendibile, ma non aggiunge niente o quanto sappiamo». Alle prese con un rompicapo complesso, 1 magistrati hanno ripreso, con pazienza, quel lavoro di ricerca che arresti e processi, pentimenti e ■dissociazlonii-parevano .indicare comeooimBi^neJefto,; Dice Carlo Bellitto, procuratore .della Repubblica aggiunto: «Non abbiamo dubbi sulla matrice terroristica. Questo è un delitto br. La ricostruzione dinamica del fatti è molto difficile». Quindi 11 magistrato ammette: «JVon ci aspettavamo, a Firenze, una ripresa del terrorismo». Ma perché Landò Conti? Nella risposta a questo Interrogativo c'è la soluzione del rompicapo. Conti, si dice, era legato alla comunità ebraica, e c'è chi sospetta nell'agguato la mano di terroristi arabi. Commenta il dottor Bellitto: «Visto 11 perdonaselo, non lo si può escludere». Landò Conti era stato il sindaco del pentapartito, dopo Alessandro Bonsantl; durante l'ultimo grande processo a Prima linea aveva Incontrato alcuni dissociati; aveva anche un'esigua quota nella Sma, Industria di ele¬ menti elettronici Impiegati anche in campo militare. Le Indagini sono dirette dai sostituti procuratori Adolfo Izzo e Piero Luigi Vigna. Certezze, un giorno e mezzo dopo l'agguato, ve ne son poche: 17 bossoli calibro 7.65, una decina di prolettili molti del quali deformati, la descrizione sommarla di un'auto, una Fiat Uno rossa, che non è ancora stata trovata. OH assassini, secondo alcuni te¬ stimoni, erano due, ma c'è da' credere che altri fossero di copertura. Oente di qui, sospettano gli inquirenti, e gente venuta da fuori: chi ha condotto l'utilitaria doveva conoscere bene 11 labirinto delle stradine della collina. In serata si è tenuto un vertice in prefettura; all'Istituto di medicina legale è stata eseguita l'autopsia: 10 colpi hanno raggiunto Conti al torace. Il sostituto procuratore Oa- brlele Chelazzi, titolare di numerose inchieste sul terrorismo, non crede a un delitto •camuffato». Dice: «£' assolutamente improbabile. Anzi, la mafia avrebbe tutti gli interessi a comprare semmai un attentato e poi attribuirselo, non viceversa». La giunta comunale ha proclamato 11 lutto cittadino fino a domani, giorno del funerali, e una manifestazione si è svolta in piazza della Signoria. Non erano duemila a ricordare Landò Conti, e molti sono stati tenuti lontani dal freddo polare. Ed era anche martedì grasso, cosi, in la dei Calzaiuoli, a due passi dal palco dove si teneva la commemorazione, 1 ragazzi, volti e capelli variopinti, ostentavano la loro gioia di vivere, ma anche la loro indifferenza. C'era, sul palco, anche il senatore Oiovannl Spadolini, ministro della Difesa, vecchio amico e compagno di partito di Conti. Alle 13 Spadolini si era recato all'istituto di me' dicina legale. Il volto teso, l'espressione insolitamente dura, aveva detto: «Questo è un delitto firmato due volte dalle Brigate rosse. Dovremo vedere se questo è un terrorismo interno oppure se ha col legamenti internazionali». Di Landò Conti aveva sottollneato come non fosse «una figura secondarla: alle prossime politiche sarebbe stato capolista. Tutto quello che è successo mi sembra molto chiaro, non devo pormi alcun perché. L'obiettivo poli tico sono io, il colpo trascende il bersaglio, è un attacco contro il ministro della Difesa, definito sionista». Vincenzo Tessandorl Firenze. Il sindaco Massimo Bogianckino conforta Ghisa Conti, moglie dell'esponente repubblicano ucciso dalle Br, durante la commemora/ione del marito in Palazzo Vecchio

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