Cronaca di una libertà

Cronaca di una libertà Quattro, interminabili minuti sul ponte fra le due Berlino: poi Sciaranski si lascia alle spalle un incubo durato 8 anni Cronaca di una libertà Il dissidente è stato preso in consegna, a metà del fiume, dall'ambasciatore Usa nella Repubblica federale - Poi, lo scambio tra gli altri prigionieri - Tante telecamere, poche immagini salvo quella di una grande felicità - Il volo a Francoforte e l'abbraccio «segreto» con la moglie Avita. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ; BONN — Tutto è avvenuto ,fra le 10,55 e le 14,33. Meno di quattro ore. Ma per Anatoll Sciaranski 6 stata la mattinata piti lunga, e più felice, della sua vita. Ha trovato la liberta e ha ritrovato la moglie, che non vedeva da 12 anni. Alle 10,55, il dissidente sovietico ha traversato la linea bianca che taglia a meta 11 ponte di Ollenlcke, tra Berlino Ovest e Potsdam, ha superato il sipario di ferro, ha stretto la mano dell'ambasciatore americano a Bonn, Richard Burt. Alle 14,33, è partito da Francoforte per Israele. Su un Jet speciale, per gli sposi Sciaranski. Soltanto le notizie da Israele ci descriveranno l'aspetto, ci riferiranno le parole di questo combattente per 1 diritti umani. Neppure le pupille delle molte telecamere piazzate all'estremità occidentale del Olienlcker Brìicke sono riuscite a cogliere un'Immagine nitida. Troppe vetture, troppa gente. Ma quel po' che si è visto è bastato a rivelare una felicità Immensa. Una piccola figura in un'ampia pelliccia, un gran sorriso, un passo spigliato, un gesto di saluto. La privacy di Sciaranski è stata difesa da americani e tedeschi anche all'aeroporto di Francoforte, dove la moglie, Avital, lo attendeva in una saletta riservata. Nessuno ha assistito al loro primo abbraccio dal luglio '74. Un successo, dunque. La diplomazia americana ha otte¬ nuto tutto ciò che voleva.' Aveva dovuto accettare, all'inizio del lungo negoziato, che Sciaranski fosse incluso in un baratto di agenti, ma aveva sempre insistito affinché il detenuto politico fosse consegnato separatamente dalle spie. Oorbaclov non pareva disposto a cedere: e, da settimane, 1 suol rappresentanti ripetevano: «O tutti insieme o nulla. Anche Sciaranski è stato condannato per spionaggio-. Ma la grinta di Reagan è prevalsa. Ieri, pertanto, Sciaranski è giunto all'imboccatura Est del ponte con gli altri prigionieri, ma 11 ha lasciati. Ed è stato l'ambasciatore americano a Berlino Est a condurlo sulla propria vettura fino alla striscia bianca. L'America lo ha rice¬ vuto sia ad Est sia ad Ovest. L'America, inoltre, non ha pagato nulla per avere Sciaranski. Le notizie della Bild Zeltung, secondo le quali Oorbaclov avrebbe chiesto alcuni milioni di marchi, si. sono rivelate false. Non si possono paragonare le «vendite di uomini» che la Germania Est negozia regolarmente con Bonn a un caso come quello di Sciaranski, denso di potenziali benefici effetti sul dialogo Washington-Mosca. Il freddo era ancora tagliente, ma splendeva il sole. Il grande ponte di ferro e acciaio sulle acque gelate dello Havel aveva perso un po' della sua aria arcigna. All'estremità occidentale del Olienlcker Brllcke, nel settore ame- deano di Berlino Ovest, batterle di telecamere, flottiglie di veicoli militari e ufficiali. All'estremità orientale, a Potsdam, silenzio, la quiete di una giornata normale: 1 cittadini troppo curiosi vengono allontanati da agenti in borghese. Alle 10,18, un minibus giallo della polizia di Berlino Est arriva a gran velocità e si piazza dinanzi a questa imboccatura. Sono a bordo le tre spie volute dall'Ovest più Sciaranski. Alle 10,45 arriva, sulla sponda opposta, 11 convoglio con le cinque spie volute dall'Est. Alle 10,61, Sciaranski scende dal minibus e sale sulla vettura dell'ambasciatore americano nella Germania Orientale. Alle 10,55, dopo 8 anni di carcere nell'Unione Sovietica, Sciaranski si lascia alle spalle l'impero comunista, varca la linea di demarcazione, entra, gioioso, in Occidente. Lo accoglie l'ambasciatore americano nella Repubblica Federale, Richard Burt, giovane come lui, 38 anni. La Mercedes di Burt parte per l'aeroporto berlinese di Tempelhof; 11 primo atto, 11 più importante, è finito; entra adesso in azione, sul ponte, Wolfgang Vogel, l'avvocato di Berlino Est, 11 «grande negoziatore» di tutti questi baratti di spie, profughi e ribelli. Personalmente, sulla propria Mercedes grigia, porta ad Ovest 1 tre agenti liberati dall'Est e ad Est 1 cinque llbe rati dall'Ovest. All'aeroporto di Tempelhof, a Berlino, un piccolo brivido, L'aereo americano, con Burt, Sciaranski e altri funzionari, deve sospendere 11 decollo per un guasto. La comitiva cambia Jet: e, verso mezzogiorno, «l'uomo venuto dal freddo» e a Francoforte, Comincia una nuova vita, con la donna che ama. Non ha più soltanto un passato, ha anche un futuro. Mario Clrlello

Persone citate: Avital, Havel, Mario Clrlello, Reagan, Richard Burt, Wolfgang Vogel