«Quella notte io c'ero»
«Quella notte io c'ero» «Quella notte io c'ero» Parla Carlo Oria, 83 anni, ex vigile del fuoco - Uniche vittime, i polli di Liolà E' un bel vecchio Carlo Orla, 83 anni, vigile del fuoco. Lucido e arguto, nel salotto di via Montevftlco 22, dove vive solitario da dieci anni, ripercorre le tappe di una vita trascorsa fra elemettl, asce e autopompe. Era proprio di servizio al Regio la notte In cui scoppiò l'Incendio. «Con diciannove colleglli, tulli agli ordini del brigadiere Fabio Maletto, un capo pignolo che ci faceva sempre controllare e ricontrollare ogni cosa». Ricorda benissimo che In cartellone c'era Liolà »perclié era un lavoro insolitamente breve. Abituati a tirar tardi per certe opere di Wagner, non ci parve vero di essere liberi già a mezzanotte. Finimmo i soliti controlli e ce ne andammo a casa». Carlo Orla un'ora dopo dormiva nella sua casa di via Sesterleré, In Borgo San Paolo, con'la moglie Giorgina e i'duefigli; 'Fui svegliato da; ; un vigile urbano che venne a bussare alla porta: allora non avevamo telefoni. "Corri, brucia il Regio", mi urlò ancor prima che fossi vestito. Ricordo una corsa mozzafiato in bicicletta verso piazza Castello. Ci arrivai pochi minuti dopo l'ima: c'era un bagliore enorme, un gran clamore sovrastato dal crepitio delle strutture che bruciavano». Il salvataggio del custodi ebbe aspetti drammatici: 'Le autoscale erano tutte troppo corte. Facemmo un miracolo con una scala Maglrus, montata manualmente: sali il vigile Fatti, un fegataccio, e portò giii due adulti e due bambini. Intorno la gente applaudiva». Le difficoltà furono enormi: 'Il fuoco era già esteso alla platea, indomabile. Bisognava però proteggere gli edifici vicini.- l'acqua non mancava, ma, precipitando a terra, gelava subito. Faceva un freddo cane e dopo mezz'ora la piazza era una gigantesca pista di pattinaggio, sulla quale dovevamo lavorare appesantiti da ascia ed elmetto. I capitomboli non si contavano. Il fuoco fu spento che era mattina, ma per giorni, alzando le travi o i pezzi di palcoscenico, continuammo a trovare focolai». E' scettico sull'Ipotesi del corto circuito: «Opnl «olla che non si riesce a stabilire la causa di un incendio si tira fuori questa storia. In realtà nessuno sa perché bruciò il Regio. Personalmente non escludo neppure il gesto di un pazzo». Quando sente dire che -almeno non ci furono vittime sorride pensando -ad una ventina di polli e a una capretta, usate in una scena, che invece finirono arrosto. Si salvò l'asinelio Cicerone che, dopo una parte in Liolà, era stato trasferito al vicino Teatro Vittorio, dove si rappresentavano "I pagliacci" di Leoncavallo, per tirare il carrettodi Nedda». " ' Carlo Oria, 83 anni
Persone citate: Carlo Oria, Carlo Orla, Fabio Maletto, Leoncavallo
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