Quattordici famiglie «abusive» pagano salato gli alloggi lacp

Quattordici famiglie «abusive» pagano salato gli alloggi loca Da 35 mesi in lotta con la burocrazia un gruppo di inquilini Quattordici famiglie «abusive» pagano salato gli alloggi loca Alle Vallette - Inutili esposti all'Istituto case popolari, al sindaco e alla magistratura • I proprietari risultano abitare negli stessi appartamenti, nessuno ha mai svolto controlli Pagano regolarmente Taf-'' fitto, spesso ben più dell'equo canone, ma per 11 Comune sono «abusivi». Nello stesso tempo il loro abusivismo non è tutelato da quella legge regionale, la 64 del 1984, che aiuta persino chi la casa se l'è conquistata con la violenza, sfondando la porta di un alloggio vuoto, ma già assegnato, e occupandolo. Questa, in sintesi, la situazione per molti versi paradossale che 14 famiglie abitanti alle Vallette, in corso Ferrara e viale Pervinche, hanno denunciato, con vari esposti, all'Istituto case popolari, al sindaco e alla magistratura. Risultato della battaglia intrapresa da questi singolari «abusivi paganti»; 35 mesi di attesa per venire a sapere, solo informalmente, che per loro c'è un «vuoto legislativo* e sono vittime della speculazione, molto discutibile, di strani e forse intoccabili assegnatari di alloggi popolari, che non ne hanno mai preso possesso (molti, quasi tutti appartenenti alle Forze armate, sono proprietari di altri 2 o 3 appartamenti), che li hanno illegittimamente su baffittatl e che, In qualche caso, il hanno posti in vendita a più di 100 milioni dopo averli riscattati a 6. La vicenda inizia il 18 marzo '83 con un esposto alla procura della Repubblica: 1 firmatari denunciano di abitare in alloggi Iacp mai presi in consegna dai legittimi assegnatari e di pagare affitti 510 volte superiori al canone dell'Istituto. Di conseguenza i «padroni» (che risultano domiciliati ugualmente nell'appartamento assegnato, in base ad una falsa dichiara-' zlone mai controllata) acquisiscono diritti al riscatto, fanno contratti violando 11 divieto a sublocare, percepiscono un utile immotivato a scapito dello Iacp (e della collettività) versando all'Istituto circa il 10-20 per cento del canone effettivamente • percepito. A fronte di ciò gli inquilini, paradossalmente, si vedono escludere sistematicamente dai bandi dell'Iacp «perché gli abitanti in alloggi popolari». L'esposto alla magistratura (avv. Fantini) finisce sul tavolo dell'allora procuratore capo dott. Caccia, che ordina un'inchiesta. Ma poco dopo viene assassinato e il fascicolo viene archiviato. Identica sorte per un successivo esposto (avv. Santachlara), mentre l'Istituto case popolari evita di fornire precisazioni e l'Ufficio casa del Comune si dice «incompetente». Insomma i 14 «abusivi paganti» (e quanti altri come loro? non si sa) formalmente non esistono. Non sono neppure presi in considerazione dalla legge 64, che tutela gli occupanti «per necessità», anche 6e 11 Comu ne (Area dipartimentale XXI) nel febbraio dell'85 Invia loro un invito a fare una domanda — poi risultata inutile — per sanare la posizione illegittima ed essere ammessi all'assegnazione di una casa, questa volta regolare e a canone di legge. Adesso le 14 famiglie attendono che su di loro si pronunci la Commissione alloggi: riuscirà a scalzare una situazione cosi palesemente paradossale? Gianni Bislo «screcctcssMpbRdtdstnnrsnonI i ' 111 ( I i I II, i, 11 II I ■ H1 ■ 111 1M 11, MI M M 1111 r

Persone citate: Fantini