Guerra dei diamanti ad Anversa

Guerra dei diamanti ad Anversa Un giudice contro le frodi fiscali (trenta miliardi) Guerra dei diamanti ad Anversa Due arresti, controlli a tappeto - La corporazione minaccia di lasciare il Paese ANVERSA — Braccio di ferro fra un giudice istruttore di Bruxelles, Benolt Dejemappe, e il clan del tagliatori di diamanti di Anversa, capitale mondiale del settore. Due settimane fa il magistrato ha ordinato un'incursione negli uffici della Kirschen, sulla Pelikanstraat, uno del piti importanti gruppi di agenti di cambio che operano in questo campo. Due responsabili, Francois Lelsler e Hilaire Beelen, sono stati arrestati per frodi fiscali. Era stata scoperta una doppia contabilità presso un gioielliere di Bruxelles, Ooldstein, e ad Anversa la giustieia ha trovato Uste di nomi, in codice e cifrati, primi indizi di una megafrode che, secondo i giornali, si aggirerebbe sul miliardo di franchi belgi, più di 30 miliardi italiani. Oli operatori hanno reagito subito con fermezza. Marc van den Abeelen, presidente del Consiglio superiore del diamante, ha diffuso un comunicato in cui minaccia di lasciare il Paese. Ha poi rivelato l'esistenza di un traffico sulle fatture, aggiungendo: «Fisco, dogana e polizia hanno sempre saputo conie andavano le cose». Nel 1985 Anversa ha realizzato 7100 milioni di dollari come giro d'affari, oltre il 6 per cento del prodotto nazionale lordo, ma diverse fonti affermano che la cifra è molto inferiore alla realtà, in quanto i tagliatori denunciano solo una parte delle attività. Trentamila persone lavorano direttamente nel settore; altrettante vivono del servizi connessi: alberghi, turismo, e così via. Il caso evidenzia il vuoto giuridico in cui si esercita la professione diamantiera, che insieme è produttiva, commerciale e bancaria. Oli anversest sottolineano: il 98 per cento del nostri clienti sono stranieri; i capitali in gioco circolarlo velocissimi senza mai essere in Belgio giuridicamente e i proprietari non vogliono rapporti col fisco belga. Per esempio, la transazione per mandare negli Usa oro e diamanti indiani o africani si fa ad Anversa, ma i preziosi non entrano mai in Belgio. Poi vi sono «mercati della discrezione- di gemme sovietiche, indiane, o centrafricane, cui si aggiungono consegne «senza origine ufficiale» dal Katanga e dall'Angola.

Persone citate: Francois Lelsler, Hilaire Beelen

Luoghi citati: Angola, Anversa, Belgio, Bruxelles, Usa